Sorpresa: ora in Sicilia tanti esponenti del PD e di Articolo 1 ridiventano di sinistra…

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Dopo essere stati zitti per nove anni – per non disturbare i ‘manovratori’ del PD siciliano impegnati prima nel Governo Lombardo e poi nel Governo Crocetta – i dirigenti della sinistra siciliana ‘riscoprono’ i valori della stessa sinistra. Dopo Legambiente, che ha riscoperto la raccolta differenziata dei rifiuti e, addirittura!, l’economia circolare, è tutto un ‘fiorire’ di ‘cose di sinistra’ dimenticate…

Fuori dal Governo della Regione siciliana dopo nove anni – dopo le ‘esaltanti’ esperienze dei Governi regionali di Raffaele Lombardo e di Rosario Crocetta – alcuni esponenti della sinistra, oggi tornati opposizione, ritrovano non soltanto la parola, ma ‘addirittura’ la voglia di ‘sinistra’ che avevano imparato a tenere nascosta. Ovviamente non parliamo dei parlamentari del PD eletti o rieletti  all’Ars (questi devono ancora capire da che parte tira il vento prima di iniziare a ‘navigare’), ma di chi è rimasto fuori dalle istituzioni parlamentari, o da chi non sa ancora cosa potrà ‘spiluccare’ con Nello Musumeci e compagni.

Legambiente Sicilia – cosa da non crederci – ha scoperto che c’è la raccolta differenziata dei rifiuti e persino l’economia circolare. E ha organizzato un ‘Ecoforum’ a Palermo, chiamando a raccolta tutti gli esperti in raccolta differenziata.

Come mai, amici di Legambiente Sicilia, questo ‘Ecoforum’ non è stato fatto durante gli anni del Governo Crocetta-PD?

Un cambiamento ‘epocale’, per questa associazione di ambientalisti che, nel 2012 – Mimmo Fontana era allora il presidente – appoggiava la soluzione ‘intelligente’ voluta dall’allora Governo nazionale di Mario Monti e dal Governo regionale Lombardo di far bruciare i rifiuti siciliani nelle cementerie dell’Isola!

Pensate che ‘genialata’: per anni le polemiche sui quattro impianti per la termovalorizzazione dei rifiuti – impianti voluti dai Governi regionali di Totò Cuffaro – erano state roventi. Non tutta la sinistra siciliana era contraria: al solito c’erano i no e c’erano i ni. Alla fine la magistratura europea ha bloccato tutto e i quattro termovalorizzatori si sono ‘autotermovalorizzati’.

La storia non si può cambiare: e parla da sola.

Lombardo – l’ex presidente della Regione che si vanta di aver detto no alla riedizione dei termovalorizzatori perché dannosi per l’ambiente – nel 2012 dice invece sì ai rifiuti da bruciare nelle cementerie siciliane: cosa, questa, che avrebbe avuto un impatto di gran lunga più devastante dei termovalorizzatori cuffariani!

Per fortuna, di questa trovata geniale non se n’è fatto nulla. Ma i ‘compagni’ del PD siciliano e di Legambiente Sicilia, nel 2012, ci hanno provato. Normale: allora la sinistra siciliana filava d’amore e d’accordo con Lombardo & company.

Già, Lombardo & company: quelli che, oggi, detto per inciso, filano d’amore e d’accordo con Musumeci e il centrodestra: l’eterno ritorno delle stesse facce.

Nei cinque anni successivi, durante il ‘regno’ di Crocetta con Confindustria Sicilia in poppa e con Gianfranco Zanna presidente di Legambiente Sicilia, non abbiamo assistito a una ‘guerra’ degli ambientalisti contro di ‘industriali dell’immondizia’, al secolo i gestori privati delle discariche.

La ‘guerra’ ai titolari privati delle discariche ha provato a farla l’allora assessore regionale con delega ai rifiuti, Nicolò Marino. Che, alla fine, è stato sbattuto fuori dalla Giunta di Rosario Crocetta.

A nostra memoria noi non ricordiamo una difesa di Marino da parte del PD e degli ambientalisti. Noi, invece, ricordiamo perfettamente i silenzi dei dirigenti e dei parlamentari nazionali e regionali del PD e, in generale, del centrosinistra. E i silenzi degli ambientalisti siciliani, forse troppo impegnati a gestire le Riserve naturali della nostra isola in conflitto d’interessi.

La storia non si può cambiare: e parla da sola.

Oggi, con Crocetta a casa, Legambiente Sicilia ci presenta Ecoforum. Oggi il ‘manovratore’ di Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione siciliana, non è più del PD e, quindi, si può disturbare al grido:

“Compagni, siamo ridiventati ambientalisti!”.

E infatti Mariella Maggio, appena ‘bocciata’ dagli elettori siciliani alle recenti elezioni regionali (era candidata nella lista dei ‘Cento Passi’ di Claudio Fava, dopo avere ‘marciato’, nei suoi cinque anni di deputata all’Ars, con il PD di Crocetta e Cracolici), si lancia su facebook:

“Il neo Presidente Musumeci ha dichiarato ieri: no alla mafia dei rifiuti, intervenendo all’Ecoforum di Legambiente sui rifiuti e l’economia circolare. Se l’obiettivo è questo, deve immediatamente mettere mano al Piano dei Rifiuti, investire sulla differenziata, verificare le condizioni delle discariche e avviare il percorso per il loro superamento!”.

Come mai, queste cose, Mariella Maggio le dice solo adesso? Come: è stata cinque anni in Assemblea regionale siciliana appoggiando un Governo – il Governo Crocetta – che in materia di rifiuti ne ha combinate di tutti i colori e non ha mai detto nulla e, oggi, scopre di essere favorevole al “superamento delle discariche”?

Negli ultimi due anni e mezzo Mariella Maggio è stata anche presidente della Commissione Ambiente dell’Ars. Avrebbe potuto stimolare e, perché no?, mettere in difficoltà il Governo Crocetta sui rifiuti; avrebbe potuto presentare disegni di legge insieme ai parlamentari che erano contro le discariche e metterli all’ordine del giorno; la Commissione, a maggioranza, avrebbe ‘cassato’ l’ordine del giorno? Bene: ma avrebbe posto una questione politica interna alla maggioranza.

Mariella Maggio avrebbe potuto rinfacciare al Governo Crocetta – in Commissione Ambiente, in Aula e fuori dall’Aula – l’assurdità delle discariche e degli inceneritori di rifiuti e altro ancora.

Di tutte queste cose Mariella Maggio non ha fatto nulla. Solo oggi si ricorda che esiste un’alternativa al mondo delle discariche: mondo che è stato, per cinque anni, il filo conduttore del Governo regionale che lei ha sempre appoggiato, anche quando si votavano le mozioni di sfiducia.

La storia non si può cambiare: e parla da sola.

Un altro dirigente della sinistra che scopre temi nuovi è Filippo Parrino, Lega della Cooperative della Sicilia. Suo un post su facebook sui trasporti aerei:

“Si chiama continuità territoriale, permette di avere sconti sulle tratte aeree ai residenti delle isole, ma in sicilia non c’è più, in Sardegna c’è. Per andare a Bologna dobbiamo per forza viaggiare con Ryanair ad orari veramente strani, per le altre tratte anche con Alitalia a costi proibitivi, Ma quale teoria di sviluppo si poggia sulla impossibilità di far viaggiare gli imprenditori ecc ecc”.

Perché Parrino, queste cose, non le diceva prima?

Vedrete: entro un mese gli esponenti della sinistra siciliana di estrazione post comunista, oggi nel PD o in qualche derivazione (leggere Articolo 1 MDP, che ha il compito di provare a ripescare i voti in uscita dal PD di Renzi per riportarli allo stesso PD, meglio se non più renziano) ridiventeranno tutti bravissimi: tutto quello che, in nove anni di Governi di centrosinistra, non hanno detto, lo diranno.

Torneranno alle grandi battaglie sociali, alle vere ragioni culturali e politiche della sinistra…

Rimangono i nove anni. Rimane il passato.

La storia non si può cambiare: e parla da sola.

P.s.

Dimenticavamo: sull’Ecoforum in salsa sicula qualcuno ha detto la sua: è l’ex presidente di Legambiente Sicilia, Giuseppe ‘Peppe’ Arnone di Agrigento. Cose molto divertenti (CHE POTETE LEGGERE QUI).

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