Il mistero della discarica di Camastra (e i misteri dei rifiuti speciali in Sicilia)

28 giugno 2018

A scoprire questa ennesima vergogna, ancora una volta, è stata la magistratura che si è sostituita a una politica imbelle. Possibile che le autorità regionali, provinciali e comunali non sapessero nulla del fatto che grandi gruppi economici nazionali portavano a Camastra, piccolo centro dell’Agrigentino, rifiuti speciali che nessuno voleva? Quante altre Camastre sconosciute ci sono ancora in Sicilia?

Camastra è un piccolo paese della provincia di Agrigento di poco più di duemila anime. Si trova a due passi da Naro, da Campobello di Licata e da Palma di Montechiaro. La storia, che forse per metà è leggenda, vuole che questo piccolo centro sia stato fondato dalla famiglia Lucchesi Palli che una tradizione fa risalire al re longobardo Desiderio. Storia e leggende a parte, se ne scriviamo è per raccontare una vicenda ancora oggi per molti versi misteriosa: sì, il mistero della discarica di Camastra.

Agrigento è una provincia dai tanti volti. Tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del 2000 in Sicilia era tra le prime per la raccolta differenziata dei rifiuti. Poi è diventata ‘importante’ perché una discarica pubblica – la discarica di Siculiana – prima è diventata privata (per la precisione, di proprietà della famiglia Catanzaro) e poi è diventata una delle più grandi discariche della nostra Isola.

Ma se la discarica di Siculiana è finita spesso sui giornali, poco o nulla si sa – a parte la recente inchiesta della magistratura – della discarica di Camastra.

A fare luce su questa incredibile vicenda, tanto per cambiare, non è stata la politica siciliana, ma la magistratura e, per la precisione, la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Palermo con l’inchiesta denominata “Sepoltura”.

Già, sepoltura, perché, come vedremo, nel silenzio generale, a Camastra, non si sa bene per quanti anni, venivano sepolti i rifiuti grandi imprese da tutta l’Italia. Nel silenzio generale – la storia è questa – questo piccolo lembo della nostra Isola era diventato un particolarissimo immondezzaio italiano: particolarissimo perché nel sottosuolo della discarica di Camastra finivano rifiuti speciali che nessuno voleva!

Rifiuti che arrivavano da grandi imprese italiane pubbliche e private. Incredibile ma vero: con la connivenza di alcuni siciliani – e con la politica siciliana che non vedeva, non sentiva e non parlava – i rifiuti pericolosi del Belpaese finivano a Camastra!

Le indagini sono cominciare nel 2014. Sono stati i tecnici del Nucleo operativo ecologico di Palermo e, successivamente, la Polizia giudiziaria che, venuti a conoscenza del via vai di mezzi gommati carichi di rifiuti dalle parti di Camastra, si sono posti la logica domanda: perché gruppi economici così importanti spendono un sacco di soldi per trasportare i propri rifiuti in un angolo sperduto della Sicilia?

Trovare la risposta non è stato difficile: perché avevano trovato un luogo che accettava tutti i rifiuti indesiderati (leggere rifiuti speciali). A Camastra – queste le conclusioni a cui sono giunti gli inquirenti – i rifiuti speciali venivano classificati come non speciali e venivano interrati.

Toccherà agli inquirenti stabilire se l’alterazione di questa analisi ci sia stata e se, ad alterare tali analisi, siano stati dei siciliani che, per fare piccioli (leggere soldi), non hanno esitato a inquinare questo angolo della Sicilia. Insomma, toccherà alla magistratura stabilire se ci sono stati ascari anti-ecologici… 

Quello che in questa fase possiamo dire è che il danno per l’ambiente, secondo il Tribunale di Palermo “era ed è potenzialmente elevatissimo” (così si legge nel decreto di sequestro preventivo firmato dal giudice Antonella Consiglio).

Gli indagati sarebbero un cinquantina. Tra questi anche nomi e società ‘eccellenti’.

Non sappiamo come finirà questa inchiesta. Ma un fatto appare certo: il mistero che aleggia su questa discarica. Infatti: da quanti anni era funzionante? Al Comune di Camastra non sapevano nulla? Nemmeno l’ex provincia regionale di Agrigento sapeva nulla? Anche l’amministrazione regionale – con riferimento al dipartimento Acque e Rifiuti e all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente – non sapevano nulla?

Dobbiamo dedurre che, in Sicilia, un qualunque soggetto può svegliarsi una bella mattina e decidere di sotterrare rifiuti speciali che nessuno vuole, magari invitando i grandi gruppi economici nazionali?

Se non fosse intervenuta la magistratura il gioco sarebbe continuato?

Camastra è l’unica discarica della Sicilia dove vanno in scena queste vergogne o ce ne sono altre che la magistratura non ha ancora scoperto?

Foto tratta da improntaunika.it

 

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