Bloccata la discarica di Siculiana, caos rifiuti per una quarantina di Comuni siciliani

3 giugno 2018

La discarica di Siculiana, di proprietà della famiglia Catanzaro, è bloccata. Non è a norma e manca l’approvazione della richiesta d’intesa tra Governo regionale e Governo nazionale per operare fuori norma. I retroscena: ovvero il ruolo del dirigente generale del Dipartimento Rifiuti, Salvo Cocina. Il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, non risparmia critiche al Presidente Nello Musumeci. Problemi anche a Ragusa  

Bloccata la discarica di Siculiana, in provincia di Agrigento. Motivazione: non è a norma e manca l’approvazione della richiesta d’intesa tra il Governo regionale e il Governo nazionale per operare fuori norma. In pratica, la discarica in questione – che raccoglie i rifiuti di una quarantina di Comuni dell’Isola – non è nelle condizioni di effettuare il trattamento meccanico-biologico.

In questi casi si opera fuori norma, inquinando l’ambiente oltre misura. Perché sotto terra finisce anche la frazione umida.

In Sicilia, fino al 2016, inquinare l’ambiente con discariche che sotterravano tutto era la normalità. La legge europea che impone il trattamento meccanico-biologico ai titolari delle discariche è di fine anni ’90 del secolo passato. La legge nazionale è del 2003.

Ma nella nostra Isola la legge è stata ignorata fino al 2016.

I Governi regionali siciliani che si sono succeduti dal 2003 ad oggi, come già ricordato, hanno ignorato il problema, forse per assenza di sanzioni.

Ci hanno guadagnato i titolari delle discariche siciliane, quasi tutte private, che hanno risparmiato ingenti investimenti.

Ha perso l’ambiente, che è stato massacrato da una gestione folle.

E hanno perso soprattutto i cittadini siciliani, che hanno pagato per un servizio pessimo, costretti a vivere in ambienti inquinati con lo spretto di problemi alla salute.

Nel 2016 il Governo di Rosario Crocetta è stato costretto ad affrontare la questione. Non risolvendo nulla, tant’è vero che, per circa 18 mesi, la Regione siciliana è andata avanti con ordinanze in deroga.

Va dato atto all’attuale assessore regionale con delega ai Rifiuti, Alberto Pierobon, e al consulente della Regione per la questione rifiuti, Aurelio Angelini, di aver risolto in due mesi problemi che il Governo Crocetta si è trascinato per anni.

Problemi risolti ad eccezione della discarica di Siculiana, che fa capo alla famiglia Catanzaro, in questi giorni agli onori delle cronache, visto che Giuseppe Catanzaro, presidente di Confundustria Sicilia, si è autosospeso da questa carica in seguito a un’inchiesta giudiziaria che ha travolto l’ex numero uno dei Confindustria Sicilia, Antonello Montante.

Sui problemi della discarica di Siculiana c’è un retroscena un po’ incredibile che non riguarda la politica, ma l’alta burocrazia regionale. Si tratta del dirigente generale del Dipartimento Rifiuti della Regione, Salvo Cocina. Che ha inviato a Roma la richiesta d’intesa sull’ordinanza per consentire alla discarica di Siculiana di operare fuori norma a poche ora dalla scadenza.

La richiesta andava inoltrata al Ministero dell’Ambiente entro la mezzanotte del 31 maggio. Cocina avrebbe inviato la richiesta alle 20,00 del 31 maggio. Perché inviare la richiesta in ‘zona Cesarini’?

Forse un’ipotesi plausibile potrebbe essere legata al fatto che, così facendo, il dirigente generale Cocina avrebbe potuto dire a Roma:

“Sapete, siamo in emergenza. E allora…”.

Se la motivazione è questa, ebbene, la mossa non avrebbe sortito gli effetti sperati. Perché siamo già al 3 giugno e la richiesta d’intesa con Roma non c’è.

Non solo. Proprio in questi giorni si è insediato il nuovo Governo nazionale: al Ministro dell’Ambiente uscente, Gian Luca Galletti, si è sostituito il nuovo Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, un generale di brigata dell’Arma dei carabinieri, comandante della Regione Campania dei Carabinieri forestali.

Costa ha guidato l’inchiesta sulla cosiddetta “Terra dei fuochi” in Campania, occupandosi proprio di rifiuti. Proprio per aver condotto questa battaglia è stato chiamato a guidare il Ministero dell’Ambiente.

Insomma, sarebbe veramente singolare che il neo Ministro dell’Ambiente Costa firmi un provvedimento per consentire a una delle più grandi discariche della Sicilia di operare in difformità a quanto previsto dalla legge!

La nostra sensazione è che la vicenda sia destinata ad ingarbugliarsi. Anche perché, per il nuovo Governo nazionale – e soprattutto per il Ministro dell’Ambiente Costa – cominciare con una deroga per una discarica privata non sarebbe il massimo…

Intanto gli effetti della chiusura della discarica di Siculiana si fanno sentire. Ieri, su facebook, il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, figura storica della destra siciliana (Cristaldi è stato per anni deputato di Sala d’Ercole, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, parlamentare nazionale), ha scritto:

“Mi chiedo come sia possibile continuare con questo sistema di smaltimento rifiuti in Sicilia. Da Crocetta a Musumeci non è cambiato nulla. Le discariche si riempiono e la raccolta viene sospesa in attesa di una nuova ordinanza del Presidente della Regione. Ma non si sa che c’è una scadenza nell’ordinanza? E non si sa che i rifiuti si devono raccogliere? Hanno bisogno di uno scadenzario?”.

Una critica di un uomo di destra al Presidente Musumeci, anche lui di destra. Qualcuno ha fatto notare a Cristaldi che, forse, il paragone con il passato Presidente Rosario Crocetta è un po’ esagerato.

Cristaldi, a proposito del Presidente Musumeci, ha così replicato:

“Confesso che lo cerco da settimane, ma è sempre troppo impegnato… Spero si renda conto che questo problema è uno tra i più grandi problemi siciliani… e spero che chi gli sta accanto contribuisca ad affrontare le cose con precisa determinazione. L’on. Musumeci ha grandi qualità, ma deve esercitarle e, forse, anche ascoltare”.

Problemi legati alla gestione dei rifiuti anche Ragusa e dintorni. Ne dà notizia in un comunicato la parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo, componente della commissione Ambiente dell’Ars.

“Nemmeno una settimana fa – scrive la deputata – la commissione Ambiente dell’Ars ha dato l’ok al piano stralcio dei rifiuti e nel Ragusano è già caos, perché la Regione non ha prorogato l’ordinanza dello scorso 8 marzo, che consentiva fino al 31 maggio il ricorso temporaneo a forme speciali di gestione del sistema dei rifiuti in Sicilia”.

Non solo. La discarica di Cava dei Modicana, scrive sempre la parlamentare, non è dotata dell’impianto per il trattamento meccanico biologico della spazzatura (TMB), obbligatorio per legge. E per non farsi mancare nulla, nel piano stralcio la discarica di Cava dei Modicani viene classificata come ‘attiva’”.

“A tutela della salute dei cittadini – aggiunge Stefania Campo – non possiamo che apprezzare l’operato del sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, che in qualità di massima autorità sanitaria della città ne ha disposto la riapertura per scongiurare l’emergenza a Ragusa e nei Comuni dell’hinterland, a ridosso della stagione estiva. Per il conferimento in discarica, poi, la Regione procede con proroghe ogni 6 mesi. La mancata autorizzazione, stavolta, però sembrerebbe dovuta all’assenza di un parere dell’Arpa”.

Per la cronaca, l’Arpa è l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.

“E’ chiaro – prosegue la parlamentare – che potrebbe trattarsi di uno sforamento tecnico di qualche giorno, ma se così non fosse, sarebbe gravissimo non aver indicato siti alternativi nei quali abbancare e conferire i rifiuti”.

“Ci chiediamo cosa abbia fatto finora la Regione – prosegue – e vorremmo capire perché, solo ieri, ha pubblicato nel sito dell’assessorato all’Energia un avviso esplorativo finalizzato a un’indagine di mercato per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per l’installazione e gestione di impianti mobili per il pretrattamento e la bio-stabilizzazione dei rifiuti indifferenziati in Sicilia, sebbene alcune discariche nell’Isola ne siano sprovviste e la presenza degli impianti è prevista dalla legge”.

“Ci chiediamo come mai – conclude Stefania Campo – il Governo regionale non ha pubblicato il bando per tempo. Musumeci sa bene che le discariche siciliane sono prossime al collasso. Lo ha ammesso lui stesso a gennaio. Per questo ha chiesto a Roma poteri speciali per la gestione dell’emergenza rifiuti”.

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