Gaetano Armao & Nello Dipasquale: due politici di ‘classe’ di cui avvertivamo l’assenza…

13 giugno 2018

Il primo – Armao – vice Presidente della Regione siciliana e assessore all’Economia – definisce il Movimento 5 Stelle, primo partito politico in Italia e in Sicilia, “un cancro”. Il secondo – Dipasquale – che usa la parola “schifo”. Tutto questo in una seduta del Parlamento siciliano! Insomma, due esempi di ‘stile’ e di ‘classe’ per le giovani generazioni che si avvicinano alla politica… 

Succedono le cose più strane, in Sicilia. Succede che il Movimento 5 Stelle – forza politica più votata alle elezioni politiche nazionali e alle elezioni regionali – venga definita “un cancro”. Da chi? Da chi, in termini elettorali, non ha mai contato nulla: ovvero dall’attuale vice Presidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao.

Non è stata una bella seduta, quella andate in scena oggi in Assemblea regionale siciliana. Si sapeva che l’esame del disegno di legge sul ‘Collegato alla Finanziaria 2018’ sarebbe stato rinviato alla prossima settimana: e così è stato. Ma non sono mancate le polemiche, non sul ‘Collegato’, ma su altro.

Su cosa? E’ successo che, in campagna elettorale (elezioni comunali, supponiamo) l’assessore Armao, in un incontro politico, ha definito il Movimento 5 Stelle, come già accennato, “un cancro”.

I parlamentari grillini Giancarlo Cancelleri e Angela Foti hanno chiesto al vice Presidente della Regione il ‘significato’ di questa manifestazione di ‘stile’. Su Live Sicilia leggiamo la ‘dotta spiegazione’ di Armao:

“È vero – ha detto l’assessore all’Economia – ho usato questa definizione in una riunione privata, tra militanti, ed è stato ripreso e diffuso abusivamente. È vero, ho detto che siete un cancro per la nostra cagionevole democrazia, ma la mia è un’analisi fatta in campagna elettorale e riguarda la morfologia del Movimento e non riguarda i parlamentari e gli elettori siciliani con cui ho sempre discusso correttamente”.

“La politica è organizzazione della speranza – ha aggiunto Armao – il populismo è soltanto mobilitazione del livore sociale. Il vostro giustizialismo populista è molto grave. Il giudice Giovanni Falcone ammoniva che bisogna stare attenti a non confondere la politica con la giustizia penale. Quel che è accaduto sia da monito, a cominciare da me, per ricominciare a lavorare tutti insieme per il bene dei siciliani”.

E questo è Armao, signori. già assessore del Governo di Raffaele Lombardo: Governo sostenuto dal PD di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia e, soprattutto, di Confindustria Sicilia di Antonello Montante.

Un personaggio del genere, che si è accompagnato e si accompagna tutt’ora  al peggio della politica siciliana definisce “un cancro” il Movimento 5 Stelle!

Questo, signori, è il vice Presidente della Regione: questo è il suo ‘stile’ e lo ‘stile’ del Governo regionale del quale fa parte.

Un altro ‘scienziato’ della politica, noto per le sua capacità camaleontiche-trasformiste, è Nello Dipasquale, già sindaco di Ragusa di Forza Italia, eletto all’Ars nel 2012, sempre con i berlusconiani, poi passato, armi e bagagli, nel PD renziano, dove dovrebbe essere ancora (il condizionale è d’obbligo, perché il soggetto cambia spesso le sue idee politiche…).

Anche da Dipasquale attacchi ai grillini:

“Questo è il vostro stile – ha detto attaccando i parlamentari del Movimento 5 stelle – lo avete dimostrato con Mattarella (il Presidente della Repubblica, quello che non ha voluto l’economista Paolo Savona Ministro dell’Economia ndr) con cui avete avuto un atteggiamento da schifo. Siete urlatori e chiacchieroni, fate teatro, siete teatranti. Quindi ha fatto benissimo Miccichè (Gianfranco Miccichè, il terzo ‘genio’ della situazione, presidente del Parlamento siciliano per grazia ricevuta…) a prendere posizione, perché ha rappresentato quanti di noi credono nelle istituzioni”.

Come potete notare, due personaggi di ‘classe’, Armao e Dipasquale: il primo che va in Aula e definisce “un cancro” il primo partito politico d’Italia e della Sicilia; il secondo che, sempre in Aula, usa la parola “schifo”.

Sì, due esempi eccelsi da indicare ai giovani siciliani che si avvicinano alla politica. Due politici di grande ‘educazione’, di stile ineguagliabile, di irraggiungibile classe…

Due uomini di “tenace concetto”, per scomodare Leonardo Sciascia (sarebbe stato troppo facile, per ‘pittare’ questi due soggetti, citare un celebre romanzo dello scrittore siciliano: lasciamolo alla conoscenza dei nostri lettori…).

 

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