Le contraddizioni di Giusto Catania: no alla ZTL di Cammarata, sì alla ZTL di Orlando…

20 gennaio 2018

Palermo merita veramente l’attuale sinistra? Giusto Catania, per esempio: nel 2008 tuonava contro la ZTL dell’allora sindaco Cammarata: “Tassa inventata per fare cassa”. Oggi che la ZTL è sua e di Orlando ha cambiato idea: “La ZTL è un valore aggiunto della città”. E che dire di Sinistra comune, che si presenta come alternativa al PD e, proprio, a Palermo, appoggia l’amministrazione comunale renziana di Leoluca Orlando?

Perché la sinistra italiana è poco credibile? E perché la sinistra di Palermo è ‘incredibile’? Forse perché molti dei suoi rappresentanti sono incoerenti.

Prendiamo il caso della Zona a Traffico Limitato (ZTL) del capoluogo siciliano.

Leggiamo insieme la dichiarazione di Giusto Catania, nella passata consiliatura assessore del Comune di Palermo alla Mobilità, oggi consigliere comunale di Sinistra comune, una sorta di ‘miscuglio’ politico tra Rifondazione comunista e SEL.

Dice Catania a proposito della ZTL:

“La ZTL è un valore aggiunto della città”.

Nel luglio del 2008, quando l’allora sindaco della città, Diego Cammarata, provava a introdurre la ZTL (15 euro all’anno per tre auto dei residenti, 30 euro all’anno per un’automobile per tutti gli altri cittadini) Giusto Catania, allora eurodeputato se dirigente di Rifondazione comunista dichiarava:

“Se il sindaco di Palermo non riesce nemmeno a partecipare al Festino di Santa Rosalia e fugge dalla Cattedrale perché è incapace di affrontare le giuste proteste dei senza casa o le manifestazioni contro le tasse inventate per fare cassa vuol dire che è delegittimato anche dal popolo che lo ha eletto. Cammarata farebbe bene a trarne le ovvie conseguenze e a dimettersi”. (QUI TUTTO L’ARTICOLO TRATTO DA ROSALIO.IT)

La tassa “inventata per fare cassa” dall’allora sindaco Cammarata era proprio la ZTL.

Ma attenzione: mentre la ZTL di Cammarata non superava i 30 euro all’anno, la ZTL dell’amministrazione Orlando – lo ricordiamo – costa 100 euro all’anno ai residenti e 5 euro al giorno a chi non risiede nell’area della ZTL!

Per Giusto Catania, la ZTL di Cammarata – al massimo 30 euro all’anno, poi ‘bocciata’ dalla magistratura amministrativa – era una tassa “inventata per fare cassa”. Mentre la ZTL voluta da lui quando era assessore comunale e riproposta dall’attuale amministrazione Orlando – un’amministrazione comunale renziana appoggiata da Sinistra comune – è “un valore aggiunto della città”.

Come potete notare – “Si stancano pure le parole, di più non possiamo fargli dire”, recita l’Ecclesiaste – fino a quando la sinistra di palermo e, perché no?, siciliana verrà rappresentata da certi personaggi che speranze ha? Che credibilità politica può avere?

Sono sotto gli occhi di tutti le 80 mila contravvenzioni ‘fatturate’ da una ZTL ‘tagliola’ fatta su misura per fare ‘cassa’: una tagliola – e questo è veramente incredibile! – che non ha risparmiato nemmeno i disabili!

Eppure la sinistra di Palermo rappresentata da Sinistra comune – che, lo ribadiamo, si presenta come ‘alternativa’ al PD, appoggiando, a Palermo, un’amministrazione comunale renziana (il sindaco Orlando, alle ultime elezioni regionali, ha scelto con Renzi il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Fabrizio Micari: più chiaro di così…) – continua ad avallare una ZTL odiosa!

Questi sono i fatti, oggettivi. Il resto sono chiacchiere.

Intanto sulle multe della ZTL che hanno colpito anche i disabili le cronache registrano una dichiarazione della consigliere comunale dell’UDC, Sabrina Figuccia:

“Sono molto contenta della disponibilità dell’assessore che ha dichiarato la volontà di effettuare le variazioni del disciplinare che permetteranno di tutelare i disabili, esonerandoli dalle verifiche periodiche, ma anche del buonsenso mostrato dal comandante della Polizia Municipale che valuterà con i propri uffici tutti gli eventuali annullamenti in autotutela”.

Sabrina Figuccia si riferisce all’assessore comunale Iolanda Riolo.

“La mia battaglia per la dignità e per il rispetto dei più deboli è risultata vincente – sottolinea ancora Sabrina Figuccia -. Questa piccola vittoria a tutela delle fasce più deboli della nostra città non può però essere sufficiente. Ciò che mi preoccupa infatti, oltre alla sorte dei tanti cittadini che per colpa dell’amministrazione sono stati ingiustamente sanzionati, adesso è stabilire le responsabilità. Mi chiedo infatti chi pagherà, ad esempio, i costi di notifica e tutte le spese in caso di annullamento? Il Comune si troverà di fronte ad in rischio di danno erariale?”.

“Per una volta – conclude Figuccia – vorrei che a pagarne le spese non siano sempre i più deboli”.

 

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