Come mai nessuno sta pagando per lo scandalo IAL Sicilia?

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Formazione professionale in Sicilia/ Pubblichiamo una riflessione di un ex dipendente dello IAL Sicilia che, oltre a lanciare alcuni legittimi interrogativi – per esempio, sulle mancate retribuzioni ai lavoratori – rivela retroscena fino ad oggi sconosciuti. E’ un pezzo di storia di uno dei più grandi enti formativi della Sicilia dichiarato fallito. In questa ricostruzione troverete cose fino ad oggi mai venute fuori…   

di Costantino Guzzo
ex lavoratore dipendente IAL Sicilia
responsabile regionale USb Formazione
riceviamo e pubblichiamo

Come ex lavoratore dipendente dello IAL SICILIA mi chiedo: perché non c’è ancora un solo indagato dello IAL Sicilia? La domanda che nasce spontanea è proprio questa, perché per alcuni di noi comuni mortali che abbiamo lavorato all’interno di questo ente e che abbiamo patito sulla nostra pelle tutte le malefatte di alcuni soggetti che hanno amministrato questo ente, come, ad esempio, assunzioni a tempo indeterminato, aumenti di livello, rateizzazioni dei propri debiti IAL e, per ultimo, i passaggi diretti del 22/04/2016 (data in cui si licenziava e nel frattempo gli stessi nominativi risultavano nelle liste di mobilità) solo per gli ‘Unti del Signore’.

Tutto questo avveniva mentre i lavoratori non venivano retribuiti, anche se l’ente riceveva finanziamenti pubblici e, in alcuni periodi, risparmiava non solo sui costi del personale, ma anche sui costi di gestione grazie al fatto che usufruiva della CIGD (leggere Cassa integrazione) malgrado non fosse un’azienda!

Ma forse è meglio che ci fermiamo qua per quanto riguarda la CIGD, per non addentrarsi in quella che risulterebbe poi la più grande ‘stranezza’ da quando l’uomo stesso inventò le ‘stranezze’, visto che non si capisce come, pur non essendo gli enti aziende e non avendo, i lavoratori, mai versato alcuna quota si sia potuto erogare questo ammortizzatore sociale!

Oggi non c’è bisogno né del Tenente Colombo, né tanto meno dell’Ispettore Kojak per appurare i tanti fatti ‘strani’ e le violazioni del CCNL all’interno di questo ente di formazione: basterebbe soltanto leggere il verbale dell’INPS n. 0005967052 DDL del 14/03/2016 per riflettere sull’appropriazione indebita di assegni familiari dei lavoratori.

Ancora: il verbale in questione recita che il caro datore di lavoro si è compensato con i soldi dei lavoratori.

Ma quello che colpisce di più in questa vergognosa vicenda è che da anni esistono intercettazioni ambientali dove si parla di una compravendita dello IAL Sicilia (con nomi e cognomi di sindacalisti, ex sindacalisti e politici), di rendicontazioni ‘strane’ riportate dal giornale on Line Tempo Stretto che risalgono al 21/03/2014 e di un esposto denuncia presentato alla Procura della Repubblica, dichiarazioni rilasciate spontaneamente in un social network dall’ex Dirigente Generale, Dottoressa Annarosa Corsello, nelle quali dichiara che, durante un controllo all’interno dei locali dello IAL SICILIA, sono stati trovati degli assegni circolari dentro una cassaforte,.

Nonostante tutto questo, a oggi, stranamente, non c’è ancora un solo indagato.

Per non parlare di alcuni reati e domande senza risposte che la USB (Unione Sindacale di Base) ha riscontrato, a tutela dei propri iscritti, e ha fatto presente alla curatela durante questi mesi, come: appropriazione indebita degli ASSEGNI FAMILIARI, del TFR, della CESSIONE DEL QUINTO, BENEFICI di POLIZZA, dello strano DDG 694 del 28/02/2016 (dove invece di togliere l’accreditamento allo IAL Sicilia viene tolto allo IAL Cisl Sicilia – praticamente un ente che sulla carta non esiste più dal 2011).

USB ha segnalato anche due conti correnti dove transitano ingenti somme di denaro, nonostante i lavoratori non venivano retribuiti; poi le due fatture – una di circa 50.000,00 euro e l’altra di circa 20.000,00 euro – pagate ad associazioni riconducibili agli amici questo ‘Cerchio magico’; l’inspiegabile finanziamento, da parte dell’assessorato, con assegni circolari: è risaputo che, essendo finanziamenti FSE, dovevano transitare dal conto dichiarato dall’ente per la tracciabilità.

Per arrivare infine alla ciliegina sulla torta: e cioè lo strano fallimento di questo ente, fallimento causato da un misero debito di soli 3.500,00 euro circa!

Certo è strano, soprattutto se poi si pensa a come si sono potuti pagare, ancor prima del debito, alcuni dirigenti dello IAL Sicilia, visto che si dava priorità a saldare ingenti rimborsi chilometrici a soggetti come, ad esempio, il nostro caro dirigente, Massimiliano Ciccia, nel giugno del 2013, quando proprio in quel periodo i lavoratori non venivano retribuiti.

Il quale era ammirabile come, da buon padre di famiglia, e soprattutto da ex autista trasformatosi in grande manager si arrogava il diritto di far stringere la cinta: difatti era lui a decidere chi doveva ricevere acconti e chi poteva andare avanti senza ricevere nulla. Naturalmente tutto questo forse per il bene dell’ente, per cui a lui venivano canalizzati 3.316,00 euro di RIMBORSO chilometrico o del CAPO DELLE RISORSE UMANE Francesco Nuccio (anche lui un “grande” uomo e soprattutto uomo fortunato, che andava avanti e indietro per tutte le provincia per predicare il bene dell’ente, peccato che poi razzolava male, visto che nel frattempo lui, grazie ad un gran colpo di fortuna, si era incassato i soldi del decreto ingiuntivo e chiedeva ai lavoratori sacrifici e soprattutto di non perseguire lo IAL SICILIA con azioni legali per i lavoratori poter rientrare dei crediti vantati). Infatti sempre a giugno del 2013 riceveva 1.157,83 euro come rimborso chilometrico.

O del caro Direttore Filippo Licari, uomo tutto di un pezzo, che si prendeva in pochissimi mesi, oltre i soldi del decreto ingiuntivo, anche lui 825.10 euro di rimborso chilometrico. Naturalmente è lecito segnalare a lei caro Presidente che legge questa lettera aperta che se non fossero stati pagati prioritariamente questi rimborsi chilometrici, che ammontano complessivamente a 5.298,93 euro, forse nel dicembre del 2015 lo IAL SICILIA non sarebbe stato dichiarato fallito, e soprattutto i lavoratori, compreso me stesso, non sarebbero stati massacrati più di quanto non lo siano stati.

Ma il dubbio che oggi molti di noi lavoratori manifestano è se il fallimento non sia stato a questo punto studiato, voluto e, soprattutto, pilotato, visto che l’unico modo per non pagare le tante violazioni del CCNL, i tanti abusi era proprio far fallire l’ente.

Ma anche qua c’è da chiedersi: COME PUÒ UN ENTE SENZA SCOPO DI LUCRO FALLIRE ? Forse era più facile affacciarsi alla finestra e vedere gli asini volare che vedere un ente senza scopo di lucro fallire. A quanto pare tutto può accadere in Sicilia e, soprattutto, a Palermo, quando c’è da MASSACRARE solo e soltanto i lavoratori.

Del resto, basta vedere che ancora esistono enti accreditati con tanti debiti nei confronti dei lavoratori e che continuano giorno per giorno a violare il CCNL, visto che oltre a non essere retribuiti mensilmente c’è chi sospende i lavoratori malgrado la sospensione non sia prevista dal CCNL.

Per non parlare di migliaia e migliaia di lavoratori che hanno perso tutto, LAVORO, RETRIBUZIONI, SALUTE e persino la VITA, visto che hanno ritenuto il suicidio come unica alternativa piuttosto che affrontare un futuro senza nessuna certezza, alla faccia della legalità e della giustizia, soprattutto alla faccia di quei sindacati che dicono di tutelare i lavoratori e che non hanno alzato un dito per evitare questa MACELLERIA SOCIALE.

Io mi auguro che lei possa quantomeno (visto che è automatico dire che non ha la bacchetta magica) finalmente restituire a tutti noi lavoratori quella speranza e fiducia che molti di noi hanno perso, nella giustizia e nella legalità e soprattutto finalmente potersi sedere e ricostruire dalle macerie un futuro per migliaia e migliaia di lavoratori di questo comparto, perché malgrado la brutta opinione che hanno costruito su di noi lavoratori della formazione è chiaro che non siamo stati noi lavoratori a lucrare, ma questi datori di lavoro o per meglio dire questi IMPRENDITORI DI SOLDI PUBBLICI.

Foto tratta da rovigooggi.it

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