Governo Musumeci verso il primo rimpasto? Per ricompattare il centrodestra…

16 aprile 2018

Tre le possibili motivazioni che potrebbero giustificare qualche cambio di assessori in Giunta: l’esigenza di ricompattare il centrodestra in vista delle elezioni comunali di giugno, il posto da assegnare alla Lega e l’esigenza di dare una ‘mossa’ a un Governo fino ad oggi troppo ‘immobile’. Del resto, Economia, Agricoltura, Attività produttive e Infrastrutture non stanno brillando…

L’indiscrezione circola già da qualche giorno: il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, vuoi perché non sembra molto soddisfatto di qualche assessore, vuoi perché si approssimano le elezioni amministrative e il centrodestra vorrebbe presentarsi unito per arginare la probabile avanzata del Movimento 5 Stelle, insomma per queste e per altre ragioni potrebbe materializzarsi il primo rimpasto della Giunta.

Lo ribadiamo: si tratta di un’indiscrezione. Ma che ha una propria ragion d’essere anche nel fatto che il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, in queste ore è molto impegnato a ricompattare le fila del centrodestra: fuori da Sala d’Ercole, come già ricordato, in vista delle elezioni comunali (si voterà in 139 Comuni: 19 di questi con un numero di abitanti superiore e 15 mila e 120 Comuni con un numero di abitanti inferiore a 15 mila), ma anche nel Parlamento siciliano, dove il Governo Musumeci non ha la maggioranza.

Da qui l’impegno del presidente dell’Ars Miccichè – che è anche coordinatore di Forza Italia in Sicilia – a trovare deputati ben disposti con il Governo. Per non parlare del fatto che la Lega di Salvini – che alle elezioni politiche ha segnato una crescita in voti – non è rappresentata nel Governo regionale.

Insomma, il ricompattamento del centrodestra passa anche dall’Ars: e, per limitare o eliminare le ‘asperità’ non è da escludere che possa essere rivista qualche casella del Governo. Se a questo poi aggiungiamo che ci sono assessori che non stanno brillando, beh, qualche cambiamento non dovrebbe essere escluso a priori.

Del resto, è oggettivo che il Governo Musumeci sia un po’ immobile. L’assessorato all’Economia, ad esempio, sembra diventato l’assessorato alla ‘filosofia’: le chiacchiere – e magari i ricorsi in Corte Costituzionale contro i tagli del Governo nazionale – non mancano. Ma di concreto c’è poco o nulla.

Tant’è vero che stesso presidente della Regione – questo è un fatto oggettivo – si sta rimangiano tanti degli impegni assunti in campagna elettorale. Eclatante quello che sta avvenendo con la Formazione professionale e con gli ex Sportelli multifunzionali (QUI L’ARTICOLO).

Anche in agricoltura il Governo Musumeci era partito in quarta con i controlli sulle derrate alimentari che arrivano in Sicilia. Ma alla partenza con ‘sgommata’ è seguita una frenata: non tanto per il bizzarro pronunciamento del TAR Sicilia sul carico di grano duro del Kazakistan che dovrà incredibilmente essere restituito agli acquirenti (QUI L’ARTICOLO), quanto perché l’assessore al ramo, Edy Bandiera, non sembra molto deciso.

Anche lui – o forse proprio lui – era partito ‘sgommando’: ma il fatto che dei controlli effettuati non sia stato comunicato nulla ai cittadini la dice lunga sulla gestione al ribasso di questa battaglia sociale e culturale prima che politica.

Insomma, l’agricoltura, al pari dell’Economia, è una delusione.

Non va meglio all’assessorato alle Infrastrutture dove, rispetto alla delicata questione delle autostrade e, in generale del CAS (Consorzio Autostrade Siciliane) non sembra esserci né chiarezza, né determinazione, ma solo la solita mediazione, ovviamente – anche in questo caso – al ribasso.

Sulle attività produttive parlano le parole pronunciate dallo stesso presidente Musumeci, che considera l’IRSAP, il ‘carrozzone’, inventato dal passato Governo regionale noto alle cronache per gli incarichi legali affidati a soggetti esterni.

A conti fatti, non elemento di discontinuità con il passato si nota: ma la continuità dello ‘stile Crocetta’ sembra avere la meglio, almeno fino a questo momento, con la discontinuità.

Per il resto, c’è poco da aggiungere. A parte i circa 600 emendamenti alla manovra economica e finanziaria che dovrebbero essere presentati entro oggi in commissione Bilancio e Finanze.

La discussione – sempre in commissione Bilancio – dovrebbe iniziare mercoledì. Musumeci ha già messo le mani avanti: le risorse finanziarie disponibili – ha già fatto sapere – sono poche.

Questo, in realtà, si sapeva. Ci si aspettava un atteggiamento diverso da parte del Governo Musumeci verso Roma. Ma, nei fatti, il presidente della regione si è piegato ai voleri romani.

Avrebbe potuto opporsi – questo blog lo ricorda sempre – al vergognoso scippo di 800 milioni di IVA ereditato dal precedente Governo regionale Crocetta: ma non ha fatto nemmeno questo.

Foto tratta da blogsicilia.it  

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