Trasporto pubblico locale: l’ORSA attacca Musumeci e lancia l’allarme sul Tram di Palermo

12 maggio 2018

Il sindacato ORSA denuncia i tagli dello Stato alla Sicilia: “Per Roma – dice Pino Prestigiacomo – quando c’è da applicare il nostro Statuto l’Autonomia non esiste. Però quando c’è da erogare i fondi nazionali per il trasporto pubblico la Sicilia ridiventa ‘Autonoma’ e ci tagliano le risorse. E Musumeci e Armao zitti!”. Il sindacato spiega che con questi tagli il Tram di Palermo non si potrà più gestire, “figuriamoci le altre sette linee di Tram”   

SOS per il trasporto pubblico locale in Sicilia. A lanciare l’allarme è la segreteria confederale dell’ORSA, il sindacato autonomo dei trasporti. Il tema è quello dei fondi pubblici per il trasporto urbano ed extraurbano che subiranno una drastica riduzione.

Per la Sicilia è una doppia beffa. Da una parte c’è lo Stato che dice:

“La Regione siciliana? E’ autonoma. Quindi si paghi il servizio, come tutte le Regioni a Statuto speciale”.

Dall’altra parte c’è la stessa Regione siciliana, che ha iniziato a tagliare i fondi a questo settore nel 2007: da allora al 2017 la riduzione si è attestata intorno al 25%.

Quest’anno il Governo regionale di Nello Musumeci e l’Assemblea regionale siciliana hanno disposto un ulteriore taglio del 15%. E hanno previsto, per il biennio successivo, un altro taglio dell’11%.

Quando parliamo di trasporto pubblico locale facciamo riferimento ai mezzi gommati (Autoferro). Quindi l’AST (Azienda Siciliana Trasporti) e tutte le Municipalizzate (AMAT di Palermo, ATM di Messina, AMT Catania). A queste si aggiungono anche le autolinee private.

“E’ molto singolare – sottolinea Giuseppe ‘Pino’ Prestigiacomo, delegato confederale dell’ORSA in Sicilia – che lo Stato, quando c’è da erogare fondi alle Regioni per il Trasporto pubblico locale consideri la Regione siciliana autonoma e non eroga un euro. Quando, però, c’è da applicare lo Statuto autonomistico siciliano – per esempio, agli articoli 37 e 38 dello Statuto, che farebbero affluire nelle ‘casse’ della Regione un fiume di soldi – la Sicilia non è più autonoma”.

A questo punto arriva l’attacco al Governo regionale:

“Noi non siamo stupiti di uno Stato colonialista che guarda all’Autonomia siciliana a corrente alternata – aggiunge Prestigiacomo -. Siamo amareggiati dal fatto che né il Presidente della Regione, Nello Musumeci, né l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, né l’assessore a Infrastrutture e Trasporti, Marco Falcone, abbiano contestato questo modo di procedere del Governo nazionale. E questo è veramente incredibile!”.

“Peraltro – dice sempre il sindacalista dell’ORSA – qualche settimana dopo il suo insediamento a Palazzo d’Orleans, il Presidente Musumeci si è impegnato ad acquistare circa 200 nuovi autobus per tutta la Sicilia. Invece dei nuovi autobus registriamo i tagli del Bilancio regionale e il silenzio ‘ascaro’ rispetto al doppio gioco romano. Questo non è un Governo regionale che difende gli interessi della Sicilia”.

Per la cronaca – e qui Prestigiacomo non ha tutti i torti – il Governo nazionale, per i primi quattro mesi del 2018, in piena campagna elettorale, ha anticipato l’erogazione dell’80% dei 3,9 miliardi di euro stanziati per il trasporto urbano ed extraurbano. Escludendo, come già accennato, la Sicilia.

“Mi piacerebbe capire – aggiunge il delegato confederale dell’ORSA per la Sicilia – come, ad esempio, il Comune di Palermo pensa di gestire il Tram attuale e, addirittura, le altre sette linee. Nei lavori della commissione del Comune di Palermo che si occupa di mobilità il presidente dell’AMAT ha detto che l’Azienda comunale per il trasporto pubblico perde 11 milioni di euro all’anno per il solo Tram. Alla luce dei tagli nazionali e regionali il Comune di Palermo come pensa di gestire gli attuali 15 Km di Tram e, addirittura, altre sette linee di Tram?”.

“A mio avviso, a Palermo – conclude Prestigiacomo – si vorrebbero realizzare opere pubbliche faraoniche ben sapendo che non ci saranno mai le risorse finanziaria per gestirle”.

“La Segreteria nazionale ORSA Trasporti Autoferro TPL – leggiamo in una nota del sindacato – nel denunciare la drammatica situazione in cui verserà il Trasporto locale siciliano in assenza di urgenti correttivi alla Finanziaria 2018 approvata dall’Assemblea regionale siciliana, invita le forze politiche a riflettere sui guasti che queste scelte scellerate produrranno per la collettività siciliana ed a rimediare ai palesi errori commessi in sede di ripartizione dei fondi pubblici”.

“E’ ora – dice il Segretario nazionale Vincenzo Fanelli – che si smetta di utilizzare il Trasporto pubblico per promettere rilanci e potenziamenti dei servizi in campagna elettorale, per poi smentirsi clamorosamente in sede di stesura del Bilancio regionale. Magari a favore di strumentali salvataggi aziendali in questo o quel collegio elettorale”.

L’ORSA Trasporti Autoferro della Sicilia, di concerto con la Segreteria nazionale, proclamerà lo stato di mobilitazione della categoria nell’Isola attivando da subito le procedure di ‘raffreddamento’ in ambito regionale e formalizzando al Presidente Musumeci ed all’assessore alle Infrastrutture ed alla Mobilità, Marco Falcone, la richiesta di urgente convocazione.

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