Le ‘acrobazie’ dei grillini: in Sicilia con Don Rodrigo, a Roma con l’Innominato…

7 aprile 2018

Da qualche giorno, tutte le volte che sentiamo parlare Luigi Di Maio, non possiamo fare a meno di pensare a una celebre battuta di Woody Allen: “Mi vengono in mente opinioni che non condivido…”. In effetti come si può, o meglio, come possono gl’italiani che hanno votato Movimento 5 Stelle vedere questi ultimi al Governo con il PD?  

Ma come finì con i grillini? A Palermo, in Consiglio comunale, votano in appoggio al sindaco Leoluca Orlando, renziano ‘Doc’: e votano per ‘incaprettare’ i palermitani con una TARI salatissima mentre la città continua ad essere sporchissima! (QUI L’ARTICOLO). In Assemblea regionale siciliana Giancarlo Cancelleri – che non fa nulla senza sentire Beppe Grillo – apre al Governo regionale di Nello Musumeci per andarsi a sedere a tavola con Don Rodrigo (COME POTETE LEGGERE QUI).

E adesso, a Roma, dove sono in corso le trattative per dare vita al nuovo Governo nazionale, Luigi Di Maio, a quanto ci è sembrato di capire salta anche Don Rodrigo e si rivolge direttamente all’Innominato…

Ci chiediamo e chiediamo: può un movimento politico che ha raccolto oltre 11 milioni di voti presentandosi come l’alternativa al PD, lanciare un appello per governare con lo stesso PD?

Cosa pensano, Grillo e Di Maio, che il problema del PD sia solo Matteo Renzi? Il problema del PD è il PD nel suo complesso: è questo partito, nella sua interezza, che ha votato con convinzione le pessime riforme – dal Jobs Act alla ‘Buona scuola’, per citarne solo due – contro le quali i grillini si sono sempre schierati.

Per capire: ora il Jobs Act e la ‘Buona scuola’ sono diventate buone leggi? O, forse, il Movimento 5 Stelle le vuole abolire con il PD, cioè con il partito che le ha volute e votate? E che ne facciamo della legge Fornero? Ce la teniamo pure?

Confessiamo che siamo un po’ delusi e confusi.

Fino a sei mesi fa il Movimento 5 Stelle si presentava come una forza politica con mille dubbi sull’Europa dell’euro. Si era pensato che i grillini sollecitassero una svolta keynesiana.

Dopo di che, prima del voto, hanno detto di non essere contro l’euro, contraddicendosi. Magari è una mossa tattica in vista del voto, abbiamo pensato.

Macché! Qualche giorno fa, dopo l’incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Luigi Di Maio ha ribadito di essere favorevole all’Europa dell’euro. E di volere fare un Governo con il PD.

Certo: Matteo Renzi resterebbe isolato all’interno del PD, se questo partito farà il Governo con i grillini.

Ma gl’italiani che hanno votato per il Movimento 5 Stelle cosa ci guadagnerebbero?

Ultima domanda: cosa pensa Alessandro Di Battista delle ultime evoluzioni in chiave Agostino Depretis di Luigi Di Maio?

Foto tratta da largine.it  

 

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