Un dubbio a Palermo: le multe notificate dalla Sispi ai cittadini sono valide?

Condividi

Ce lo chiediamo dopo aver letto il comunicato della consigliera comunale, Sabrina Figuccia. Da dove viene fuori che la convenzione tra il Comune di Palermo e la Sispi – la società che gestisce i servizi informatici e la notifica delle multe – è scaduta da quattro anni. In questi casi le notifiche non sono nulle? 

Due anni fa ci siamo occupati della Sispi, la società del Comune di Palermo che costa circa 12 milioni di euro all’anno. Allora segnalavamo uno scenario di sprechi: le altre società comunali che, pur avendo a disposizione la Sispi, spendevano altro denaro pubblico (pagato dagli ignari contribuenti siciliani) per i servizi informatici… (QUI IL NOSTRO ARTICOLO DI DUE ANNI FA).

Insomma, spendi tu e spendo io, tanto paga Pantalone… Due anni fa a puntare i riflettori sulla Sispi è stata l’allora vice presidente del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta. Ora sulla società interviene la consigliera comunale dell’UDC, Sabrina Figuccia.

“Mentre sulla città finalmente cade la tanto sospirata pioggia, sul Comune invece piomba una tegola che rischia di mandare a gambe all’aria i conti di Palazzo delle Aquile, quella cioè legata alla convenzione con la Sispi, la partecipata che gestisce la rete informatica comunale, ma soprattutto le multe della polizia municipale. Ecco perché il ragioniere generale Basile, l’avvocato capo Geraci, i revisori dei conti e i dirigenti comunali devono venire immediatamente in Aula per riferire come stanno le cose”.

Palazzo delle Aquile, per la cronaca, è la sede del Consiglio comunale di Palermo. Ed è proprio in Consiglio comunale che il nuovo nodo della Sispi è venuto al pettine:

“Nel corso della verifica contabile fatta qualche mese fa – dice sempre Sabrina Figuccia – i dirigenti del Ministero dell’Economia, tra le tante criticità riscontrate, hanno pure evidenziato quelle relative alla Sispi e alla relativa convenzione, che a causa di un ritardo lungo ben 4 anni, potrebbe provocare un bel buco nelle ‘casse’ comunali, poiché le multe fatte dai vigili e notificate dalla società non avrebbero alcuna validità. In ballo ci sarebbero circa 65 milioni di euro, non bruscolini”.

Insomma, è scaduta la convenzione tra la Sispi e il Comune. Da qui una domanda: il Comune di Palermo può far gestire le multe alla Sispi in assenza di una convenzione?

La domanda è un po’ retorica, perché a Palermo succede di tutto. Basti pensare alla ZTL illegittima che, di fatto, sta mettendo la magistratura amministrativa – che si deve pronunciare su un ricorso che riguarda proprio la Zona a Traffico Limitato – davanti al fatto compiuto.

Per non parlare dei disabili multati proprio a causa della ZTL: disabili che dovrebbero essere esentati dal balzello.

Ma torniamo alla Sispi:

“Come se non bastasse – precisa la battagliera consigliera comunale – nell’agosto del 2016, un decreto del Governo Renzi impose l’adeguamento degli statuti delle società partecipate al testo unico nazionale. Qualcuno, per accelerare i tempi, aveva suggerito di adeguare subito quello della Sispi, ma così facendo, si rischierebbe di andare incontro ad un altro bel danno erariale, che rischierebbe di portare tutti davanti alla Corte dei Conti”.

Tradotto: in Consiglio comunale potrebbe arrivare una mezza delibera che dovrebbe sanare il papocchio amministrativo che si è creato.

In pratica, il Consiglio comunale dovrebbe prendere, come si usa dire in questi casi, il fuoco con le mani, provando a mettere una pezza agli errori commessi da altri.

Sarà interessante vedere quali consiglieri comunali si prenderanno la briga di approvare questa eventuale delibera. Se non altro perché ormai con la Corte dei Conti non si scherza.

Con i magistrati contabili al potere panormita non basterà alzare la voce, com’è avvenuto per far passare la ZTL illegittima. la Corte dei Conti, infatti, ha dimostrato, condanne alla mano, di non guardare in faccia nessuno: soprattutto i politici.

“Ecco perché è indispensabile – conclude Sabrina Figuccia – che il ragioniere generale Basile, il capo dell’avvocatura comunale Geraci, i revisori dei conti e i dirigenti comunali interessati vengano immediatamente ascoltati dal Consiglio comunale affinché si sciolgano tutti i nodi e quindi finalmente l’Aula possa procedere correttamente”.

Procedere? Per fare che cosa?

Intanto i cittadini – di Palermo, ma anche chi non abita a palermo ed è stato ‘magnificato’ da una bella contravvenzione – ha un motivo per presentare ricorso.

Foto tratta da ilsitosicilia.it

Pubblicato da