Quante storie per il taglio dei vitalizi degli ex deputati! Ma c’è la ‘benedizione’ dell’INPS

29 giugno 2018

Brutte notizie per gli ex parlamentari della Camera dei deputati: il calcolo per il taglio dei vitalizi è stato effettuato con la consulenza dell’INPS. Lo ha reso noto il presidente dell’Istituto di Previdenza, Tito Boeri. La sensazione è che l’eventuale ricorso degli ex deputati servirà a poco. Anche perché dirigenti pubblici in pensione hanno subito il taglio delle pensioni, nonostante si tratti di diritti acquisiti. Intanto sul Senato qualche cosa avevamo previsto… 

Il 26 marzo scorso – meno di un mese dopo le elezioni politiche nazionali – abbiamo scritto un articolo dal titolo:

“Vitalizi agli ex parlamentari: verranno tagliati alla Camera e resteranno al Senato?” .

Non sappiamo se finirà così, anche perché anche al Senato il Governo Conte-Di Maio-Salvini ha la maggioranza. Ma è un fatto che, fino ad ora, Montecitorio ha approvato il taglio dei vitalizi agli ex deputati, mentre l’assemblea di Palazzo Madama – presieduta da Maria Elisabetta Alberti Casellati, esponente di Forza Italia – temporeggia.

In effetti, assistiamo, in queste ore a scene un po’ grottesche. Gli ex parlamentari sbraitano. Annunciano ricorsi e dicono che non si possono toccare i diritti acquisiti.

La protesta degli ex deputati ci lascia perplessi. Ci sono dirigenti in pensione, nel nostro Paese, che hanno subito il taglio delle pensioni. E la Corte dei Conti ha detto che si può fare.

Da qui la domanda: se ai dirigenti la pensione è stata decurtata perché non dovrebbe essere decurtata agli ex deputati? Forse i “diritti acquisiti” valgono per gli ex deputati e non valgono per per i dirigenti in pensione?

Chi manifesta contrarietà per i tagli dei vitalizi degli ex deputati di Montecitorio dice:

“Il risparmio è minimo: appena 40 milioni di euro all’anno”.

Ora, a parte il fatto che, aggiungendo gli ex senatori, si arriva a 80 milioni di euro, perché mai ‘sti soldi dovrebbero essere lasciati nelle tasche degli ex parlamentari?

Di più: l’euro, evidentemente, ha fatto perdere il senso del denaro: 80 milioni di euro equivalgono, pressappoco, a circa 160 miliardi di vecchia lire. Se prima dell’avvento dell’euro fosse stata data la notizia che, agli ex parlamentari di Camera e Senato avrebbero tagliato, in un solo colpo, 160 miliardi di lire ne avrebbero parlato, in prima pagina, tutti i giornali.

E tutti si sarebbero chiesti: ma se gli stanno togliendo 160 miliardi di lire, quanto cavolo si mettono in tasca, ogni mese, ‘sti ex parlamentari?

La verità è che – complice il diverso approccio psicologico che c’è verso l’euro – 10-12 milioni di vecchie lire al mese di vitalizio (di vitalizio, a vita!) avrebbero fatto saltare dalla sedia tanti cittadini, mentre 5-6 mila euro al mese, sì, sono sempre tanti ma, chissà perché, fanno meno effetto.

Invece l’effetto c’è, perché 80 milioni di euro (che sono sempre 160 miliardi di vecchie lire) sono tanti. Ed è un primo passo.

Certo, ci saranno i ricorsi. Ma l’eventuale annullamento del taglio dei vitalizi dovrà essere motivato ed eventualmente esteso anche ai dirigenti che hanno subito la decurtazione della pensione.

Ancora: a quanto pare il presidente della Camera, il grillino Roberto Fico, si è mosso di concerto con l’INPS.

Scrive Rosamaria Rosone sulla propria pagina facebook:

“Boeri (Tito Boeri, presidente dell’INPS ndr), parlando al Gr1, ha spiegato dal canto suo che la delibera della Camera ‘non è un provvedimento simbolico. Nel 2015 proponemmo un intervento su vitalizi più pensioni superiori ai 5mila euro. Qui mi sembra che si intervenga anche al di sotto di questa soglia’”.

“Ora tocca ai contributi figurativi, ha aggiunto Boeri: ‘Ci sono oltre 1300 ex parlamentari che nel periodo in cui ricoprivano cariche elettive erano in aspettativa. A costoro i contributi datoriali sono stati pagati dall’INPS. Parliamo di persone che guadagnavano anche 100mila euro. Noi come INPS abbiamo versato e versiamo, in termini di contributi figurativi, il 24% di queste retribuzioni. Tutto questo moltiplicato per 5 anni . Si tratta di una somma rilevante’. Mercoledì il presidente aveva spiegato che sui vitalizi l’istituto ha “lavorato con la presidenza della Camera, abbiamo fornito loro le basi metodologiche per il calcolo”.

Brutte notizie per gli ex deputati e per gli ex senatori: sul taglio dei vitalizi c’è la ‘benedizione’ dell’INPS…

A proposito di Senato: come finirà all’assemblea di Palazzo Madama? Li taglieranno o no i vitalizi? Sarebbe singolare, infatti, avere i vitalizi decurtati per gli ex deputati della Camera, e vitalizi non toccato per gli ex senatori…

Speriamo di esserci sbagliati il 20 marzo scorso.

P.s.

Ah, dimenticavamo: gli esponenti del PD e di Forza Italia hanno detto di essere favorevole al taglio dei vitalizi. Ciò significa che al Senato si taglieranno pure? 

 

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