MATTINALE 24/ Perché non votare PD in Sicilia: lo spiega il grande Totò!

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Il PD di Renzi cerca voti rinfacciando agli italiani di avere elargito mance: abolizione della tassa sulla prima casa, musei gratis una volta al mese, riduzione dell’IRES, reddito di inclusione, gli 80 euro, docenti stabilizzati, bonus cultura di 500 euro per i ragazzi. Chi ha pagato? La Sicilia grazie agli ‘ascari’ che l’hanno governata nella passata legislatura!

“E io pago!”: vi ricordare il tormentone del grande Totò?

Questa è la risposta che noi siciliani dovremmo dare a Renzi e ai suoi sodali ‘ascari’ siciliani che avessero l’ardire di chiederci di votare PD. Perché? Semplice!

Tra i cavalli di battaglia della campagna elettorale del PD spicca una sorta di decalogo di “benfatti” per tutti gli italiani. Vediamo che tra i provvedimenti adottati spiccano l’abolizione della tassa sulla prima casa, i musei gratis la prima domenica di ogni mese e la riduzione dell’IRES di 3,5 punti percentuali, e maggiori spese (reddito di inclusione, gli 80 euro in più per 10 milioni di persone, i 100 mila docenti stabilizzati, il bonus cultura di 500 euro per i ragazzi e la formazione dei professori).

Tra minori entrate e maggiori spese stiamo parlando di miliardi di euro. Chi ha pagato? Noi siciliani, ovviamente con i miliardi che il governo centrale, prima con Renzi e poi con Gentiloni, in combutta con il governo regionale di Rosario Crocetta, tutti a guida PD, hanno sottratto alle ‘casse’ della Regione.

Per chi non ricordasse, vi rimandiamo alla “confessione” che, nel maggio del 2016, l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, una sorta di commissario renziano al Bilancio regionale, ha reso senza torture in un’intervista rilasciata al settimanale L’Espresso, quando ha parlato di 7 miliardi di euro all’anno sottratti alla Regione siciliana (COME POTETE LEGGERE O RILEGGERE QUI).

Foto tratta da 2duerighe.com

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