Formazione, dall’USB appello alla Giustizia: pronti a collaborare per ristabilire la verità

5 maggio 2018

L’Unione Sindacale di Base torna a chiedere la verità sulla smantellamento della Formazione professionale siciliana che, fino ad oggi, ha lasciato senza lavoro circa 8 mila persone. E lo fa rivolgendosi alla Giustizia citando una frase di Martin Luther King: “Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste”

da Costantino Guzzo, responsabile USB Formazione Sicilia
e da Sandro Cardinale, USN Confederale nazionale
riceviamo e pubblichiamo

“Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste” (M.L.King).

Dopo i gravi fatti emersi dall’indagine della Procura della Repubblica di Catania, che avrebbe scoperto, all’interno dell’Ispettorato del Lavoro (ente che dipende dall’assessorato regionale al Lavoro, come ben saprà il Presidente della Regione, Nello Musumeci, e il suo assessore al Lavoro, la Dott.ssa Mariella Ippolito), fatti non certo esaltanti, rappresentiamo quanto segue.

Gli Ispettorati Territoriali del Lavoro sono responsabili del controllo sulla corretta applicazione della legislazione in materia di lavoro, previdenza e sicurezza sui luoghi di lavoro. In Sicilia, pertanto, la materia del lavoro e le relative attività ispettive e di vigilanza sono di competenza dell’assessorato al Lavoro e, in particolare, del dipartimento regionale del Lavoro, dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative, il quale, tramite il Servizio VII – Coordinamento Ispettorati territoriali del lavoro, che supervisiona i nove “Ispettorati territoriali del Lavoro” (I.T.L.) presenti nelle province siciliane.

In questa indagine della magistratura risulta coinvolto un ex deputato, da sempre ondivago, visto che passava da una parte all’altra, e che ostentava le foto con il movimento di “Diventerà bellissima”. I magistrati della Procura di Catania scrivono testualmente:

“Una situazione devastante, un quadro corruttivo consolidato e alimentato da uno spregiudicato scambio di favori” attraverso il quale i pubblici ufficiali indagati, precedenti titolari di cariche istituzionali pubbliche e imprenditori, “non hanno esitato a sancire accordi sacrificando i rilevanti interessi collettivi in gioco, fascicoli scomparsi, richieste di sanzioni annullate, rateizzazioni al minino in cambio non di soldi, ma di favori: voti dagli imprenditori aiutati, e un soccorso politico alla Regione per ottenere promozioni o assunzioni in strutture pubbliche e richieste di assunzioni nel settore della formazione professionale”.

Sembrerebbe da ciò che apprendiamo dalla cronache dei giornali che anche l’attuale direttore sanitario dell’ASP di Catania (Francesco LUCA) e un ingegnere (Ignazio MAUGERI), rappresentanti legali dell’ENAIP, hanno chiesto indebitamente al Direttore della direzione Lavoro un’attestazione di avvenuti versamenti di somme relative ad assegni familiari riconosciuti ai lavoratori dell’ENAIP; tale certificazione è risultata necessaria per fronteggiare un procedimento penale aperto nei confronti di LUCA a seguito di un’ispezione effettuata dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro nei confronti dell’ENAIP dalla quale sono emerse violazioni.

In cambio il direttore della direzione lavoro, AMICH, ha chiesto e ottenuto da LUCA, in ragione del suo attuale ruolo nell’ASP di Catania, la promessa di assumere a tempo determinato il fidanzato della figlia presso alcuni ospedali. Rammentiamo che esistono due interrogazione all’Assemblea regionale siciliana, a firma dei gruppi parlamentati del Movimento 5 Stelle e del PD che chiedevano lumi sulla situazione di incompatibilità dello stesso Dott.Francesco Luca per l’enorme mole di cariche ricoperte.

L’USB, di fronte al grave silenzio sulla vicenda, in primis del Presidente della Regione Musumeci e degli assessorati preposti (Formazione, Lavoro, Sanità) ricorda una frase del giurista Piero Calamandrei:

“Chiamare i deputati e i senatori i rappresentanti del popolo non vuol più dire oggi quello che con questa frase si voleva dire in altri tempi: si dovrebbero piuttosto chiamare impiegati del loro partito”.

Nel ribadire le gravi e svariate segnalazioni del settore a cui a tutt’oggi non è seguito alcun riscontro, l’USB esprime fiducia nel lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, sostenendo tutti i magistrati che quotidianamente svolgono con scrupolo e coscienza il proprio lavoro.

In modo accorato, noi dell’USB, lanciamo l’appello ai validi magistrati invitandoli a intensificare l’eventuale sussistenza di indagini affidate agli stessi, ove emergano della fattispecie perseguibili di reati.

L’USB ha più volte evidenziato e denunciato pubblicamente, anche tramite I Nuovi Vespri, lo stato in cui versa il settore, le gravi anomalie riscontrate a tutti i livelli, con risposte, da parte degli organi deputati e preposti, spesso ambigue, non univoche, non coerenti con il quadro normativo, legislativo contrattuale e contabile.

In ultimo il capitolo di bilancio del Fondo di Garanzia degli operatori della Formazione professionale, che restituisce a tutt’oggi un quadro di leggi, circolari attuative e CCNL che sono state disattese utilizzando termini fantasiosi, disarmanti, su incipit della politica. Leggi che sono state disattese, svuotate, superate, edulcorate; e, tra queste, anche leggi che, per ben tre volte, hanno superato il vaglio della Corte Costituzionale.

Un quadro legislativo e contrattuale è stato abilmente distorto con condotte illecite di ogni tipo e vari gradi di responsabilità. Fatti che sono balzati agli onori delle cronache giudiziarie e sono oggetto di importanti procedimenti penali, oltre al gravissimo danno cagionato ai Siciliani per la mancata attivazione dei corsi di Formazione professionale e politiche attive del lavoro.

E’ opportuno rammentare ciò che è avvenuto a Messina nel processo sui “Corsi d’oro”; a Catania con la cosiddetta “Operazione Pandora”; a Trapani con il “Dirty training”. Un “modus operandi” il cui schema sembra riproporsi prepotentemente in tutta la Sicilia.

L’USB è vicina a tutte le donne e uomini che lavorano per lo Stato e che hanno prestato “Giuramento” alla patria per la verità, la giustizia, la correttezza.

L’USB Formazione professionale offre piena collaborazione e disponibilità alla magistratura siciliana e alle forze dell’ordine per qualsivoglia azione utile a ristabilire verità, giustizia e legalità in un settore con un grande patrimonio professionale di lavoratori che negli anni ha formato migliaia di Siciliani, a dispetto dell’attacco mediatico subito dagli stessi lavoratori indistintamente messi alla berlina, alla gogna, per uno scellerato “Pactum sceleris”.

Da tutto questo sorge l’obbligo morale di contribuire ad una onesta e non tendenziosa informazione.

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