MATTINALE 41/ Rifiuti: quanta ipocrita ‘preoccupazione’ per il guasto del TMB di Bellolampo!

4 aprile 2018

Tutti preoccupati, oggi, perché l’impianto per il Trattamento Meccanico Biologico della discarica di Palermo – leggere Bellolampo – si è sfasciato. Dimenticando che dal 2003 (anno in cui una legge nazionale impone il Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti) fino al 2015 in Sicilia hanno sotterrato ‘a munnizza tal quale, ignorando la legge e producendo percolato a ‘te ca pigghiatilla’ senza peraltro mai bonificare le discariche… 

Adesso ni vonno fari cririri cu ‘u scecci vola… Sì, adesso che, per il sovraccarico di lavoro, si è sfasciato l’impianto per il Trattamento Meccanico Biologico (TMB) della discarica di Palermo, ovvero Bellolampo, sono tutti preoccupati.

Ricordiamo – soprattutto a chi oggi fa finta di averlo dimenticato – che la legge nazionale che ha introdotto l’obbligo della riduzione della carica batterica nei rifiuti che debbono essere sotterrati (e quindi dell’eliminazione della cosiddetta frazione umida) è del 2003. Questa legge recepiva, con ritardo una direttiva europea degli anni ’90.

Sapete cos’hanno fatto in Sicilia i ‘Signori delle discariche’ (leggere i privati titolari delle discariche) e i gestori delle discariche pubbliche? Se ne sono fregati fino al 2015.

Sì, avete letto bene: violando la legge, per dodici anni, hanno seppellito nelle discariche ‘a munnizza senza alcun trattamento biologico! L’unica cosa che ci auguriamo abbiano fatto dovrebbe essere stata l’impermiabilizzazione delle vasche delle discariche, per evitare che il percolato andasse ad inquinare l’ambiente: terreni, falde idriche e, in certi casi, anche il mare (com’è avvenuto, ad esempio, a Palermo, dove il percolato della discarica di Bellolampo ha raggiunto il mare della contrada Acquasanta.

Il percolato è liquido, leggiamo su Wikipedia, “che trae prevalentemente origine dall’infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi. In misura minore è anche prodotto dalla progressiva compattazione dei rifiuti. Il percolato prodotto dalle discariche controllate di rifiuti solidi urbani (R.S.U.) è un refluo con un tenore più o meno elevato di inquinanti organici e inorganici, derivanti dai processi biologici e fisico-chimici all’interno delle discariche. Per legge, il percolato deve essere captato ed opportunamente trattato nel sito stesso della discarica o trasportato in impianti ad hoc debitamente autorizzati allo smaltimento di rifiuti liquidi”.

Se, a partire dal 2003, anche in Sicilia fosse stata rispettata la legge non ci sarebbe stato il percolato. Perché il citato Trattamento Meccanico Biologico dovrebbe impedire la formazione del percolato.

Ma se fosse stata applicata la legge non ci sarebbe stato il grande affare dello smaltimento del percolato… Non ci credete? Chiedete a un consigliere comunale di Palermo di presentare una richiesta di accesso agli atti per verificare quanto ha speso, magari a partire dal 2001, il Comune per l’eliminazione del percolato dalla discarica di Bellolampo…

la cosa bella sapete qual è? Che le discariche siciliane chiuse e le vasche sature delle discariche ancora aperte (solo a Bellolampo ci sono 5 vasche sature e la sesta in via di saturazione) non sono state mai bonificate, così come prevede la legge!

Eh già, perché nella tariffa che i cittadini pagano – la ‘mitica’ TARI – oltre al costo dell’impianto (cioè della stessa discarica), oltre al costo per il conferimento in discarica, oltre ai costi di gestione i cittadini siciliana pagano anche il costo per le bonifiche.

Bonifiche – lo ribadiamo – non sono mai state realizzate!

Ora voi ci chiederete: com’è potuto accadere che, dal 2002 al 2015, in Sicilia, in materia di discariche, è stata violata la legge? E com’è possibile che, avendo pagato per la bonifica, i cittadini siciliani debbano ‘assupparsi’ la presenza di discariche chiuse mai bonificate?

Queste sono domanda da cento, mille 100 mila punti.

Anzi – questo va detto per onestà di cronaca – se nel 2015 non fosse intervenuta la magistratura in Sicilia, nelle discariche, non avremmo ancora il Trattamento Meccanico Biologico!

Anche in questa vicenda la politica siciliana – intenta a fare affari su rifiuti r percolato – è arrivata in ritardo.

Oggi a Bellolampo si è sfasciato l’impianto per il trattamento Meccanico Biologico. Dicono che la colpa sarebbe dei cittadini che avrebbero sbagliato nel gestire la raccolta dei rifiuti.

A noi questa sembra una scusa. Quello che sappiamo è che il TMB di Bellolampo dovrebbe lavorare 700 tonnellate di rifiuti al giorno. Invece viene sovraccaricato con mille tonnellate di rifiuti.

Domanda: è ora che succederà? E che volete che succeda in una Regione che, fino al 2015, interrava i rifiuti tali e quali producendo percolato? Che dovrebbe succede di nuovo in una Sicilia nella quale la bonifica delle discariche è ancora oggi un miraggio?

Foto tratta da siciliainformazioni.com 

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti