Palermo e i ponti Corleone e Oreto: Giorgio Trizzino (M5S) replica a Orlando e ad Arcuri

18 agosto 2018

In un post su facebook Giorgio Trizzino, palermitano di Palermo, parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, racconta la città amministrata da un “Sindaco che non lo sa fare”. Così i due ponti che per i grillini non sarebbero sicuri – ponte Corleone e ponte Oreto – danno a Trizzino lo spunto per un’analisi su come Palermo è amministrata: fiumi che esondano, Tram, cultura…

“In questa città, dove si sta su una polveriera…”, recitava Gigi Burruano nella prima metà del anni ’80 del secolo passato in “Palermo, oh cara!”. Di anni ne sono passati, ma nel capoluogo dell’Isola l’idea di una polveriera pronta a esplodere non è stata mai archiviata. Anche perché le bombe, alla fine, ci sono state per davvero. Tritolo per eliminare i personaggi scomodi per la mafia e per il potere identificato in un certo Stato – o forse a una parte dello Stato – dedito a strane ‘trattative’.

E oggi? Dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova la Sicilia scopre la fragilità delle proprie infrastrutture. Nella nostra Isola, avverte l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, sono in corso monitoraggi. I pericoli non mancano. Tant’è vero che, ad Agrigento, si pensa di abbattere il viadotto Morandi, già chiuso al traffico un anno e mezzo fa circa dopo le denunce di Mareamico.

L’importante, però, è non parlare della fragilità di Palermo. Nella città dove sono stati spesi 320 milioni di euro (320 milioni di euro rimborsati dall’Unione Europea: soldi spesi bene…) per 15 Km di Tram (15 Km di Tram, senza gallerie!) tutto deve andare bene.

Che cosa direbbero le persone ragionevoli se venissero a sapere che a Palermo, dopo che sono stati spesi 320 milioni di euro per 15 Km di Tram (15 Km!) e dopo che un’altra ‘carrettata’ di fondi europei della ex Provincia di Palermo sta per essere immolata su altre linee di Tram, ci sono due ponti pericolanti?

Lo hanno detto e l’hanno scritto parlamentari e consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Palermo. ma il sindaco Leoluca Orlando e il suo vice, Emilio Arcuri, hanno replicato piccati: “Sciacalli!”.

La parola “sciacalli” non è andata giù al parlamentare nazionale – palermitano di Palermo – Giorgio Trizzino (nella foto a sinistra), medico e, soprattutto, fuori dagli schemi grillini (nei giorni scorsi, quando è esploda la polemica sui vaccini,  ha preso una posizione autonoma: e alla fine ha avuto ragione perché il vice premier Luigi Di Maio, di fatto, ha dato ragione a Trizzino). Così il parlamentare nazionale Trizzino ha scritto un post su facebook:

“Mi riesce difficile francamente – scrive – capire a cosa si riferisce il Sindaco Orlando quando parla di ‘sciacallaggio’ riferendosi ai parlamentari nazionali, regionali ed ai consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle di Palermo, che sollecitano sopralluoghi tecnici sui due ponti Corleone e Oreto, che collegano la città con il resto della Sicilia orientale. In questi giorni è come se fossimo tutti lì, noi palermitani, sul ciglio di quei due ponti dai quali negli anni passati qualche povero disperato ha anche deciso di togliersi la vita lanciandosi nel vuoto. Siamo bloccati e attoniti, con gli occhi e la bocca spalancati sul vuoto che ci sta davanti”.

“Siamo così noi palermitani – prosegue Trizzino – che improvvisamente ci svegliamo dopo che ci siamo accorti del pericolo imminente. Siamo proprio così: ozianti prima, allarmati poi e spiazzati dopo. Sarà un mio limite, ma stento a comprendere il modo con cui è stata governata la nostra città in questi ultimi anni e mi riesce più difficile comprendere le motivazioni per cui è stata rinnovata la fiducia in chi ha dimostrato di non essere in grado di dare risposta alle emergenze in cui quotidianamente viviamo”.

“Ma la verità – aggiunge – è che siamo diventati incapaci di indignarci, persino davanti all’evidenza. Perché se dobbiamo dirla tutta, come per il ponte crollato a Genova, una spiegazione dovrà pur esserci se certe nefandezze cittadine nostrane, qui a Palermo, continuiamo a tollerarle, nella loro immobile, perenne, immutabile, scellerata vergogna. E solo perché oggi siamo tutti gli abitanti di Palermo (e non solo i parlamentari del M5S), a temere che qualcosa di simile possa accadere improvvisamente per il ponte del fiume Oreto o per il ponte Corleone, ecco che il Sindaco Orlando e l’Assessore Arcuri ci accusano di sciacallaggio”.

“La realtà – scrive sempre Trizzino – è che il nostro inconsapevole fatalismo ha trovato terreno fertile trasformandosi in omissione colpevole da parte di chi ci governa da tanti anni. Colpevole, sì, perché chi veglia sulla vita e sulla salute di tanti cittadini intorpiditi non può permettersi a sua volta nessun torpore. Colpevole, perché questo stesso torpore epidemico, che accomuna cittadini e – colpevolmente – governanti, fa coppia sistematicamente con l’improvviso, spiazzato, addolorato stupore di quando ci troviamo davanti alla palazzina crollata, alla strada sprofondata nei suoi stessi squarci da caverna sotterranea, all’esondazione improvvisa e inaspettata del fiume sotterraneo, come il Papireto, qualche tempo fa, a ricordarci quale terra, bellissima e ignorata, in realtà abbiamo la fortuna di abitare, dopo aver trasformato il bello in una enorme mina anti-uomo, pronta ad esplodere da un momento all’altro”.

“A tutti possono essere concesse dimenticanze e omissioni – sottolinea il parlamentare nazionale grillino -; a tutti, anche ai più ignoranti, ai piccoli di questa città martoriata; a tutti. Ma assolutamente non a chi non può e non deve, perché di questa città è stato chiamato a far da custode. In un momento in cui la politica sembra poter fare a meno delle idee, diventa notizia ogni iniziativa volta a tutelare i reali interessi dei cittadini. Ed ecco perché il M5S è oggetto di continui e pervicaci attacchi che provengono da ogni parte. Noi Palermitani finalmente dobbiamo imparare ad urlare contro chi, intorpidito anche lui, non ha saputo governare la materia, non ha saputo cambiare la storia di questa città, non ha saputo sorvegliare e provvedere”.

Dopo di che, Trizzino, ironizza su uno slogan elettorale utilizzato da Orlando nella campagna elettorale del 2012:

“Non l’ha saputo fare, contrariamente a quanto lui stesso ebbe a dirci, tempo fa – scrive Trizzino -. ‘Non l’ha saputo fare’… quando per risolvere la congestione automobilistica più famosa d’Italia ha pensato di approntare linee tramviarie di dubbia utilità strategica, lasciando immutata la congestione del traffico e la nube di ozono che ci sovrasta e scoprendo che la copertura economica per la sua gestione ordinaria ha aperto delle voragini impressionanti e insostenibili nel bilancio comunale. Perché insostenibili? Come mai insostenibili? E forse è per questo che ci siamo anche assuefatti alla bellezza sfolgorante del nostro patrimonio artistico e architettonico, nell’unicità assoluta e affascinante di un centro storico carico di storia e di bellezza, che, nel momento di una possibile consacrazione universale e internazionale, ‘Palermo, capitale della cultura 2018’, vede il fallimento di timide iniziative che avvengono in sordina, il flop di mille micro-eventi, ignorati dai più, quasi dimenticando che la parola ‘cultura’ si deve abbinare obbligatoriamente, nel nostro caso, alla parola ‘popolare’. Ma così non è stato. E siamo lì, tutti su quel ciglio pericolante di un ponte crollato. Tutti lì a correre l’ultimo pericolo, di finire noi stessi nel crollo definitivo della nostra città”.

“Tutti lì a chiamarci – prosegue – perché è ora il momento di tenerci per mano e di dare spazio non più al lamento scomposto e inefficace, ma alla più sana indignazione, l’energetica spinta al rinnovamento vero, totale, vitale. È la storia a chiedercelo con forza, perché la pagina va girata, a volte in modo naturale, a volte con degli spintoni”.

Torna sui due ponti di Palermo – ponte Corleone e ponte Oreto – il gruppo consiliare cinquestelle:

“Il gruppo Consiliare del M5S di Palermo non ha certo oziato, ma lavora con impegno da mesi, insieme ai tanti preziosi attivisti e cittadini, per portare all’attenzione che merita la sicurezza dei ponti palermitani, denunciano la colpevole indifferenza dell’amministrazione comunale davanti alle drammatiche condizioni strutturali dei 2 ponti sul fiume Oreto. Il 24 marzo scorso, tramite Pec, il gruppo Consiliare del M5S ha inoltrato una richiesta di urgente verifica e intervento, che vista la superficialità e l’immobilismo dell’amministrazione comunale, è stata indirizzata al Comando dei Vigili del Fuoco, al Dipartimento della Protezione Civile, al Genio Civile e, per conoscenza, anche alla Procura della Repubblica e che ha portato al primo intervento per quanto palliativo concluso nelle settimane scorse. Il gruppo Consiliare del M5S ha chiesto, e più volte sollecitato, copie di relazioni, indagini, documenti e atti, che permettessero di ricostruire con esattezza l’attività di controllo e manutenzione dell’ultimo ventennio, ma l’Amministrazione comunale, che probabilmente ha colpe da nascondere, ha negato e continua a negare da mesi”.

“Il 31 luglio il gruppo Consiliare del M5S ha effettuato un sopralluogo sul ponte Oreto e denunciato lo stato di grave degrado evidente emerso. Stiamo continuando il lavoro serio degli ultimi mesi – conclude la nota dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle – affinché la giusta attenzione che in questi giorni tutto il Paese riserva al tema della sicurezza delle infrastrutture possa imporre al sindaco Orlando di ascoltare le richieste che il gruppo Consiliare del M5S porta avanti da mesi nel bene della comunità e rappresentando le preoccupazioni e le segnalazioni di una (per fortuna) sempre ampia e attenta porzione di cittadini palermitani”.

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