Formazione professionale: l’accreditamento è un colabrodo. Gianni Silvia: non è così

3 marzo 2018

Botta e risposta sull’accreditamento degli enti formativi. Noi citiamo il caso di un ente accreditato che poi è stato diffidato. Ha fatto tutto il dipartimento regionale della Formazione: prima accredita e poi diffida… La replica del dirigente generale, Gianni Silvia. Che considera invece positivo il fatto che le anomalie siano emerse in sede di controllo da parte dei Carabinieri. Noi, però, manteniamo le nostre perplessità

Come funziona l’accreditamento nel ‘mirabolante’ mondo della Formazione professionale siciliana? Ce lo chiediamo perché abbiamo la sensazione che il dipartimento per la Formazione professionale della Regione siciliana, almeno su questo fronte, non sia proprio una ‘macchina da guerra’. Vediamo di citare e commentare un esempio emblematico.

In data 28 febbraio 2018 è stato pubblicato sul sito istituzionale il Decreto del Dirigente Generale n. 587 in cui viene diffidato l’organismo Centro Studi Athena per accertate difformità.

Cosa c’è di strano in tutto questo?

Dovremmo salutare positivamente all’inizio dei controlli da parte del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro che, finalmente, comincia a far vedere i frutti dell’attività ispettiva più volte declamata dall’amministrazione regionale.

In realtà, quanto successo rischia di configurarsi come uno spreco di risorse economiche e umane e rafforza sempre più la nostra tesi sull’accreditamento rilasciato in fiducia che, più volte nei precedenti nostri articoli, abbiamo denunciato ed evidenziato (che potete leggere in calce a questo articolo).

Analizziamo i fatti:
1) con la nota prot. 35/8-2018 del 5/02/2018 del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, Gruppo di Palermo, viene relazionato che la sede direzionale dell’ente non era in possesso del bagno per disabili;

2) sono stati riscontrati alcuni elementi di discordanza con alcuni requisiti richiesti per l’accreditamento e in particolare: la polizza assicurativa, con scadenza al 29/04/2017, non risulta ad oggi rinnovata;

3) la documentazione fotografica allegata dal Comando Carabinieri parametrata alla documentazione cartografica agli atti di questo ufficio non permette di rilevare significativi riscontri legati alle condizioni minime previste dalla normativa di settore quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, le dimensioni e il verso di apertura della porta;

4) le due figure professionali che governano la struttura organizzativa (Responsabile del Processo di Direzione e Responsabile del processo di Erogazione dei Servizi) sono impegnati in molteplici funzioni in difformità ai requisiti Ca.3 e Ce.3 dell’Allegato C del D.P.R. n. 25/2015 che prevedono lo svolgimento di ciascuna funzione in maniera continuativa ed esclusiva.

Ci chiediamo come sia possibile che le perizie giurate presentate dal tecnico dell’Ente gestore non abbiano segnalato tali elementi e che durante il procedimento di accreditamento, da parte dell’amministrazione, non siano emerse queste contraddizioni.

Caso a parte, come più volte da noi ipotizzato, le dichiarazioni che riguardano l’organico minimo del personale: dichiarazioni che non rispondono alla realtà o perché tale personale è impegnato in più funzioni (come nel caso specifico della diffida e sospensione), o perché furbescamente l’Ente attiva dei contratti per poi procedere alla sospensione.

E’ palese che questo accreditamento apparentemente complesso e farraginoso può facilmente essere bypassato e, cosa non certo secondaria, potrebbe consentire a Enti gestori furbetti di svolgere attività finanziate a discapito di altri organismi che rispettano pedissequamente le norme vigenti.

Un’altra evidenza che ci viene segnalata è la strana circostanza di Enti gestori che dichiarano di avere sede formativa nella stessa residenza (questo è facilmente riscontrabile dai decreti di accreditamento pubblicati sul sito istituzionale) fatto, questo, espressamente vietato dalle norme.

Tutto questo avviene per la mancanza di controlli ex ante e per la quasi certezza, da parte dell’Ente furbetto, di sfuggire al controllo.

Tutto questo rafforza la nostra tesi di trovarci davanti ad un accreditamento all’acqua di rose, rilasciato sulla fiducia e che fa acqua da tutte le parti.

Proprio su queste anomalie riscontrate chiediamo qualche delucidazione al dirigente generale del dipartimento della Formazione professionale, Gianni Silvia:

“Mi sembra che l’impostazione del vostro ragionamento – ci dice Silvia – sia improntato ad eccessivo pessimismo. Io, al contrario di quanto pensate voi, in questa vicenda vedo un fatto positivo. I controlli sugli enti accreditati, infatti, vengono effettuati. E se si trovano irregolarità si agisce di conseguenza”.

“L’accreditamento – sottolinea Silvia – si articola in due fasi. La prima fase è documentale. Ed è svolta dagli uffici del dipartimento della Formazione professionale per la parte amministrativa e dagli uffici dell’Ispettorato dei lavori pubblici per la parte strutturale. Tengo a precisare che abbiamo coinvolto l’Ispettorato dei lavori pubblici proprio per garantire un accurato controllo delle strutture, visto che non non abbiamo il personale per effettuare una valutazione tecnica”.

“Dopo questa prima fase – aggiunge il dirigente generale Silvia – scatta la seconda fase. Ed è proprio per effettuare questa seconda fase che abbiamo siglato un accordo con i Carabinieri. Preciso che il Nucleo del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro verrà potenziato di ben sedici unità che hanno svolto un corso specifico a Roma”.

“A partire da aprile – conclude il dottore Silvia – il servizio di accreditamento verrà potenziato e i controlli della seconda fase saranno molto accurati. E’ questo il motivo perché, nel caso da voi citato, io vedo un fatto positivo. L’amministrazione regionale si sta attrezzando”.

Sarà. Ma allora perché sono spuntate insufficienze strutturali se a verificare le strutture è un organo tecnico?

Noi restiamo perplessi circa questo modo di procedere. Ovvero: prima accreditiamo tutti e poi verifichiamo.

Non sarebbe più logico accreditare gli enti e le società dopo i controlli?

Foto tratta da pigliain.net 

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