Orlando riuscirà a fare eleggere i renziani all’Ars prima che Palermo venga sommersa dai rifiuti?

Condividi

La domanda è d’obbligo. Perché ormai è una corsa contro il tempo. Bisognerà capire se, da qui al 5 novembre, i palermitani che seguono da sempre Leoluca Orlando arriveranno a votare il renziano Fabrizio Micari per la presidenza della Regione e i candidati renziani all’Ars, o se verranno prima travolti dall’immondizia e dalle discariche a cielo aperto…

 

Palermo: la città continua ad affogare nell’immondizia. Dal centro storico alle periferie i cassonetti pieni, le discariche improvvisate, le strade e i marciapiedi sporchi non si contano più. Si salvano un po’ via Libertà, via Ruggero Settimo, via Maqueda e zone vicine. Ma appena ci si allontana dal centro cittadino, oplà!, lo spettacolo ricomincia: munnizza di qua e munnizza di là… Cosa fa il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a fronte di questo disastro? Organizza la ‘lista dei territori’ in vista delle elezioni regionali del 5 novembre, in sostegno del candidato renziano, Fabrizio Micari.

Volete mettere? Insomma, secondo voi la pulizia di Palermo viene prima del candidato di Matteo Renzi alla presidenza della Regione siciliana?

Così Palermo assiste a questo nuovo, funambolico parallellismo: da una parte la borghesia orlandiana che, silenziosamente, segue il ‘capo’ in questa sua avventura renziana; dall’altra parte l’immondizia che avanza, quasi un segno del destino.

Da segnalare, sul fronte della munnizza e sui disservizi registrati in questi ultimi giorni a Palermo, soprattutto sul fronte della raccolta dei rifiuti ingombranti e dello spazzamento manuale, intervengono i sindacati di RAP, Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Fiadel e Filas:

“I lavoratori – si legge nel comunicato – vengono impegnati con continuità e in più servizi per sopperire al deficit dei mezzi che sta determinando criticità nel servizio di recupero degli ingombranti e nello spazzamento manuale. L’azienda, inoltre, è impegnata quotidianamente in servizi svolti su richiesta del Comune non previsti nel contratto di servizio e quindi a totale carico della stessa, come ad esempio la rimozione rifiuti ingombranti che ha una previsione da contratto fino a 240 interventi annui, ma che in realtà ne conta già più di 3000, e il TMB trattamento meccanizzato biologico in discarica”.

Apprendiamo così che la RAP – la società del Comune di Palermo che si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti – non ha i mezzi per poter eliminare l’immondizia che sommerge la città. E che lo stesso Comune impegna la RAP per servizi non previsti dal contratto.

“Pertanto – scrivono i sindacati – prima che i lavoratori vengano additati, come di solito avviene in questa città, come la causa unica dei problemi di pulizia del territorio cittadino, ribadiamo come già fatto nel corso delle assemblee, che il Comune è debitore nei confronti dell’azienda di piazzetta Cairoli di una cifra attorno ai 70 milioni e che queste risorse non trasferite hanno azzerato la capacità della RAP di fare investimenti sul parco mezzi e di Bellolampo, discarica a rischio saturazione fra qualche mese, e con una consequenziale crisi di liquidità che desta forte preoccupazione tra i dipendenti che hanno ancora vivo sulla loro pelle il ricordo del fallimento del gruppo AMIA di 4 anni fa”.

Il messaggio è rivolto ai cittadini: i dipendenti della RAP non hanno alcuna responsabilità su quanto sta succedendo in città. Se l’immondizia rimane nei cassonetti per giorni e giorni, se in città sorgono centinaia di discariche a cielo aperto, la responsabilità è del Comune che non eroga alla RAP circa 70 milioni di euro.

La cosa strana – e questo lo diciamo ai palermitani – è che mentre nelle ‘casse’ del Comune di Palermo (che sono quasi vuote, ma non completamente vuote) non si trovano i 70 milioni per la RAP (e quindi per pulire la città), sono invece disponibili decine e decine di milioni di euro per i debiti fuori Bilancio. C’è o no qualcosa che non funziona in questa storia?

I sindacati ricordano che “dal prossimo 24 settembre l’azienda sarà priva del consiglio di amministrazione che decade, e ad oggi nessuna comunicazione è pervenuta dal socio unico sul nuovo presidente o un nuovo amministratore unico, quindi si profila una gestione assegnata al collegio dei sindaci”.

“Lo scenario generale non è dei migliori – si legge sempre nel comunicato -: mancanza di trasferimenti da parte del Comune, crisi di liquidità, carenza di mezzi, difficoltà nell’effettuare i servizi d’istituto, rischio saturazione discarica a breve scadenza”.

“Il sindaco – conclude il comunicato sindacale – sarà presente all’incontro del 29, conosce perfettamente punti di forza e criticità della società, è necessaria una discontinuità da parte dell’amministrazione comunale rispetto al passato che sia fondata sulla rivisitazione del contratto di servizio e su una continuità di flusso economico mensile nelle ‘casse’ dell’azienda al fine di garantire quei servizi di qualità che i cittadini chiedono e una migliore qualità del lavoro delle maestranze”.

La domanda, a questo punto, è: riuscirà il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a fare eleggere all’Assemblea regionale siciliana i ‘suoi’ candidati renziani? La domanda è legittima, perché ormai è una corsa contro il tempo. Bisognerà capire se i palermitani, da qui al 5 novembre, capiranno che costa succederà al Comune di Palermo che, lo ricordiamo, è sempre più vicino al default.

Detto questo, non possiamo non sottolineare un elemento politico beffardo:

Leoluca Orlando, esponente della vecchia politica siciliana, sa che a determinare il fallimento della Regione siciliana e dei Comuni dell’isola è stato il PD di Renzi.

E che cosa sta facendo? Sostiene il candidato renziano alla presidenza della Regione siciliana, Fabrizio Micari, e sta provando a far eleggere nella nuova Assemblea regionale siciliana altri soggetti riconducibili a Renzi.

Orlando, insomma, sta sostenendo Renzi, ovvero il responsabile politico dello sfascio della Sicilia (si pensi alle strade e alle autostrade che cadono a pezzi, agli edifici scolastici abbandonati, alla disoccupazione, ai giovani siciliani costretti ad emigrare) e del Comune di Palermo. E, insieme con lui, a sostenere Renzi ci sono i suoi candidati nella lista di Micari. Tutto questo mentre Palermo continua ad affondare nell’immondizia. Un capolavoro…

Foto tratta da espresso.repubblica.it

Pubblicato da