Elezioni sulla cresta dell’onda/ Per chi vota Mare Monstrum ora che Ettore Morace è di nuovo libero?

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A meno di trenta giorni dal voto per le elezioni regionali siciliane, Ettore Morace, patròn della Liberty Lines (cioè dei trasporti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi: leggere soldi pubblici a palate!), è di nuovi in libertà. E siccome siamo in campagna elettorale viene automatico chiedersi: il ‘sistema’ dei trasporti marittimi siciliani, lungo l’asse Trapani-Messina, per chi voterà? Indovina indovinello…

E’ stata definita una delle inchieste più pesanti degli ultimi decenni. “Un romanzo della corruzione” (copyright di  di un pubblico ministero) che ha svelato un intreccio contorto tra politica e gruppi imprenditoriali. Sullo sfondo, una marea di soldi pubblici, favori, gentilezze, regalini, regalucci e chissà cos’altro. Parliamo, va da sé, dell’inchiesta Mare Monstrum (sotto in allegato, una serie di articoli sul tema) che, tra gli altri, ha portato all’arresto del deputato regionale trapanese di centrodestra, Mimmo Fazio e di Ettore Morace, patròn della Liberty Lines (l’ex Ustica Lines) da qualche giorno tornato in libertà dopo la revoca dei domiciliari.

I politici toccati da questa vicenda (anche se non direttamente dall’inchiesta) sono davvero tanti. Al di là degli esiti finali per cui sarà necessario aspettare un bel po’, le indagini hanno avuto il merito di scoperchiare il vaso di Pandora del sistema politico-affaristico che regna sovrano nel mondo dei trasporti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi.

Lobby ben consolidate con referenti politici certi e soldi, tanti soldi (altro che Rolex che in questi ambienti possono essere considerati davvero un semplice cadeau).

Bene (si fa per dire). Possibile che tutto questo sistema non sia in moto per le prossime elezioni regionali? Insomma, per chi vota Mare Mostrum?

Ce lo chiediamo perché a meno di un mese dal voto per le elezioni regionali siciliane il già citato Morace è di nuovo libero.

Via alle puntate…

Certo, i bookmakers qualche idea potrebbero averla. Ma sono solo ipotesi di gioco.

Mimmo Fazio non è certo l’unico contatto che i Morace hanno avuto con Forza Italia e dintorni. Simona Vicari non è certo l’unica alfaniana vicina a questa famiglia di potenti armatori.

C’è poi il gruppo Franza da Messina (che con i Morace ha acquistato la ex Siremar), socio storico di Francantonio Genovese, primo segretario regionale del PD, già sindaco di Messina, parlamentare nazionale coinvolto nello scandalo dei ‘Corsi d’oro’ della Formazione professionale e oggi passato, armi e bagagli, con Forza Italia.

Genovese, condannato a 11 anni in primo grado per la citata vicenda della Formazione professionale, in queste elezioni, per non ‘disperdere’ il patrimonio elettorale, ha schierato il giovane figlio Luigi, naturalmente nel collegio della Città dello Stretto, naturalmente con i berlusconiani, con la ‘benedizione’ di Gianfranco Micciché, coordinatore-commissario degli azzurri siciliani.

Sempre per restare tra le azzurre onde del mare, non possiamo non segnalare Marianna Caronia (anche in lizza con Forza Italia) indagata, sempre nell’inchiesta Mare Mostrum, per una presunta liquidazione gonfiata – per gentile presunta concessione di Morace – rispetto a quello che le spettava dopo la fine del rapporto con Siremar.

Anche il pezzo forte della famiglia Caronia è il papà di Marianna, Giuseppe Caronia, già segretario nazionale della UIl Trasporti, indagato insieme con il segretario nazionale di questa organizzazione sindacale, il siciliano Carmelo Barbagallo per la storia delle crociere organizzate a ruota libera…

Si parla anche di un parente di Nunzio Formica, che si sarebbe candidato – sempre con il centrodestra – per uno scranno all’Ars. Notizia che stiamo verificando. Formica è stato uno dei più stretti collaboratori di Ettore Morace.

Va da sé che questi sono solo i nomi più facilmente accostabili al mondo dei trasporti marittimi, ma non è detto che siano i soli o quelli sui cui punta il sistema Mare Monstrum.

Certo è che adesso che Ettore Morace, come già ricordato, è tornato in libertà, magari gli tornerà la voglia di incontrare i suoi amici politici…

Magari a pranzo: c’è chi ricorda una bella tavolata al ristorante ‘Taverna Paradiso’ di Trapani, qualche settimana prima dell’esplosione del ‘caso’ Mare Monstrum. A tavola, con Morace, c’erano Gianfranco Miccichè, il senatore Tonino D’Alì. Sembra abbiano mangiato pesce.

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