Formazione professionale: perché l’accordo strombazzato da Lagalla & company non ci convince

24 luglio 2018

Leggiamo qua e là di un accordo ‘storico’ sulla Formazione professionale siciliana che finalmente riparte di qua e riparte di là. A noi questa vicenda – nella quale non vediamo nulla di nuovo (le firme dei sindacalisti erano una costante negli anni dei Governi Crocetta) – sembra la solita sceneggiata che nasconde una nuova presa per i fondelli nei riguardi dei lavoratori

Formazione professionale siciliana: accordo raggiunto di qua, accordo raggiunto di là. Prima di scrivere questo articolo – visto che seguiamo con attenzione quello che succede in questo disastrato settore – abbiamo voluto leggere le dichiarazioni ufficiali (a cominciare da quelle dell’assessore regionale al ramo, professore Roberto Lagalla) e gli articoli dei vari giornali che riportano le dichiarazioni di sindacalisti e ‘capi’ degli enti. Detto questo, una cosa la dobbiamo dire subito: tutta questa euforia creata attorno a questo accordo non ci convince proprio!

Noi riteniamo di conoscere un po’ questo mondo e i soggetti che ne fanno parte. A cominciare da politici e sindacalisti. E sono proprio le dichiarazioni di questi ultimi che non ci convincono proprio.

Cominciamo con lo ‘scoppiettante’ comunicato stampa diffuso dall’assessore Lagalla:

“È stato fatto un importante passo in avanti – dice Lagalla – perché per la prima volta dopo anni si registra una positiva convergenza di intenti tra parti datoriali e sindacali, che permetterà il rapido avvio dei corsi e il reclutamento del personale del settore della formazione professionale”.

“Già la legge 10 del 2018, inserita nel Collegato alla finanziaria – prosegue l’assessore – ha prodotto i suoi primi effetti positivi, creando i presupposti normativi per la sigla dell’accordo trilaterale finalizzato alla salvaguardia occupazionale​ ​dei lavoratori del settore della formazione professionale. Questo, oltre a porre l’accento sulla nuova direzione intrapresa dal governo Musumeci per rimettere in piedi l’intero comparto, permetterà di garantire la massima tutela del personale e di prestare particolare attenzione ai sistemi di selezione dello stesso. Si definiscono, infatti, i criteri, le modalità e le priorità per il reinserimento di coloro che sono già iscritti all’albo professionale”.

Già qui c’è il primo punto da chiarire: a quale albo fa riferimento l’assessore? Ricordiamo che, nell’albo – quando ancora Lagalla ricopriva il ruolo di rettore presso l’università di Palermo – sono finiti soggetti che nulla hanno a che vedere con la Formazione professionale. Su questo punto è stata fatta chiarezza?

“Dopo un lungo iter, infatti – dice ancora Lagalla – abbiamo sottoscritto un accordo che pone le condizioni per il riassorbimento del personale, dando garanzie ai lavoratori e precisando le procedure per il loro reclutamento. C’è una massima protezione a favore del personale storico dell’albo e c’è la possibilità di reperimento fuori dallo stesso, esclusivamente in caso di mancanza delle necessarie figure specialistiche. In questo modo, auspichiamo che una grossa quota del personale possa essere subito riassorbito, per la restante parte invece si sta già lavorando, con il governo nazionale, all’attivazione di misure che ne consentano la ricollocazione o il prepensionamento”.

Questo, in lingua italiana, si chiama gioco di parole. E quando si gioca con le parole, di solito, spuntano le ‘sorprese’. Prima si dice che si tuteleranno i lavoratori disoccupati con la “massima protezione a favore del personale storico” e poi si precisa che ci sarà la possibilità di reperire personale al di fuori dello stesso albo (che, ribadiamo, deve ancora essere verificato per capire chi ha diritto di farne parte e chi no) “in caso di mancanza delle necessarie figure specialistiche”.

Quest’ultimo passaggio è una sorta di cavallo di Troia che consentirà agli enti (e quindi ai politici che stanno dietro a tali enti) di assumere a piacimento soggetti al di fuori dello stesso albo! E, a nostro modesto avviso, saranno tanti. 

Nel comunicato dell’assessore Lagalla manca un preciso riferimento ai numeri. In questo settore ci sono 8 mila disoccupati. Che, non abbiamo capito come, sono diventati 5 mila (magia?). L’assessore parla di “una grossa quota di personale riassorbito”.

Il professore Lagalla è un uomo di scienza: e appunto per questo dovrebbe essere preciso e indicare il numero di lavoratori licenziati che verranno assorbiti. Le “grosse quote”, assessore Lagalla, le lasci ai politicanti da quattro soldi.

Nel comunicato dell’assessore leggiamo ancora:

“Anche le associazioni datoriali – CENFOP, FORMA, ASSOFOR, ANFOP, ASEF, IFORM e le organizzazioni sindacali – FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS CONFSAL, UGL – firmatarie dell’accordo dichiarano il loro compiacimento per il lavoro svolto sino a questo momento, all’insegna del dialogo e del confronto produttivo: ‘Esprimiamo grande soddisfazione per la ripartenza del settore, con il recupero del personale e con l’apertura di un tavolo di confronto con il governo regionale, per garantire continuità al settore, e con il governo nazionale per individuare misure straordinarie di accompagnamento e di fuoriuscita dalla crisi dell’intero sistema della formazione professionale’”.

Vede, assessore Lagalla, quando un governante riporta nel proprio comunicato le dichiarazioni di sindacalisti peraltro avvezzi a firmare accordi poi risultati inutili (la novità è rappresentata dall’Ugl siciliana che, a quanto pare, è diventata ‘governativa’, visto che in Sicilia governa il centrodestra: della serie quando la politica prende il sopravvento rispetto alla difesa dei lavoratori!) noi ci preoccupiamo assai, perché questo si chiama consociativismo. 

Tra l’altro, non abbiamo ancora letto le dichiarazioni di altri soggetti che, in termini di rappresentanza dei lavoratori, sono molto più rappresentativi delle sigle sindacali che lei cita: ci riferiamo a Gli irriducibili della Formazione professionale, all’Unione Sindacale di Base (USB), ai Lavoratori Liberi della Formazione.

Anche i rappresentanti di queste tre sigle, assessore Lagalla, sono d’accordo con lei?

In chiusura, diciamo quello che pensiamo.

Ebbene, assessore Lagalla, quella di ieri è stata solo una sceneggiata. Il tentativo – intelligente, certo – di evitare la solita pioggia di ricorsi. Nel ‘mazzo’ dei governativi – cioè dei sindacati che hanno usufruito di protezioni mentre il settore della Formazione  professionale della Sicilia andava in malora – avete aggiunto solo l’Ugl siciliana: ma non ci sembra un risultato risolutivo. Anzi.

 

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