Sicilia ultima in tutto? Sì, ma è ai primi posti per il traffico. Grazie a Palermo…

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Un record l’amministrazione comunale di Leoluca Orlando l’ha finalmente battuto: Palermo è la prima città italiana per il caos nelle strade cittadine. Un ‘grande grazie’ agli appalti ferroviari a ruota libera, alle pedonalizzazioni e alla ZTL paga-passa-inquina… E al tocco finale del cablaggio. Segue Messina e poi Catania 

Che l’ha detto che la Sicilia è ultima in tutto? Alla faccia dei cosiddetti ‘nimici r’a cuntitizza’ (i nemici della felicità), si scopre che tre città della nostra Isola possono contare su un primato in Italia: il traffico automobilistico. Sono tre le città grazie alle quali abbiamo avuto riconosciuto questo record: Palermo, Messina e Catania. Ma il ‘merito’ va soprattutto al capoluogo siciliano che, in materia di traffico automobilistico,  è risultata, in assoluto, la città più caotica d’Italia!

Certo, a Palermo c’è anche la sporcizia: l’immondizia che rimane nei cassonetti per giorni e giorni, i marciapiedi abbandonati, le strade tenute in uno stato penoso: ma il vero asso nella manica che la rende unica è il traffico.

Dopo Palermo viene Messina, che si classifica al terzo posto. Si pensava che la Città dello Stretto – meta ogni giorno di migliaia di mezzi che vanno e vengono da Scilla e Cariddi. Invece non è così: Palermo ha battuto pure Messina ed è la prima in assoluto.

Solo al terzo posto Catania, la città degli ‘arancini maschi’.

Una ‘grande soddisfazione’ per il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando: nessuno, in Italia, riesce a far perdere un sacco di tempo ai cittadini, che ogni giorno rimangono ‘incrastati’ nelle automobili.

Secondo il TomTom Traffic Index Report, Palermo la città nella quale il tempo che si passa in automobile ha acquisito una dimensione ‘leggera’, quasi atemporale: si parte da una meta – da casa la mattina per andare in ufficio, dall’ufficio, il pomeriggio, per tornare a casa – e non si sa mai quando si arriva.

“Dove sei?”, chiedono le mogli ai mariti e i mariti alle mogli? “In mezzo al traffico!”. Risposta magica, che giustifica tutto. Del resto, il livello del traffico è del 43%. Che significa che, ogni anno, a Palermo si rimane 149 ore in più nel traffico. Questo significa ‘riflessione’, ‘contemplazione’ e non imprecazioni!

Qual è il ‘segreto’ che ha consentito a Palermo di vincere questa speciale classifica?

Un ruolo centrale va ascritto agli appalti ferroviari. In questo settore Palermo batte tutti: appalti e strade bloccate per il Passante ferroviario (quasi un miliardo di euro speso fino ad oggi per un’opera che verrà completata, se andrà bene, tra una decina di anni, magari spendendo un’altra caterva di denaro pubblico); appalti e strade bloccate per l’Anello ferroviario; 15 km di Tram che, magia delle magie, più che ridurre il traffico, l’ha reso ancora più caotico, specie lungo l’asse Borgo Nuovo, via Leonardo Da Vinci, via Nortarbartolo.

E’ interessante notare che questi appalti ferroviari hanno determinato la chiusura di alcune strade non per qualche mese o per qualche anno, ma per il tempo necessario al completamento dei lavori: cioè per decenni!

Questo è un ‘contributo’ importantissimo allo sviluppo del caos di Palermo. L’azienda che sta realizzando i lavori subisce un sequestro dalla magistratura? Tranquilli: si aspetta. Così le tre, quattro strade chiuse al traffico rimangono tali in attesa che l’impresa ritorni in sella. Tiè!

E oltre gli appalti ferroviari? C’è la chiusura al traffico veicolare delle strade cittadine. Si chiude una strada e basta. Tutti a piedi. Anche perché l’AMAT – l’Azienda per il trasporto pubblico delle persone – ha altro a cui pensare.

Così, mentre tutt’intorno il traffico automobilistico è impazzito, in certe aree della città si va a piedi.

Poi c’è la ZTL. Una Zona a Traffico Limitato strana: se paghi entri con l’automobile e inquini, se non paghi non entri e basta. E siccome il piacere di dare ‘sti soldi al Comune di Palermo i cittadini palermitani non ce l’hanno proprio – a parte, ovviamente, chi non ne può fare a meno – ecco che in pochi entrano nell’area della ZTL, andando a congestionare le zone circostanti.

Infine, il tocco finale: il cablaggio. Scavi che vanno a scavare dove si è già scavato per scovare lo spazio che, una volta scavato, darà spazio alla fibra ottica.

Insomma, una città, sotto il profilo dei trasporti, che è amministrata con grande ‘intelligenza’: strade chiuse a tignitè, buche, trincee, ZTL, un Tram di 15 Km che costa una barca di soldi e che serve, sì e no, l’1% dei cittadini, zone pedonali, negozi che chiudono a ripetizione, cablaggio all’arrembaggio e chi più ne ha più ne metta.

Da qui il ‘record’ italiano.

Il numero dei veicoli pesanti e leggeri in transito è di 32.495 che costano rispettivamente 4,82 euro

I perdigiorno che vanno ancora dietro ai numeri raccontano che il tempo perso nelle strade di Palermo, Messina e Catania è di circa 63 milioni di euro nel 2016 a causa del traffico.

Questi signori che studiano i danni economici provocati dal tempo perso nelle automobili in mezzo al traffico provano a spiegare ai palermitani che sprecano, in media, 39 minuti in più per il traffico. Non capendo che il traffico ha aumentato la capacità di pensiero dei cittadini…

Questo – anche se con un peso minore – vale anche per Messina e per Catania.

 

 

 

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