Elezioni regionali siciliane: l’unico dato certo è il calo dell’affluenza alle urne. Poi, però…

6 novembre 2017

La politica siciliana non fa innamorare gli elettori dell’Isola, che ancora una volta,in maggioranza, hanno disertato le urne. Gli exit poll ‘disegnano’ una mezza vittoria di Nello Musumeci. Ma la distanza dal grillino Giancarlo Cancelleri è esigua e, con i dati reali, tutto potrebbe ancora accadere. Aperta, sempre a nostro modesto avviso, la partita tra il PD e la lista ‘Cento Passi’ di Claudio Fava. Movimento 5 Stelle primo partito nella nuova Assemblea regionale siciliana

L’informazione ha fretta e non ce la fa ad aspettare l’apertura delle urne prevista per questa mattina. Così, ieri sera, dopo la chiusura dei seggi elettorali, si è consumato il solito rito degli exit poll. Il risultato è che le previsioni – Nello Musumeci in testa, Giancarlo Cancelleri secondo e via continuando – hanno preso il sopravvento sull’unico dato reale che fino a prima dell’apertura delle urne andrebbe commentato: e cioè l’ulteriore calo dell’affluenza al voto da parte degli elettori siciliani, che si è attestato al 46,76%: in pratica, su 4 milioni e 661.111 cittadini che hanno diritto al voto, si sono recati a votare 2 milioni 179.474 elettori siciliani.

Stando ai dati ufficiali, la provincia che ha registratola maggiore affluenza degli elettori ai seggi è Messina con il 51,69: e questa, in verità, è una costante. Subito dopo c’è la provincia di Catania con il 51,585%.

Tutte le altre province dell’Isola vanno sotto il cinquanta per cento.

A Siracusa al voto si è recato il 47,55% degli elettori aventi diritto;

a Ragusa il 47,48%;

a Palermo il 46,4%;

a Trapani il 45,43%;

a Caltanissetta il 39,83%;

ad Agrigento il 39,6%;

all’ultimo posto la provincia di Enna con il 37,68%.

Sono questi i dati che dovrebbero fare riflettere i protagonisti della politica siciliana. Ma non sarà così. Da oggi, man mano che cominceranno ad affluire i risultati, ci si dimenticherà che più del 50% dei siciliani non va più a votare.

Quanto alle previsioni, tutto scontato. Il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, il già citato Musumeci, viene dato ad una forbice del 36-40%.

Mentre il candidato del Movimento 5 Stelle, Cancelleri, ad una forbice del 33-37%.

Come commentare questo dato? Sottolineando che, forse, i rappresentanti della vecchia politica – con in testa il centrodestra – dovrebbero essere un po’ preoccupati. Il perché è semplice: con una percentuale di partecipazione al voto così bassa, Musumeci avrebbe dovuto registrare almeno dieci punti di vantaggio su Cancelleri.

Infatti, quando alle urne si recano pochi elettori, è verosimile pensare a una prevalenza delle cosiddette ‘truppe cammellate’, ovvero elettori legati ai vecchi partiti di rapporti clientelari.

Invece la differenza tra Musumeci e Cancelleri – stando sempre agli exit poll, sarebbe di tre-quattro punti.

Un secondo dato – sempre a nostro modesto avviso – sembra, se non certo, quanto meno da non scartare a priori: e cioè che la partita è ancora aperta, anche perché non sempre chi viene intervistato dice la verità.

Insomma: potremmo aspettarci sorprese? Se a votare fosse andato almeno il 52-53% degli elettori siciliani che hanno diritto al voto, i grillini sarebbero partiti con il favore dei pronostici, al di là degli exit poll. Una percentuale così bassa di elettori alle urne, oggettivamente, potrebbe anche penalizzarli.

Ma, lo ribadiamo, la partita è ancora aperta: ricordiamoci che la vecchia politica siciliana ha portato al sostanziale default la Regione siciliana. In questo scenario gli esponenti del centrodestra e del centrosinistra hanno certamente promesso, com’è nel loro costume politico, mari e monti: ma non è detto che gli elettori siciliani gli abbiano creduto.

E gli altri dati? Stando sempre agli exit poll, il candidato del centrosinistra, Fabrizio Micari, attestandosi ad una forbice del 16-20% avrebbe più che doppiato il candidato della sinistra, Claudio Fava, che si attesterebbe su una forbice del 6-10%. Anche questo, però, è un dato che va preso con le pinze: proprio su questo punto è bene aspettare i risultati veri.

Non starebbe volando il candidato di Siciliani Liberi, Roberto La Rosa, che sarebbe sotto l’1%. Anche in questo caso è bene, però, aspettare i dati reali.

Un altro dato che dovrebbe essere confermato è il successo della lista del Movimento 5 Stelle alle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana.

Gli exit poll danno la lista dei grillini ad una forbice compresa tra il 30 e il 34%. Ciò significa che nella futura Assemblea regionale siciliana – che, lo ricordiamo, passerà da 90 a 70 deputati – il Movimento 5 Stelle sarà la prima forza politica con oltre 20 parlamentari.

Comunque andranno le cose – perché, lo ribadiamo, a nostro modesto avviso la partita è aperta e non è ancora detto che Musumeci sarà il vincitore – sarà difficile governare la Regione siciliana ignorando i grillini.

Sulle altre liste non ci sbilanciamo, perché con l’attuale legge elettorale, sempre a nostro modesto avviso, è un po’ azzardato affidarsi agli exit poll.

Anche per le liste – per citare un altro esempio – il centrosinistra a trazione PD batterebbe la lista ‘Cento Passi’ di Claudio Fava.

Il PD siciliano si assesterebbe tra l’8 e il 12%. Sarà così? Noi qualche dubbio lo manifestiamo.

Qui di seguito illustriamo i dati I dati diffusi da Piepoli per la Rai:

Giancarlo Cancelleri Movimento 5 Stelle 27 – 31%

Forza Italia 11 – 15%

Partito Democratico 8 – 12%

Claudio Fava Presidente ‘Cento Passi’ per la Sicilia 7 – 11%

Nello Musumeci Presidente (Fdi-Noi con Salvini) 6 – 9%

Rete Democratica – Unione di Centro 5 – 8%

Nello Musumeci Diventirà bellissima – Per la Sicilia 3 – 6%

Fabrizio Micari Pdr Sicilia Futura 5 – 8%

Micari Presidente 5 – 8%

Alternativa Popolare Centristi per Micari 2 – 5%

Popolari e Autonomisti – Idea Sicilia 2 – 5%

Roberto La Rosa Siciliani Liberi 0 – 2%.

Stando a questi dati, solo quattro-cinque liste entrerebbero nel nuovo Parlamento siciliano, visto che c’è lo sbarramento del 5%.

Che dire? Che a noi, sommessamente, il PD ci sembra un po’ sopravvalutato, mentre la lista di Claudio Fava ci sembra un po’ sottovalutata. Insomma, noi non escludiamo che la lista ‘Cento Passi’ possa superare il PD.

Siamo un po’ stupiti, poi, dal fatto che le previsioni diano la lista di Musumeci in coppia con i leghisti sopra la lista Diventerà bellissima dello stesso Musumeci. A rigor di logica, i candidati più forti dovrebbero trovarsi in questa seconda lista e non nella prima.

E sempre a rigor di logica siamo molto stupiti che tanti siciliani abbiano dato tanto consenso a una forza politica – la Lega – che è sempre stata antimeridionale.

Non ci convince nemmeno la forbice del 5-8% della lista Rete Democratica – Unione di Centro. Questa lista, sempre a nostro modesto avviso, non dovrebbe essere a rischio. E dovrebbe togliere un bel po’ di voti a Forza Italia, che a nostro modesto avviso ci sembra un po’ troppo sopravvalutata in queste previsioni.

Infine, se i dati reali dovessero confermare il dato degli alfaniani di Alternativa Popolare (che comprendono anche i centristi di Giampiero D’Alia) – formazione politica data ad una forbice tra il 2 e il 5% – il Ministro degli Esteri Angelino Alfano sarebbe uno dei grandi sconfitti di queste elezioni.

Ma è chiaro che sono tutte previsioni. I dati reali – soprattutto tra le forze politiche medie e piccole – potrebbero ribaltare tutto lo scenario.

 

 

 

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