Rifiuti: le contraddizioni di Trizzino (M5S), di Giuseppe Lupo (PD) e di Leoluca Orlando

17 gennaio 2018

Il parlamentare regionale Giampiero Trizzino si dice contrario all’ampliamento delle discariche esistenti. E perché, in campagna elettorale per le elezioni comunali di Palermo i grillini erano favorevoli alla settima vasca di Bellolampo? Lupo oggi parla di rifiuti dopo aver taciuto per cinque anni. Orlando parla di raccolta differenziata dopo che l’ha sbaraccata. Insomma…

Di sicuro, a Palermo, in materia di gestione dei rifiuti, c’è soltanto che la discarica di Bellolampo è ormai satura. In un Paese normale sarebbe già stata chiusa da un pezzo (in realtà, nei Paesi normali, già da decenni, non esistono le discariche). Invece – queste purtroppo sono le due notizie – non solo vogliono continuare a ‘ingozzare’ di rifiuti la sesta vasca ormai piena, ma vogliono addirittura realizzare la sesta vasca per continuare a inquinare!

Tutti d’accordo? No. I parlamentari del Movimento 5 Stelle della commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino, Valentina Palmieri, Nuccio Di Paola e Stefania Campo all’Ars, ‘bocciano’ senza mezzi termini le decisioni che il Governo regionale di Nello Musumeci sta mettendo in campo sul fronte rifiuti che rischia di esplodere, “visto che tra sei-sette mesi – aggiungono – le discariche della Sicilia saranno sature”.

Gli esponenti del Movimento 5 Stelle parlano dell’incontro previsto domani, a Roma, tra il premier dimissionario, Paolo Gentiloni, e il presidente della Regione, Musumeci. Incontro nel quale il Governatore dell’Isola, tra le altre cose, chiederà al Governo nazionale poteri speciali per realizzare in tempi celeri la settima vasca di Bellolampo.

Il Governo Musumeci punta anche ad ampliare la sesta vasca ormai satura: idea che non piace affatto ai grillini:

“L’ampliamento della sesta vasca di Bellolampo – precisano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle – è una soluzione tampone e pericolosa. Il piano rifiuti che Musumeci proporrà a Gentiloni non può puntare ancora sulle discariche, ma sugli impianti di recupero. Eppure il piano rifiuti che il presidente della Regione siciliana intende sottoporre al premier Paolo Gentiloni giovedì a Roma punta proprio sull’ampliamento delle discariche esistenti”.

“Musumeci – afferma Trizzino – parla di un piano rifiuti straordinario che punta quasi esclusivamente sull’ampliamento delle discariche esistenti; tra queste la VI vasca di Bellolampo, una vasca ormai in esaurimento. Si tratterebbe di una operazione con la quale verrebbe innalzata la sponda di chiusura per permettere l’allungamento di appena 3 mesi della vita della vasca”.

“Ci chiediamo – prosegue il deputato – a cosa serve sovraccaricare la sesta vasca e mettere a rischio la sicurezza ambientale di Palermo, quando per realizzare la settima vasca saranno necessari almeno 12 mesi? E ancora, a che serve un piano straordinario che punta prevalentemente sulle discariche, se con gli attuali livelli di raccolta differenziata la settima vasca, una volta realizzata, sarebbe satura in appena tre anni? Anche perché il rischio è che tra tre anni i comuni del Palermitano potrebbero ripiombare di nuovo nell’emergenza, tornando come nel gioco dell’oca di nuovo al punto di partenza”.

“Non è questa la strada maestra da seguire per uscire dall’emergenza rifiuti in Sicilia – osserva Trizzino – Musumeci fa come i suoi predecessori e ci sembra di assistere a un film già visto. La partita si deve giocare, piuttosto, sulla programmazione degli impianti di recupero e attraverso una politica forte che, da un lato metta i Comuni nelle condizioni di conferire i materiali recuperati dalla raccolta differenziata in nuovi ed efficienti impianti di selezione dei rifiuti, e dall’altro preveda incentivi e promuova l’economia del riciclo di materiali recuperati”.

Le dichiarazioni di Trizzino, a dir la verità, stonano un po’ con il programma del Movimento 5 Stelle ha presentato al Comune di Palermo nella primavera scorsa, in occasione delle elezioni comunali. In quel programma, se non ricordiamo male, non si esclude la realizzazione della settima vasca di Bellolampo, che, fino a prova contraria, non è altro che un “ampliamento” di una discarica esistente.

Insomma: anche nel Movimento 5 Stelle – almeno per ciò che riguarda la discarica di Bellolampo – non mancano le contraddizioni.

Sulla gestione dei rifiuti interviene anche il capogruppo del PD all’Ars, Giuseppe Lupo:

“Chiediamo al Governo Musumeci – dice Lupo – di istituire un fondo perequativo regionale che compensi le differenze dei costi per lo smaltimento dei rifiuti fra i Comuni che possono avvalersi di discariche vicine e quelli che invece devo conferirli in siti distanti, con un aggravio di costi per le amministrazioni e per i cittadini”.

“Non esistono Comuni di serie A e Comuni di serie B – aggiunge Lupo – e neppure cittadini di sere A e di serie B: bisogna quanto più possibile uniformare la qualità del servizio ed il costo finale per gli utenti. Oltretutto, se il conferimento in discariche situate a maggiore distanza avviene per periodi non preventivati durante l’anno, può generare debiti non previsti per le amministrazioni. Un fondo perequativo può ammortizzare queste differenze e livellare i costi. Inseriremo questa proposta all’interno della mozione che il PD ha già presentato all’Ars in tema di rifiuti – conclude Lupo – e che ci aspettiamo possa essere al più presto discussa in Aula”.

Salutiamo con piacere l’onorevole Lupo che, dopo che il suo partito – il PD – è passato all’opposizione, ha ritrovato finalmente il dono della favella. Ci permettiamo infatti di ricordare all’onorevole Lupo che le disparità tra i Comuni dell’Isola in materia di costi per lo smaltimento dei rifiuti sono stati una costante durante gli anni del Governo di Rosario Crocetta: anni in cui Lupo non stava su Giove, ma in Sicilia, addirittura da deputato regionale…

Per non parlare della cacciata dal Governo Crocetta dell’ex assessore regionale con delega ai Rifiuti, Nicolò Marino: mandato a casa con il silenzio-assenso del PD di Lupo.

Da Lupo passiamo a un un altro ‘scienziato’ del PD, il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo, ex parlamentare regionale. Qualcuno ha messo in testa a ‘Ninuzzo’ che per risolvere i problemi dei rifiuti ci vuole un bell’inceneritore! A Di Guardo va riconosciuto il merito di aver sempre lottato per fare sbaraccare la discarica di Motta Sant’Anastasia, realizzata con grande ‘lungimiranza’ a due passi da Misterbianco, grosso centro del Catanese, ma questa volta il nostro battagliero sindaco sembra aver preso la strada dell’aceto…

A Di Guardo, che dice che bisogna avere il “coraggio di voltare pagina pensando alla realizzazione di nuovi impianti come quelli presenti in molte città italiane e europee come Parma, Brescia, Vienna, Berlino, che pur vantando una alta percentuale di raccolta differenziata traggono notevoli benefici dall’utilizzo dei termovalorizzatori”, replica la parlamentare grillina Jose Marano:

“Sostenere ancora i termovalorizzatori come soluzione all’annosa emergenza rifiuti è anacronistico. Mi duole contraddire il primo cittadino di Misterbianco, ma l’unica strada per risollevare le sorti dell’emergenza rifiuti in Sicilia è incrementare le piattaforme che recuperano materiali. Incenerire o comunque recuperare energia elettrica attraverso la termovalorizzazione, va esattamente nella direzione opposta. L’Europa ci impone di raggiungere livelli superiori al 65% di raccolta differenziata – osserva ancora Josè Marano -. Costruire termovalorizzatori non garantirebbe affatto questi risultati. Non si tratta soltanto di impianti pericolosi, ma anche inutili per gli obiettivi imposti dalla Europa. L’unica strada per diminuire il conferimento in discarica è aprire le piattaforme che recuperano l’umido, sia private che pubbliche, e avviare un’economia dei materiali riciclati”.

Per la deputata del M5S all’Ars “se Musumeci vuole dimostrare di essere migliore di Crocetta, deve avere il coraggio di portare avanti queste scelte.Tutto il resto è la solita minestra riscaldata già vista ai tempi di Cuffaro”.

Infine non possiamo non commentare la dichiarazione rilasciate qualche giorno fa dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che non solo propugna la follia della realizzazione della settima vasca nella discarica di Bellolampo, ma sottolinea, anche, la necessità del “rilancio della differenziata a Palermo e in tutta la Regione”.

Orlando dimentica che, proprio a Palermo, la sua amministrazione comunale, nel 2012, ha ereditato il progetto, finanziato dal Ministero dell’Ambiente, per la raccolta differenziata. Ha ereditato il primo step che coinvolgeva oltre 100 mila palermitani.

Poi, però, la sua amministrazione ha bloccato tutto. Non c’erano i soldi? E come mai, contemporaneamente, mentre non c’erano i soldi per la raccolta differenziata dei rifiuti, sono stati trovati 320 milioni di euro per realizzare 15 km di Tram (per la cronaca, oltre 20 milioni di euro a km: il Tram più costoso del mondo)?

 

 

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