Voto all’estero. Le Iene: compravendita di voti (VIDEO). La Farnesina smentisce

6 marzo 2018

Dopo di che sarebbe importante capire come stanno le cose. Perché non può essere escluso che, in questa legislatura, con i tempi che corrono – ovvero con gli schieramenti che cercano deputati e senatori, visto che non c’è una maggioranza in nessuna delle due Camere – i parlamentati eletti all’estero potrebbero diventare decisivi per assicurare la stabilità a un Governo 

Sono dodici alla Camera del deputati e sei al Senato i seggi assegnati dalle circoscrizioni estero. Però c’è un però. Però ci sono le polemiche sui presunti voti truccati. Polemiche mai sopite e tornate in auge dopo un servizio del Le iene di qualche giorno fa.

Vicenda che fa riflettere. Intanto per una questione di legalità. E poi perché, con l’aria che tira nella nuova legislatura non si può mai dire. Che succederebbe – per ipotesi – se in una delle due Camere i parlamentari eletti all’estero dovessero diventare fondamentali per garantire la maggioranza a un ipotetico Governo?

La vicenda, lo ribadiamo, fa discutere. Perché, come ora vedremo, al racconto de Le iene ha replicato la Farnesina (leggere ministero degli Esteri italiano) che annuncia querele. Ma andiamo con ordine.

In una nota della trasmissione di Italia 1 si legge:

“Noi avevamo già denunciato con quattro servizi la possibilità di brogli con il voto degli italiani all’estero grazie alla testimonianza di ‘cacciatori di plichi’, ovvero cacciatori di schede ancora da votare. Purtroppo da allora non è cambiato nulla e nessuno è intervenuto”.

Nel video del Le Iene (CHE POTETE VEDERE QUI) si parla, senza mezzi termini di compravendita di voti.

“Questo è quello che abbiamo trovato noi, in una sola città e in soli due giorni – commentano le iene -. E a questo punto sono troppe le domande aperte. Quante situazioni come questa ci sono state in giro per il mondo per queste elezioni? E’ possibile che un candidato all’estero possa comprarsi le sue elezioni?”.

Sulla vicenda la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha aperto un’inchiesta, per ora senza indagati. Si ipotizzano brogli elettorali con compravendite di voti (tutti fatti da dimostrare) in Canada (circoscrizione America Settentrionale e Centrale) e a Colonia, in Germania.

Sempre per la cronaca, le indagini sono state aperte nei mesi scorsi su segnalazioni di alcuni Consolati. In tale inchiesta confluiranno anche i filmati trasmessi dalla trasmissione televisiva Le Iene.

La risposta della Farnesina non si è fatta attendere:

“Dall’esame del video emergono serie incongruenze. La tipografia nel video non è quella incaricata dal Consolato Generale di Colonia per la stampa del materiale elettorale; le schede che appaiono non sono abbinate a certificati elettorali (che contengono i codici elettori) e pertanto risultano inutilizzabili; nel video non appaiono le buste preaffrancate obbligatorie per legge per la restituzione all’ufficio mittente. Inoltre, secondo il video, la compravendita delle schede avrebbe avuto luogo nella serata del 28 febbraio: ove tale circostanza fosse accertata, i tempi di spedizione non sarebbero comunque stati sufficienti per far giungere il materiale entro il 1 marzo al Consolato”.

“Lo stesso Consolato, in effetti – prosegue la nota – ha ricevuto regolarmente per posta il 1 marzo solo 1500 plichi, numero del tutto in linea con gli arrivi di quei giorni. Non si esclude, quindi, che le schede riprese nel video siano in realtà solo delle false copie inutilizzabili». Si fa presente, infine, che già il 16 febbraio scorso, il Consolato a Colonia aveva denunciato alla Procura della Repubblica i tentativi di inquinare e delegittimare il voto in quella circoscrizione consolare; lo stesso Consolato ha effettuato regolari visite ispettive presso la tipografia, fino alla consegna del materiale elettorale dalla tipografia alle Poste tedesche. Alla luce di quanto sopra, la Farnesina si riserva pertanto ogni possibile azioni legali a tutela della propria immagine, anche interessando la Unità specializzata della Polizia postale competente per il contrasto alle fake news”.

Foto tratta da indro.it

 

 

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