Default delle ex Province, i sindacati: “Colpa della riforma e dello Stato”

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Maglio tardi che mai? Era ora che i sindacati prendessero il coraggio tra le mani e denunciassero apertamente i prelievi forzosi operati da Roma. Ora ci ci aspetta coerenza: dovrebbero prendere le distanze, ufficialmente e con altrettanta enfasi, dal partito che ne è responsabile sia a livello nazionale che a livello regionale: il PD

“Il dissesto delle ex Province e’ ormai alle porte”. E’ l’allarme lanciato dalle Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil che oggi hanno protestato di fronte a tutte le Prefetture di Sicilia per chiedere interventi urgenti. “Gli enti – spiegano i dirigenti sindacali – stanno vivendo un dramma dovuto principalmente a due fattori: il primo e’ il flop delle riforma annunciata dal governo regionale all’Arena di Giletti e mai compiuta; il secondo e’ il prelievo forzoso da 260 milioni da parte dello Stato, un atto non solo incostituzionale ma pericolosissimo”. E gli effetti adesso sono gravissimi: “Questa situazione – proseguono Cgil, Cisl e Uil – impedisce il pagamento degli stipendi ai lavoratori (vedi Siracusa e Ragusa) e l’erogazione dei servizi ai cittadini quali: le scuole, la manutenzione delle strade, l’assistenza ai disabili. I Liberi consorzi, inoltre, non riescono a chiudere i bilanci e rischiano il dissesto finanziario. Le minori entrate e il crollo delle riscossioni impediscono di pagare i debiti e di conseguenza aumentano i residui passivi.
Cosi’, i sindacati chiedono con forza al governo regionale “l’immediata riorganizzazione delle ex province e le giuste risorse. E’ impensabile – spiegano – che gli enti possano reggersi con la previsione aleatoria di 91 milioni di euro a fronte dei 211 milioni necessari soltanto per il pagamento degli stipendi”.

Al governo nazionale, invece, le sigle chiedono “l’abrogazione del prelievo forzoso dai bilanci delle ex province”. Infine, le Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, stigmatizzano “il tentativo del governo regionale di mettere ancora una volta in contrapposizione la vertenza dei lavoratori precari con quella delle ex province” e si oppongono al paventato taglio del 15% delle dotazioni organiche. Per Cgil, Cisl e Uil infine “non possono esserci esuberi rispetto alle funzioni che le ex province dovrebbero espletare. In ogni caso – concludono – devono essere governati processi di mobilita’ verso i Ministeri, ed e’ necessario rendere disponibili le risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti e consentire di svolgere i servizi di competenza degli Enti”. (ITALPRESS)-

ndr Che dire? Era ora che i sindacati prendessero il coraggio tra le mani e denunciassero apertamente i prelievi forzosi dello Stato che stanno mandando in tilt le ex Province. Noi lo denunciamo da due anni sia per quanto riguarda questi enti che la stessa Regione. Ora ci ci aspetta coerenza: questi sindacati dovrebbero prendere le distanze, ufficialmente e con altrettanta enfasi, dal partito che è responsabile sia a livello nazionale che a livello regionale del default delle Province ma anche dei Comuni  e della stessa Regione: il PD.  Che, con una faccia che somiglia ad altra parte del corpo, ha avuto pure il coraggio di attaccare manifesti con la scritta: “Bilancio regionale risanato. Fatto”. Il danno e la beffa….

 

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