I 120 papponi della mangiatoia dell’Ars: ci sono tutti, anche i grillini/ MATTINALE 151

3 settembre 2018

Il “primo Parlamento d’Europa” è diventato un luogo di privilegi e di privilegiati. Alle tante clientele di questo luogo si sono aggiunti, senza ritegno, i 120 nuovi assunti: sono i portaborse, i reggipancia, i sottopancia, compresi alcuni ex parlamentari. Sembra incredibile, ma a questa nuova vergogna partecipano anche i grillini. Senza ritegno!

A poco a poco nella nostra Isola la situazione comincia a delinearsi e cominciano a venire fuori i nomi e i cognomi di coloro per i quali la Sicilia è già diventata “bellissima”: si tratta di 120 cialtroni, incapaci di trovarsi un lavoro vero e di saperlo fare; centoventi lecchini, aiuto lecchini, sciacquini, portaborse, reggipancia e sottopancia, gente inutile tranne che a se stessa e ai politici merdosi che li hanno assunti a spese nostre in quella fogna che ormai è diventato “il primo Parlamento d’Europa!”.

A questo accrocco si aggiungono, per completare lo schifo assoluto in cui il presidente della Regione, Nello Musumeci, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Micchichè, e i loro scagnozzi stanno gettando la Sicilia, una cartata di ex politici già trombati per troppo disgusto persino dai loro stessi elettori e scartati per manifesta imbecillità dai loro stessi partiti ma che, disponendo ancora di qualche demente al seguito che gli potrebbe assicurare un qualche miserevole consenso, sono ancora utili alla causa.

La cosa più grave è che questi soggetti, per come risulta dalle loro stesse dichiarazioni e dai contenuti contrattuali resi noti dalla stampa, andrebbero a svolgere lavoro e funzioni che si sovrappongono, rendendoli superflui, a quelli svolti dagli strapagatissimi impiegati dell’Assemblea regionale siciliana che, a questo punto, potrebbero (dovrebbero?) essere tranquillamente licenziati.

I politici invece riciclati sono 50 in tutto. Appartengono a tutti i partiti presenti all’Ars, e quando dico tutti ci metto anche i cavalieri senza macchia e senza paura, gli incorruttibili rivoluzionari del piffero, i penta stellati, che si sono calati alla grande, o lo erano già, ma hanno saputo mentire e imbrogliare, nella melma politica siciliana.

In tutto fanno 170. Centosettanta parassiti e papponi che i siciliani si stanno caricando sul loro groppone.

Il tutto nel silenzio assoluto di chi potrebbe e dovrebbe impedire questo spreco, questa ingiustizia. Persino Matteo Salvini, che tuona anche contro il piscio libero dei cani randagi, tace.

E’ questo il vero punto dolente. Che ci siano politici corrotti, paramafiosi, autori di disparità e cultori di interessi privati nella cosa pubblica ci può stare. Quello che non è accettabile è che nessuno di costoro finisca nel registro degli indagati per una remota possibilità di peculato o di malversazione e che nessuna Procura della Corte dei Conti chieda e si chieda se questo orrore sociale e civile, questa violenza alla dignità e alla parità tra tutti i siciliani non configuri anche un piccolo, piccolissimo, ipotetico danno erariale.

P. S.

Ai siciliani esclusi da questa mangiatoia farebbe sicuramente piacere apprendere direttamente dai responsabili istituzionali di tutta la Magistratura civile, penale, contabile, militare e amministrativa, che nessuno tra i loro figli o figlie, fratelli, sorelle, amici, amiche, concubine o cinedi sono stati arruolati, ecumenicamente, dalla banda Musumeci – Miccichè.
Sarebbe di enorme conforto.

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