I grillini e la cena della discordia nel ristorante di Gigi Mangia. Che dà la sua versione

5 novembre 2017

Una tempesta in un bicchiere d’acqua? Sembra proprio di sì. Tutto sarebbe successo a Palermo venerdì sera, a chiusura di campagna elettorale, nel noto ristorante di Gigi Mangia

E’ mezzanotte o giù di lì. Tre giornalisti sono seduti al ristorante. Entrano Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Giancarlo Cancelleri, candidato alla presidenza della Regione siciliana per i grillini. Insieme con loro ci sono altri parlamentari e altre persone dello staff della comunicazione del Movimento 5 Stelle.

A questo punto lasciamo la parola a un lancio dell’ANSA ripreso da Live Sicilia:

“Quando Di Maio, Di Battista e Cancelleri ‘vedono i tre giornalisti, si bloccano. Escono sulla strada. Confabulano. Poi Di Maio rientra, si dirige verso il padrone del ristorante e subito chiarisce il concetto: ‘O noi o loro’, si legge nell’articolo del quotidiano romano (il sito web de Il Messaggero ndr) che quindi racconta: ‘I giornalisti capiscono magari sbagliando che, per il bene di tutti, tranne che il proprio, è meglio sgombrare. Convinti tutti e tre che alla prepotenza a Cinquestelle non vada opposta identica inciviltà’. Alla fine, quindi, i pentastellati restano nel locale. E, racconta ancora Il Messaggero.it, ad intervenire ad un certo punto è Rocco Casalino, capo ufficio stampa del M5s al Senato. ‘Luigi è stanco morto. Dopo tre mesi di campagna elettorale in Sicilia è sfinito. E’ stanco, stanco, stanco e aveva voglia di rilassarsi a tavola senza altri stress’, dice Casalino, secondo quanto riportato dall’articolo”.

Sempre su Live Sicilia, in un aggiornamento, arriva la ricostruzione dei fatti da parte del titolare del ristorante, Gigi Mangia:

“Avrei voluto aspettare – scrive Mangia su Facebook – ma credo che sia necessario fare chiarezza sulla cena di ieri sera al mio ristorante. Mi spiace, ma mi corre l’obbligo di raccontare quello di cui sono stato attore e spettatore. Ieri sera intorno alle 22 ho ricevuto una prenotazione: Con cortesia mi si chiedeva se potevo ricevere una ventina di persone intorno alla mezzanotte. Dopo la mia conferma mi hanno prenotato a nome del movimento Cinque stelle. Poco prima di mezzanotte tre giornalisti, due dei quali erano già stati ospiti del mio ristorante sono arrivati. Li ho accolti con gioia, i rapporti che in questa settimana si sono consolidati giustificavano questo sentimento. Avevo appena portato l’acqua ed è entrato il signor Grillo con alcuni collaboratori. Dopo i saluti, il signor Grillo si è avviato al bagno e io sono uscito fuori perché si era formato un grosso capannello di curiosi. Desideravo chiudere la porta e, vista l’ora, desideravo procedere celermente alla comanda. Rientrando ho trovato i giornalisti in piedi e contrariati, il signor Ajello dicendo di non voler causare danno sarebbe andato via, […] Io, in fede, non sono stato testimone di alcun alterco e di nessun ultimatum o minaccia, non capivo la loro scelta di andar via uscendo mi hanno spiegato che se loro fossero rimasti, gli altri sarebbero andati via. Sono rimasto molto male, ma ho pensato che fosse un atto di amicizia, ma io non avevo assistito ad alcuna minaccia. Oggi con tristezza assisto alla deflagrazione di una bomba mediatica. Le certezze: nel mio ristorante hanno cenato insieme con altri gli onorevoli Di Maio e Di Battista e il signor Grillo, non ho assistito ad alcun alterco. Le certezze: i tre giornalisti hanno lasciato il mio locale prima di ordinare. Le tristezze: le aggressioni mediatiche proditorie. Pensavo che la scelta dei tre giornalisti fosse atto di generosità e non per creare caso. Spero che il clima in questo nostro Paese cambi presto, perché odio e inganno non generano bei figli. Spero che tutto sia nato da un equivoco e per questo invito i giornalisti, il signor Grillo e gli onorevoli Di Maio, Di Battista e Cancelleri. Ceniamo insieme con i buoni cibi siciliani e brindiamo insieme alla salute dei siciliani e di tutte le persone – conclude Gigi Mangia – di buona volontà”.

“A proposito dell’accadimento – leggiamo sempre su Live Sicilia – il Movimento 5 Stelle Sicilia ringrazia Gigi Mangia per aver detto la verità e invita gli autori dei citati articoli di stampa, ad evitare di tirare in mezzo, per finalità poco chiare, un ristoratore che con puntualità e abnegazione prova a fare impresa nella sua terra”.

Noi abbiamo chiamato Gigi Mangia al telefono.

“Ho già chiarito come sono andate le cose – ci dice -. Vorrei precisare che conosco Beppe Grillo da almeno venticinque anni. Veniva a pranzo e a cena da me con Carmelo Costa. Detto questo, non posso non osservare il basso livello in cui è scaduto lo scontro politico nel nostro Paese”.

“Ricordo altre stagioni politiche – osserva sempre Gigi Mangia -. Ed è sui libri di storia la statura politica e culturale di personaggi come De Gasperi e Togliatti che, su fronti diversi, hanno contribuito in modo determinante alla rinascita dell’Italia. Oggi mi pare, lo ribadisco, che lo scontro politico non colga ciò che interessa la collettività. E questo mi rattrista, da cittadino e da imprenditore”.

“Ci sono modi e modi per mettere in cattiva luce gli avversari politici – dice sempre Gigi Mangia, che, detto per inciso, ha studiato Giurisprudenza a Palermo ed è appassionato di Economia -. Penso alla presenza o meno nel territorio, alle azioni strategiche di una forza politica, che potrebbero esserci o non esserci. E’ su questo che si dovrebbe fondare il confronto politico, anche aspro, se le condizioni dovessero richiederlo. Però su argomenti culturali e politici e non su altro”.

“Altrimenti – conclude Gigi Mangia – si scade nella tristezza. Per questo ho invitato tutti i protagonisti di quello che, alla fine, è stato solo un equivoco, a magnificare il cibo siciliano”.

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