PD, nel collegio di Caltanissetta-Agrigento Renzi impone la figlia di Totò Cardinale

15 gennaio 2018

In Sicilia non si ‘rottama’. Questo in estrema sintesi il messaggio politico che Matteo Renzi ha inviato ai riottosi dirigenti del PD nisseno che non ne vogliono sapere di vedere, per la terza volta consecutiva, Daniela Cardinale candidata alla Camera dei deputati. Nella prova di forza Renzi impone in lista la figlia di Totò Cardinale con la forza 

Se nella ‘rossa’ Bologna (ma lo è ancora?) il PD renziano si rinnova candidando Pie Ferdinando Casini, a Caltanissetta e ad Agrigento (il collegio ‘disegnato’ con il Rosatellum mette assieme la provincia di nissena e quella agrigentina) Daniela Cardinale non si tocca. Insomma, nel braccio di ferro, tutto interno al PD di Caltanissetta, tra il papà di Daniela, ovvero il leader di Sicilia Futura, Totò Cardinale da Mussomeli e i giovani del partito la sta spuntando l’ex Ministro.

Si racconta che Renzi in persona abbia impartito l’ordine tassativo:

“In Sicilia l’alleanza con Cardinale non si tocca”.

Da qui la presenza del presenza dell presidente del PD siciliano, Giuseppe Bruno, a una manifestazione indetta da Totò Cardinale.

Della serie: mi chiamo Daniela Cardinale e a chi non mi vuole per la terza volta in lista faccio marameo!

Eh già, l’alleanza tra il PD e Cardinale è storia antica. Ricordiamo che, alle elezioni politiche del 2008, Cardinale riuscì a far mettere fuori dalla lista una figura storica della politica siciliana per fare posto alla figlia Daniela: Franco Piro, figura storica della sinistra siciliana.

Candidatura, quella di Daniela Cardinale, riconfermata in lista nel 2012.

Ovviamente, a papà Totò due legislature per la figlioletta non bastano. Ormai la carica di parlamentare, più che frutto di passione politica, è un lavoro ben retribuito con ricca pensione assicurata. Papà Totò – parlamentare nazionale dal 1987 fino agli anni 2000 – si è già ‘sistemato’. Ora c’è da sistemare la figlia con almeno tre legislature. Volete mettere?

Tutto regolare, sia chiaro: il PD prevede tre legislature. Poi, al limite, si va in deroga. E la figlia di Totò da Mussomeli, per l’appunto, deve ‘incassare’ la terza legislatura alla Camera dei deputati.

Tutto in accordo con lo Statuto del Partito Democratico: Daniela, insomma, non è come il senatore Giuseppe Lumia, che si appresta ad ‘incassare’ la sua settima legislatura.

Bisognerà capire, adesso, come reagiranno i tanti dirigenti del PD nisseno che chiedevano una candidatura “non dinastica”.

Difficile presentare una lista alternativa: si tratterebbe, infatti, della quarta lista di sinistra, visto che, oltre il PD, alle elezioni del prossimo 4 marzo gli elettori di questa parte politica possono già votare per Liberi e Uguali di Piero Grasso e, soprattutto, per Potere al popolo, che è la vera alternativa di sinistra delle prossime elezioni.

Foto tratta da lasicilia.it

 

 

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