Vincenzo Figuccia: “Miccichè presidente dell’Ars? I voti li cerchi nel centrodestra”

24 novembre 2017

Intervista a trecentosessanta gradi con il parlamentare regionale dell’UDC, Vincenzo Figuccia. Che annuncia discontinuità rispetto al passato. E precisa: “Un’alleanza con il PD per consentire a Gianfranco Miccichè di farsi eleggere presidente del Parlamento dell’Isola sarebbe devastante”

“Il Governo deve fare il Governo e l’opposizione deve fare opposizione”.

Taglia corto Vincenzo Figuccia, rieletto parlamentare dell’Assemblea regionale nell’UDC. con lui facciamo una chiacchierata a trecentosessanta gradi: dal futuro Governo regionale alla presidenza dell’Ars, dal patto romano tra Renzi e Berlusconi al ruolo del PD siciliano che sembra pronto a un mezzo inciucio con Forza Italia di Gianfranco Miccichè.

Onorevole Figuccia, a quanto pare Forza Italia, con il suo coordinatore-commissari, Gianfranco Miccichè, avrebbe già un mezzo accordo con il PD per farsi eleggere presidente dell’Ars.

“Mi auguro che le cose non stiano così, perché sarebbe davvero un brutto inizio di legislatura. Noi del centrodestra siamo stati votati dai siciliani e abbiamo vinto le elezioni perché gli elettori hanno giudicato negativamente i Governi a guida PD. Il mandato che hanno affidato al nuovo presidente della Regione, Nello Musumeci, e alla maggioranza di centrodestra che lo sostiene è chiarissimo: discontinuità rispetto al passato. Un’alleanza con il PD per consentire a Miccichè di farsi eleggere presidente del Parlamento dell’Isola sarebbe devastante”.

A Miccichè, intanto, servono i voti, sennò quando ci ridiventa presidente dell’Ars…

“Miccichè i voti per farsi eleggere presidente dell’Ars li deve cercare nel centrodestra”.

E se non li trova?

“La maggioranza di centrodestra, a Sala d’Ercole, c’è: risicata, certo, ma c’è. Ed è con questa maggioranza che dobbiamo governare la Sicilia rispettando gli impegni che abbiamo assunto con i nostri elettori. E gli elettori siciliani che ci hanno consentito di vincere le elezioni, lo ribadisco, vogliono un Governo regionale alternativo al centrosinistra”.

Lo sa che a Roma si dice che ci sia un patto tra Renzi e Berlusconi.

“Certe voci sono arrivate anche in Sicilia”.

E lei che pensa di questa alleanza?

“Che è totalmente scriteriata perché affoga in un mare di ipocrisia gli elettori di centrodestra. E questo, a mio modesto giudizio, vale per la Sicilia e per Roma”.

Insomma, abbiamo capito: a lei il patto Renzi-Berlusconi non piace. Eppure è anche alla luce di questo accordo romano che Miccichè potrebbe insistere per l’inciucio con il PD all’Ars. Ecco, se dovesse insistere lei che proporrà?

“Proporrò di dare al PD le due vice presidenze dell’Ars e pregherò Musumeci di dare almeno due assessorati al PD. Va bene così?”.

Ironia a parte, Musumeci, a suo avviso deve governare contando  sull’appoggio dei parlamentari di centrodestra presenti a Sala d’Ercole.

“Assolutamente sì. Lo ribadisco: la maggioranza c’è. Si può e si deve governare nel rispetto del mandato degli elettori. Se cominciamo a fare quello che hanno fatto nella passata legislatura l’ex presidente Rosario Crocetta e il PD non possiamo che andare a sbattere”.

Nei passati cinque anni all’Ars lei ha fatto opposizione. Parliamo delle sue impressioni da parlamentare di maggioranza. 

“Avverto una grande responsabilità verso i cittadini che mi hanno eletto. Mi sento impegnato in prima persona in questo Governo. Anche perché ci siamo impegnati tutti – parlo del centrodestra siciliano – a dare risposte concrete ai cittadini. Lo dovrà fare il Governo, ma lo dovrà fare anche il Parlamento dell’Isola”.

Cioè?

“Il Parlamento genera i processi legislativi che poi vengono gestiti dal Governo. E di deve essere coerenza tra i due momenti. Credo che oggi la politica siciliana debba avere la capacità di fare sintesi dentro un perimetro di credibilità”.

Parla della coerenza nella coalizione di centrodestra?

“Certo. Sono per la dignità politica della coalizione”.

Cosa pensa del ruolo che avrà l’ex presidente Raffaele Lombardo nella nuova Assemblea regionale siciliana e nel futuro Governo della Regione?

“Raffaele Lombardo ha governato la Regione siciliana in una precisa fase storica. Aveva anche messo su un’esperienza politica di tutto rispetto. Ricordo che nella formulazione originaria del Movimento per l’Autonomia di Lombardo non si parlava né di destra, né di sinistra. Al centro dell’azione politica c’era l’Autonomia siciliana, con particolare riferimento alla richiesta di applicazione degli articoli 36 e 37 dello Statuto. Ricordo che si parlava di ‘milazzismo’ e perfino di indipendentismo. Quella fase politica, però, si è conclusa. Anche se l’esigenza di rilanciare l’Autonomia siciliana è più viva che mai”.

Cosa pensa delle inchieste giudiziarie che hanno coinvolto alcuni parlamentari di centrodestra?

“In realtà, se proprio la dobbiamo dire tutta, è coinvolto anche qualche esponente del Movimento 5 Stelle. Detto questo, mi dispiace umanamente per chi è coinvolto in queste vicende. La verità è che, in Sicilia, la politica è un gioco pericoloso. Da una parte c’è la vocazione di chi immagina una terra migliore. Dall’altra parte c’è un contesto complicato. E queste complicazioni, chiamiamole così, non riguardano solo i candidati, ma tutti. Da noi, quando qualcuno sta poco bene, la prima domanda che ci si pone è: chi conosciamo in ospedale? Questi modi di pensare e di fare, che sono molto comuni, possono finire con il generare cose che non dovrebbero accadere”.

Che cosa si dovrebbe fare per cambiare mentalità? 

“Il problema è culturale. Anche se la politica ha gli strumenti per fare la propria parte”.

Per esempio?

“Per esempio, intervenire nei processi economici e sociali con norme chiare. Già questo farebbe molto”.

Alla fine lei farà parte del Governo regionale?

“Credo di aver già risposto a questa domanda: faccio già parte del Governo regionale. Tutti i parlamentari di centrodestra fanno parte di un Governo che sostengono. Oggi ho incontrato tante persone: sia persone che conosco e che mi hanno votato, sia persone che non mi hanno votato. Oggi ho raccolto tante istanze. Sa, i passati cinque anni di Governo di centrosinistra, per la Sicilia, non sono stati belli. Anzi. Oggi il nostro dovere è ascoltare le persone. E provare a dare risposte”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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