MATTINALE 62/ Nel cul de sac 2: se Conte avesse accettato sarebbe già a Palazzo Chigi

25 maggio 2018

E l’attuale Presidente del Consiglio uscente, Paolo Gentiloni, sarebbe già a casa. Vi sembra poco? A noi, no. Perché il signor Gentiloni in uscita avrebbe dovuto occuparsi solo del “disbrigo degli affari correnti”. Invece sta rifilando alla Sicilia il quarto Hotspot, ben sapendo che il Governo che sta subentrando, sui migranti, ha un’altra linea politica    

Eccoci al Presidente incaricato. Capisco il rispetto per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma in questo momento in cui tutto brucia, accettare con riserva non ha senso. Per due motivi.

Primo motivo. Il metodo Di Maio ha già prodotto una maggioranza e un programma di governo. Le consultazioni che il Presidente incaricato di formare il Governo, Giuseppe Conte, andrà a fare sono una pupiata inutile e una pura perdita di tempo.

Secondo e più pressante motivo: mandare a casa Gentiloni e il suo circo il prima possibile è un dovere civico. Se avesse accettato puramente e semplicemente l’incarico, e poteva benissimo farlo, perché non mi pare che Mattarella gli abbia dato un incarico dimezzato, Conte si sarebbe potuto insediare oggi stesso a Palazzo Ghigi.

Invece lì c’è ancora Gentiloni il quale, rimasto in carica “per il disbrigo degli affari correnti” (questa è la formula costruita dalla prassi costituzionale), è passato alla gestione dell’ordinaria amministrazione, cosa che è molto, ma molto di più.

Ma non basta. Gentiloni ha adottato provvedimenti che nemmeno un governo in carica può assumente senza passare dal Parlamento. Ne analizzo uno perché colpisce la mia Sicilia e la mia città.

Mi riferisco ala decisione del governo scaduto di aprire un (quarto) Hotspot nella nostra regione. E’ un atto contrario ad ogni morale. Secondo le linee del governo che verrà, ogni regione non potrà averne più di uno e noi ne abbiamo già tre (Augusta, Mineo e anche Pantelleria).

Minniti dunque sa bene che la linea politica del nuovo governo è di segno assolutamente opposto a questi sistemi di accoglienza e quindi la sua decisione di continuare a trattare la Sicilia come un buttatoio, oltre che una vera e propria corsa contro il tempo, è un vero e proprio insulto ai siciliani.

MATTINALE 61/ Nel cul de sac: cominciamo dall’inizio, direbbe Totò…

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