Elezioni e liste/ Vecchia politica per Fava e Micari. Musumeci il ‘gesuita’. Cuffaro: addio all’anima DC?

29 settembre 2017

A qualche giorno dalla presentazione delle liste per le elezioni regionali siciliane i giochi’ sembrano quasi fatti. Claudio Fava e Fabrizio Micari sguazzano nella vecchia politica. ll primo giocando a ‘nascondino’ con D’Alema e Bersani, il secondo finito nella rete di Leoluca Orlando con il PD. Il gioco degli specchi cuffariani di Nello Musumeci. Con Totò Cuffaro in bilico tra il no a Musumeci e le poltrone in lista per i parenti…

Ormai mancano pochi giorni alla presentazione delle liste per le elezioni regionali. Da candidato alla presidenza della Regione – da uomo libero sostenuto da persone libere – vorrei fare alcune considerazioni, visto che ormai, bene o male, nella vecchia politica siciliana i giochi sono fatti.

Cominciamo con la lista di Claudio Fava, nata come lista alternativa al PD e trasformatasi, nelle ultime settimane, in una sorta di ruota di scorsa dello stesso PD.
Doveva essere, quella di Fava, la lista di una sinistra alternativa, diversa, aperta ai giovani che non vanno più a votare. Stiamo vedendo tutti come sta finendo, con i candidati che arrivano in buona parte dalla stesso Partito Democratico: parlamentari uscenti ed ex parlamentari che hanno aderito ad Articolo 1 MDP e che, adesso, sono candidati, ‘momentaneamente’ alternativi al PD, pronti a rientrare nel partito se Renzi andrà via.

Non è un caso, insomma, se la candidatura di Fava e le liste che appoggiano lo stesso Fava sono state ‘benedette’ da Massimo D’Alema che, insieme con Bersani, sta provando a cacciare Renzi dalla segreteria nazionale del PD. Di fatto, la candidatura di Fava e la Sicilia sono diventate il terreno di scontro, forse addirittura una sorta di regolamento dei conti, tra D’Alema e Bersani da una parte e Renzi dall’altra parte.

Insomma, quella di Fava è diventata una candidatura della vecchia politica.

Non va meglio nel centrosinistra. Qui il candidato Fabrizio Micari, un giorno sì e l’altro pure, rivendica l’eredità di Rosario Crocetta, forse il peggiore presidente della Regione nella storia dell’Autonomia siciliana.

Micari non ha molta scelta: in lista, in suo sostegno, ci sono quasi tutti i personaggi del PD che hanno governato la Regione siciliana con Crocetta, con in testa gli assessori regionali uscenti Antonello Cracolici e Bruno Marziano. A cui si affiancano tutti i dirigenti di questo partito, dal segretario regionale, Fausto Raciti, al sottosegretario, Davide Faraone.

Anche in questo caso siamo davanti alla vecchia politica.

E il centrodestra? Apparentemente Nello Musumeci si presenta come un candidato di rottura rispetto alla vecchia politica. Ma, nei fatti, almeno in questa campagna elettorale, è ostaggio del vecchio centrodestra siciliano.

Musumeci è abile a mascherare le ‘vergogne’ del vecchio centrodestra dell’Isola. Come i protagonisti della Commedia dell’Arte, segue un canovaccio, visto che gli eventi, in questa compagine politica, mutano a seconda degli equilibri.

La cartina al tornasole del ‘gesuitismo’ di Musumeci è rappresentata da tre fatti apparentemente slegati tra loro, ma uniti, come ora proveremo a illustrare, dal ‘timbro’ della vecchia politica siciliana.

La prima contraddizione è rappresentata dal sistema di potere politico ed economico di Francantonio Genovese. Non è solo una questione legata allo scandalo dei ‘Corsi d’oro’ nella Formazione professionale (che è già un fatto grave di per sé), ma una vicenda che investe tutto il ‘sistema’ del quale Genovese, a Messina e dintorni, continua ad essere il fulcro, in una città nella quale trasporti marittimi e Massoneria sono elementi sempre presenti e sempre forti.

Musumeci ha provato – o forse ha finto di provare – a non accettare la presenza, nella coalizione che lo sostiene, del sistema di potere legato a Francantonio Genovese (che, lo ricordiamo, è stato condannato a 11 anni in primo grado per i fatti legati alla Formazione professionale).

Poi, però, ha dovuto arendersi, con la scusa che lui non può certo condizionare Forza Italia, partito che lo sostiene e che ha accolto Genovese. E così Genovese, che cinque anni fa ha contribuito all’elezione di Rosario Crocetta, oggi sostiene Musumeci, passando con disinvoltura dal centrosinistra al centrodestra.

La seconda e la terza contraddizione vanno di pari passo e sono legate alla strana coppia che nelle scorse settimane ha guadagnato la scena in questa campagna elettorale siciliana: Vittorio Sgarbi e Totò Cuffaro.

E’ stato Sgarbi a entrare in scena, con uno scoppiettante comunicato in cui annunciava la sua candidatura alla presidenza della Regione sostenuto da Totò Cuffaro. Operazione politicamente credibile, perché è nota l’acredine di Cuffaro verso Musumeci (ricambiata da quest’ultimo, almeno a parole).

La cosa, insomma, sembrava seria. Anche perché Cuffaro si è sempre presentato come l’ultimo dei democristiani che mai e poi mai avrebbe ceduto a un accordo con il “fascista” Musumeci. Tutto sembrava vero, anche l’appello accorato di Sgarbi a Cuffaro (e ai voti che l’ex presidente della Regione avrebbe ancora a disposizione).

A molti osservatori, però, i conti non tornavano. Perché Sgarbi, di solito, in politica si accompagna con Berlusconi che, pur avendo, da anni un saldo rapporto con Cuffaro, non avrebbe dovuto avere interesse a creare problemi a Musumeci, candidato del centrodestra in Sicilia. Perché, di solito, chi vince le elezioni in Sicilia poi vince le elezioni politiche nazionali: e, guarda caso, la prossima primavera si voterà per il rinnovo di Camera e Senato!

E allora? E allora gli osservatori si sono fatti il seguente conto che prevede due scenari.

Primo scenario: Sgarbi si candida e crea seri problemi a Musumeci perché gli toglie una barca di voti, con l’avallo di Berlusconi, che vuole creare problemi a Musumeci.

Secondo scenario: a pochi giorni dalla presentazione delle liste Sgarbi ritira la propria candidatura e si allea con Musumeci, in cambio – con molta probabilità – dell’assessorato ai Beni culturali in caso di vittoria dello stesso Musumeci.

In queste ore – i fatti sono sotto gli occhi di tutti – va in scena il ritiro di Sgarbi e il suo accordo con Musumeci tra abbracci & baci.

Resta Cuffaro. Che, ancora ieri, sputava veleno su Musumeci. Ma anche su questo punto bisogna non lasciarsi influenzare dalle apparenze.

E’ noto che, oggi, i politici che ricevono complimenti da Cuffaro non vengono favoriti. Ne sa qualcosa Fabrizio Ferrandelli, schierato on il centrosinistra in queste elezioni regionali, candidato a sindaco di Palermo lo scorso giugno: candidato e sconfitto!

Piaccia o no, l’ex presidente della Regione è pur sempre un condannato che ha scontato la pena e che ha sul groppone l’interdizione dai pubblici uffici. Se Cuffaro dovesse abbracciare la causa di Musumeci, con molta probabilità quest’ultimo non ne avrebbe giovamento. Anzi.

Di fatto, Cuffaro, attaccando Musumeci lo sta aiutando, almeno sul piano dell’immagine.

La vera domanda è: Cuffaro è sincero nel manifestare la sua acredine verso Musumeci? O recita anche lui un canovaccio?

La risposta l’avremo nelle prossime ore. Se Cuffaro e i suoi familiari resteranno fuori da questa competizione elettorale – senza candidature di parenti nel centrodestra – allora si potrà dire che Cuffaro è sincero e che tiene ancora alto il vessillo della vecchia DC, tenendosi a distanza da Musumeci.

Ma se, come si sussurra, il fratello e la nipote di Cuffaro dovessero andare in lista alle imminenti elezioni regionali e alle elezioni politiche nazionali, ebbene, la ‘lettura’ sarebbe un’altra. Una ‘lettura’ con due sfaccettature.

La prima sfaccettatura sarebbe rappresentata dal fatto che l’acredine di Cuffaro verso Musumeci potrebbe essere una recita ‘gesuitica’ (e quindi ben oltre la Commedia dell’Arte…) per accreditare Musumeci parlandone male…

La seconda sfaccettatura – non meno squallida della prima – è che Cuffaro, alla fine – con annessa recita – avrebbe barattato la sua storia di democristiano “mai alleato con un fascista” per due seggi in favore di due suoi familiari: uno a Sala d’Ercole e l’altro a Roma…

Foto tratta da Blog Sicilia

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti