Sandro Cardinale (USB): “Armao legittimo difensore per professione di taluni enti di Formazione”

6 ottobre 2018

Una riflessione sul futuro della Formazione professionale e delle Politiche del lavoro della Sicilia di Sandro Cardinale, dirigente dell’Unione Sindacale di Base (USB). Che svela alcuni retroscena. Il ruolo della Corte dei Conti

da Sandro Cardinale
dell’Unione Sindacale di Base (USB) Confederale
riceviamo e pubblichiamo

Le prodezze di un assessorato in cerca d’autore.

Il presidente Sebastiano Musumeci politicamente intorpidito: qui fari non potest!

Apprendiamo come di consueto, alle dichiarazioni roboanti, dell’assessore Roberto Lagalla preconfezionate, tipiche di un “governo balneare”, tendenti a “mascariare” lo stato comatoso in cui è relegato il settore della Formazione professionale siciliana.

Si legge tra le righe di un “parto travagliato”, ma ahinoi l’unico tentativo di parto a cui assistiamo è un parto deforme, come, nell’antica roma, un segno di sventura e presagio di sciagura. Ad onor del vero, l’USB, come abitudine, ha più volte tentato di offrire soluzioni concrete, percorsi condivisi all’assessore Lagalla (verba volant scripta manent), scevri da qualunque tipo di interesse personale, stante che l’USB è un sindacato aperto al confronto, alla dialettica, all’uopo anche alla strenua lotta nelle piazze, a difesa della legalità, della democrazia, dei diritti e dello Stato sociale (espressioni di cui si fregia il Presidente Musumeci), a tutela dei lavoratori.

Probabilmente non siamo “simpatici” a questo Governo regionale, perché per il sindacato USB, nella consapevolezza del proprio ruolo, parlano i fatti, a differenza dell’indecorosa “opera dei pupi” a cui politicamente assistiamo sul comparto Formazione.

Vede, assessore Lagalla, la Formazione professionale, sotto il profilo amministrativo, era ed è legata alle politiche del lavoro. Tralasciando l’opera di “spacchettamento” effettuata dal passato Governo regionale di Raffaele Lombardo, i cui ‘allievi’ li ritroviamo nella maggioranza che appoggia il nuovo governatore Musumeci e, forse, addirittura con qualche assessore, come l’assessore Gaetano Armao (sempre dalla stessa parte, anche quando cambiano parte), grande ‘scienziato’ dell’amministrazione pubblica e legittimo difensore per professione di taluni enti di Formazione, come l’Enaip Asaform, coinvolti in vicende a tinte fosche da chiarire nelle opportune sedi (siamo garantisti,non giustizialisti a corrente alternata).

Con tutti gli scandali che ci sono stati – e con tutte le nuove società entrate (illegalmente) in questo settore, in molti casi probabilmente riconducibili a politici – non è forse più che corretto che la magistratura contabile controlli ogni progetto?

Non è responsabile che i controlli siano indirizzati a tutti gli enti? Da cui si evince che hanno in carico dei lavoratori, con fantomatici, gratuiti contratti, in spregio a qualsivoglia tutela dei lavoratori? La “riforma” a cui lei accenna, della legge regionale n. 24/76, della legge regionale n. 25/93 e di tutta la normativa, incluso il Ccnl di lavoratori ancora vivo e vegeto. Al netto del suo legittimo giudizio di assertore dell’Autonomia siciliana e dell’anomala rappresentazione del Diritto amministrativo, di circolari che hanno la presunzione di superare e “svuotare” le leggi di questa Regione, del suo Statuto e dello Stato italiano.

Ribadiamo il monito più volte rimasto inevaso a correggere l’attività posta in essere dall’Amministrazione regionale a tutela dei lavoratori storici della Formazione Professionale ed al rilancio dello stesso settore e delle Politiche Attive del Lavoro sulla scorta del quadro legislativo di riferimento per ovviare al disastro sociale perpetrato.

Invitiamo il Presidente Musumeci ad adottare scelte politiche di saggezza ed umiltà in quanto la presunzione, l’ignoranza e miopia politica producono esclusivamente senso di onnipotenza fine a se stesso.

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