Non ci sono i soldi per pagarli, ma i precari dei Comuni vogliono essere stabilizzati

8 dicembre 2017

A qualche settimana dalle elezioni, ‘giustamente’, i precari degli enti locali siciliani ‘vonnu viriri ‘a spisa’: chiedono di essere stabilizzati, perché la politica siciliana gliel’ha promesso prima del voto per le elezioni regionali (adesso non cominciate a pensare al voto di scambio, per favore…). Il problema è che la Regione non ha i soldi per pagarli: altro ‘regalino’ del signor “conti a posto “Alessandro Baccei…

Fino a un anno fa erano 22 mila. Prima del voto delle elezioni regionali erano diventati 12 mila. Ora sono passati a 15 mila. Sono i precari degli enti locali della Sicilia (in grande maggioranza dei Comuni e una minima parte delle Province). Ai quali, in campagna elettorale, hanno promesso la stabilizzazione. Nessun voto di scambio, ovviamente, perché in Italia, a qualche giorno dal voto, 80 euro in busta paga e la promessa di un’assunzione a tempo indeterminato non la si nega a nessuno.

Passate le elezioni regionali, ‘giustamente’, i precari vogliono essere stabilizzati. Del resto, era una promessa elettorale, no?

Quello che nessuno dice è che gli enti che li dovrebbero stabilizzare, in questo momento, non hanno nemmeno i soldi per pagare gli stipendi agli stessi precari. I conti sono presto fatti.

Da Roma, ai Comuni, non arriva più nulla. Punto.

La Regione corrisponde ai Comuni, sulla carta, tre linee di finanziamenti:

il Fondo regionale per le Autonomie locali;

il Fondo per pagare il personale precario;

il Fondo per gli investimenti (che i Comuni dovrebbero utilizzare per il pagamento delle rate degli investimenti: poi…

Il Fondo per le Autonomie locali, fino a prima che al Governo della Regione siciliana arrivasse il centrosinistra, ammontava a 900 milioni di euro all’anno. Con l’arrivo prima del Governo di Raffaele Lombardo e poi del Governo di Rosario Crocetta – entrambi di centrosinistra – è stato ridotto a 340 milioni di euro.

Non solo. Quest’anno, prima di andare via, il Governo Crocetta, sostenuto dalla maggioranza di centrosinistra della vecchia Assemblea regionale siciliana, ha proposto un taglio del 30% del Fondo per le Autonomie locali. Che da 340 milioni dovrebbe passare, grosso modo, a 215 milioni di euro all’anno.

I Comuni siciliani si sono rifiutati di firmare questo accordo. Risultato: fino ad ora il vecchio Governo Crocetta ha erogato solo 140 milioni di euro per il 2017.

I Comuni – attraverso l’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale Comuni Italiani) – dicono che la Regione deve corrispondere ancora circa 200 milioni di euro. Il Governo Crocetta voleva invece erogare 65-70 milioni circa. Voleva: perché fino ad oggi non ha erogato nemmeno questi.

Il Governo Crocetta – quello aveva in Giunta in Giunta l’assessore-commissario (di Renzi), Alessandro Baccei: sempre lui, quello che aveva messo “a posto” i conti della Regione – ha preso la scusa che manca il parere positivo dell’ANCI Sicilia all’accordo e non ha pagato.

Ribadiamo: è una scusa, perché il parere dell’ANCI è sì obbligatorio, ma non vincolante.

La verità è che nelle ‘casse’ della Regione non ci sono nemmeno questi 65-70 milioni!

E i precari che vogliono essere stabilizzati? Il Fondo per il precariato ammonta a circa 190 milioni di euro all’anno. Ma fino ad oggi – e siamo già a dicembre – la Regione ha erogato, per quest’anno, solo 90 milioni di euro. La cassa regionale non è ancora chiusa, ma chiuderà tra qualche giorno.

Ciò significa che i restanti 100 milioni di euro per pagare i precari dei Comuni (e, in minima parte, delle Province), per quest’anno, non verranno erogati.

Ciò significa, di fatto, che il Fondo regionale per i precariato è passato da 190 milioni di euro a 100 milioni di euro. 

Però questi ultimi – i precari degli enti locali siciliani – vogliono la stabilizzazione: sì, stabilizzazione senza i soldi per pagare gli stipendi: le promesse elettorali sono un debito e si pagano. Come? E quando? E con quali soldi?

Intanto loro, i precari degli enti locali siciliani, annunciano scioperi. Contro chi? Contro la politica siciliana che, in campagna elettorale, gli ha promesso la stabilizzazione.

E il Fondo di 113 milioni di euro per pagare le rate dei mutui per gli investimenti dei Comuni (questa è almeno la motivazione dell’esistenza di questo Fondo)?

Nei giorni scorsi il nuovo presidente della Regione, Nello Musumeci, ha annunciato che questi 113 milioni di euro verranno erogati. Fino a ieri – questo è quello che a noi risulta – di questi soldi non c’è traccia.

Fatti quattro conti, su 650 milioni di euro, la Regione, per quest’anno, ha erogato ai Comuni 230 milioni di euro. Che potrebbero diventare 343 milioni se verranno erogati i 113 milioni di euro annunciati dal presidente Musumeci.

La Regione siciliana – come questo blog scrive da tempo – è o no mezzo fallita grazie agli scippi del Governo nazionale avallati dal passato Governo regionale di centrosinistra?

P.S.

Abbiamo accennato al fatto che una piccola parte dei precari degli enti locali siciliani fanno capo alle Province. Ma di queste ultime non parliamo nemmeno, perché le Province siciliane, ormai, quando ci arrivano, pagano gli stipendi al personale. Un’agonia che va avanti da quattro anni.

Almeno i Comuni esistono ancora: ma in quali amministrazioni dovrebbero essere stabilizzati i precari delle Province?  

 

 

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