Veleno sui dipendenti pubblici della Sicilia. E Lombardia e Veneto? E il Comune di Palermo?

5 settembre 2018

Quest’ultimo – il Comune di Palermo – ha più dipendenti della Regione siciliana. Mentre Lombardia e Veneto, com’è stato opportunamente scritto nella pagine facebook dei ‘I Terroni di Pino Aprile’, hanno più dipendenti della Sicilia. Proviamo a illustrare il perché la Regione siciliana è sempre oggetto di questa particolare campagna denigratoria 

Ieri un articolo La Repubblica ha affrontato il tema dei dipendenti pubblici in Sicilia. Per ripetere la vecchia solfa che, nella nostra Isola, i dipendenti pubblici sono tanti, troppi. Se ne parliamo – con qualche nostra considerazione – è perché, su questo articolo, si è sviluppato un vivace dibattito nella pagina facebook di ‘Terroni di Pino Aprile‘.

Interessante il post di Raffaele Vescera:

“’Pubblico impiego record. La Regione Sicilia ha più dipendenti del Nord’. Così titola Repubblica in un banale e diffamante articolo di Rosaria Amato, evidentemente meridionale dal nome, ma zeppa di pregiudizi leghisti, che così prosegue: ‘Il Friuli sorprende con un aumento del 28% del personale. Al Sud comunque minore crescita del Settentrione. La Regione Sicilia ha più dipendenti di tutto il Nord e mantiene il record di personale pubblico nonostante la crescita si sia quasi del tutto arrestata nelle Regioni meridionali. Il richiamo del posto fisso è ancora alto ovunque, ma negli enti locali è partita l’operazione riequilibrio. Tra il 2014 e il 2016, infatti, sono molte le Regioni del Mezzogiorno che tagliano con decisione sulle piante organiche.’
La verità è che nelle Regioni autonome come la Sicilia i dipendenti dello Stato risultano a carico della Regione, che se li paga da sé, dunque è cosa ovvia che sommati a quelli regionali e comunali diano un numero maggiore, in totale 277.003. Strano è invece il numero dei dipendenti pubblici della Lombardia, ben 409.346, come risulta dalla tabella in nostro possesso, nonostante questa, la Regione più inquisita e corrotta d’Italia, ne nasconda molti appaltandoli alle cosiddette cooperative di Comunione e Liberazione di formigoniana osservanza. Mentre la Regione che in assoluto ha più dipendenti pubblici in rapporto alla popolazione è la nordicissima Val d’Aosta. Pregiudizi leghisti in verità diffusi in tutto il mondo dell’informazione nazionale da persone che non amano informarsi, ma si accontentano di rimasticare la solita pappa velenosa servita al Sud da 157 anni”.

Efficace anche il post di Domenico Iannantuoni:

“Sicuramente i dipendenti pubblici sono troppi al NORD. Utilizzando il criterio superficiale risulta che la Sicilia con 25.711 kmq ha 10,7 dipendenti pubblici per kmq mentre il Veneto con una superficie di 18260 ne ha 15 per kmq. Ossia il 50% in più della Sicilia. Ma Repubblica vaf… impara a fare i conti prima di dire stronzate!”.

Aggiunge Aldo Caruso:

“La Lombardia ha più di quattrocentomila dipendenti pubblici, il numero potrebbe non impressionare se rapportato alla popolazione, ma diventa interessante se si conteggiano coloro che sono ‘statali’, quasi tutti, quindi a carico dell’intera nazione a differenza dei siciliani che son quasi tutti ‘regionali’”.

Nel dibattito siamo intervenuti anche noi:

“Alle logiche considerazioni di Domenico Iannantuoni va aggiunta un’altra precisazione: la Sicilia è una Regione autonoma. I dipendenti pubblici, in Sicilia, gestiscono servizi che nelle Regioni a Statuto ordinario sono gestiti dallo Stato, con dipendenti pagati dallo Stato. I servizi, fino a prova contraria, si gestiscono con il personale: e la Regione siciliana li gestisce con il proprio personale che, in proporzione, non può che essere numericamente superiore a quello delle Regioni ordinarie. Sono notizie semplici: basta conoscerle (magari studiando un po’). Che dire? Che, forse, ha ragione Oscar Wilde: “‘Tutti coloro che sono incapaci di imparare si sono messi ad insegnare…'”.

Forse in queste polemiche contro il Sud in generale e la Sicilia in particolare ci potrebbe essere la spiegazione della ‘secessione furbastra’ di Lombardia e Veneto che, dopo avere ‘spolpato’ il Sud Italia dal 1860 ad oggi, vorrebbero ‘emanciparsi’ tenendosi anche il residuo fiscale!

Della serie: vedere quanto sono sciuponi ‘sti meridionali che pagano tanti dipendenti pubblici! Ma è un gioco pericoloso, perché a leggere bene i dati sono proprio Lombardia e Veneto che, da questa storia, ne escono male.

Resta da spiegare il perché certi giornali nazionali mantengono questi e altri pregiudizi sulla Sicilia. E perché, ad esempio, nessuno di questi ‘Grandi giornali nazionali’ sollevi il ‘caso’ del Comune di Palermo. Dove, fino a qualche anno fa, si contavano poco più di 20 mila dipendenti, circa 2 mila e 500 dipendenti in più della Regione siciliana!

Perché i dipendenti della Regione siciliana – che sono poco più di 17 mila, più della metà dei quali pagati, in media, mille e 200 euro al mese – suscitano sempre commenti livorosi, mentre non suscita ‘scandalo’ il Comune di Palermo dove gli sprechi sono all’ordine del giorno? Forse basta essere di ‘sinistra’ per avere la copertura mediatica?

Qualcuno osserverà che stiamo facendo confusione sommando i dipendenti del Comune di Palermo con i dipendenti delle società controllate dal Comune di Palermo. A questi replichiamo che non facciamo confusione, perché i dipendenti delle società del Comune di Palermo vengono pagati con i fondi del Comune di Palermo!

Addirittura, nelle scorse settimane, si è scoperto che, in alcuni casi, Comune e alcune società collegate, fra le entrate, mettevano gli stessi soldi! Sono i famigerati “disallineamenti”, presentati con questa parola ‘difficile’ per non dire che si tratta di semplici inganni contabili?

Come già detto, a pagare sono i cittadini palermitani con tasse e imposte comunali. Una pressione fiscale, quella esercitata dal Comune di Palermo nei riguardi dei cittadini, che negli ultimi anni è cresciuta di 150 milioni di euro!

Perché certi ‘Giornaloni’ e le TV – che nei mesi scorsi hanno fatto titoloni e dotti servizi nei TG per sottolineare i problemi della raccolta dei rifiuti nella Roma di Virginia Raggi – non si interrogano sul fatto che, a Palermo, i 2 mila dipendenti della RAP (la società controllata del Comune) non riescono a tenere pulita la città, che è sporchissima?

Perché  non si interrogano sul fallimento della raccolta differenziata?

Perché non si interrogano sul fatto che la RAP, alla luce dei propri fallimenti, vorrebbe ulteriormente aumentare di circa 6 milioni la TARI?

Perché non si interrogano sul fatto che le società che fanno capo al Comune non sono mai state un esempio di ‘trasparenza’ in materia di contabilità?

E quanti sono, oggi – ultima domanda da mille punti – i dipendenti delle società controllate dal Comune di Palermo, considerato che, per le assunzioni, sono ‘Società di capitali’ (e quindi private e, in quanto tali, non assoggettate ai concorsi pubblici per l’assunzione di personale), mentre per il pagamenti degli stipendi dipendono dal Comune, cioè dagli ignari cittadini di palermo tartassati da tasse e imposte comunali?

Chissà, magari faranno una bella inchiesta sul Comune di Palermo…

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Foto tratta da doge91.blogspot.com

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