L’agricoltura siciliana muore? Facciamoci un bicchierino al Vinitaly di Verona…

6 aprile 2018

Insomma, ‘sti fondi del PSR siciliano arrivano a tutti, tranne che agli agricoltori siciliani. Oggi è la volta dei signori del vino: 144 aziende pronte per spiccare il grande salto per il Vinitaly di Verona. E i picciuli? Quasi un milione di euro del PSR Sicilia. Alla salute dell’agricoltura siciliana che sta morendo…

Ma sì, facciamoci un bel bicchierino. Magari ce ne andiamo tutti a Vinitaly di Verona. I soldi li prendiamo dal Piano di Sviluppo Rurale (PSR) della Sicilia. Un bel milione di euro e… alla salute!

Sì, basta con questi agricoltori siciliani che si lamentano sempre dei ritardi nei pagamenti dei fondi europei, del grano duro alla miseria di 18 euro al quintale, dell’ortofrutta che arriva dalla Cina e dall’Africa a prezzi stracciati, ammazzando le produzioni della nostra Isola.

Ci sarà tempo per pensare a questi problemi. In verità, di tempo non ne resta molto, perché tantissime aziende agricole siciliane, che aspettano i pagamenti dei contributi europei da due anni – e in certi casi anche da tre anni! – stanno per chiudere.

Ma che importa? Pensiamo alla salute: soprattutto alla salute di chi, con i fondi europei, se ne andrà a Verona, nel ‘salotto buono’ del vino’. Volete mettere?

Ci consola il fatto che gli industriali del vino – a quanto leggiamo in un mega comunicato stampa, ben 144 aziende – non dovrebbero subire ritardi. Con il vino non si scherza, sennò parte la fermentazione acetica…

E così, mentre l’agricoltura siciliana muore ci consoliamo con la notizia che 144 aziende vinicole voleranno a Verona con le bottiglie per promuovere i propri vini. Tutto spesato dal PSR, come già accennato. Olè!

Tutto a regola d’arte, attenzione. Non finirà come quando con i fondi strutturali europei la Regione siciliana organizzò spettacoli per tutti. “Strutture immateriali”, si disse. Solo che chi si cimentò con gli “spettacoli strutturali” venne inchiummato… 

Stavolta, però, non finirà così: stavolta nel nome di Bacco, si sono messi il più classico dei ferri dietro la porta.

Signori, ecco a voi la magnificenza delle magnificenze: la Misura 3 sottomisura 2 del PSR Sicilia, ovvero piccioli a te ka pigghiatilla per “sostenere la competitività sul mercato europeo dei prodotti agroalimentari siciliani realizzati nell’ambito di regimi di qualità (DOCG , DOC , IGP , IGT , DOP e SQN), permettendo al grande pubblico di scoprirne le infinite qualità gastronomiche e nutrizionali, la salubrità, la tipicità e le caratteristiche che li rendono unici” e bla bla bla.

E chi li deve toccare questi qui? Se è scritto nella ‘Legge’ dell’Unione Europea si può fare e basta.

Del resto: dove sta scritto che i fondi del PSR Sicilia debbono arrivare agli agricoltori siciliani?

I fondi del PSR servono per foraggiare i “giovani agricoltori” che nessuno sa dove siano…

Servono per chi fornisce i “servizi” all’agricoltura siciliana…
(a quanto pare, con il PSR Sicilia vanno più soldi ai fornitori di “servizi” all’agricoltura che agli stessi agricoltori: quando si dice la politica!)

Servono per le mogli dei politici…

Servono per i burocrati & parenti affini…

Servono per gli industriali…

Gli unici che di questi fondi ne vedono pochi, o non ne vedono affatto, sono proprio gli agricoltori siciliani!

E vabbé pazienza: non si può avere tutto dalla vita.

Anzi, nel caso – per esempio – dei produttori di grano duro della Sicilia è probabile che non vedranno nulla.

Meglio così: nell’indigenza ci si tempra. I soldi lasciamoli agli industriali, agli agricoltori forgiamogli il carattere.

Pensate un po’: per il grano duro siciliano, a parte l’integrazione, non c’è nulla. Anzi, ora che ci pensiamo una cosa c’è: il Set-Aside: UE e Regione siciliana, insieme appassionatamente, danno agli agricoltori i soldi per non fargli coltivare il grano.

Così gli industriali della pasta possono dire che “in Italia non c’è produzione di grano duro sufficiente e quindi bisogna importare il grano duro estero”. Sì, oggi dicono “estero”: del grano duro canadese non si parla più: c’è, ma non si vede e, soprattutto, non se ne parla…

Pensate un po’: i grani antichi siciliani sono un grande affare nel quale si sono gettati milanesi e torinesi. E che fanno gli ‘scienziati’ che hanno scritto cosa fare con gli oltre 2 miliardi di euro del PSR Sicilia?

Non hanno previsto nemmeno un euro per sostenere i grani antichi siciliani e chi li produce. Geniali, no?

Ma adesso basta, adesso brindiamo: alla salute di chi si ‘sciropperà’ il milione di euro con un bel soggiorno a Verona…

P.s.

A proposito di Vinitaly e di picciuli pi tutti: come mai non si parla dell’Istituto della Vite e del Vino (e forse ci misero anche l’olio, se non ricordiamo male). Ma come: i picciuli ci su pi tutti tranne che per questo Istituto?

A Sciacca direbbero: spiriu ‘a carrozza, ma arristaru chiddi r’a carruzzata…  

 

 

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