La feccia politica siciliana: per colpa di questi signori, ogni anno 25 mila giovani lasciano la Sicilia!

16 settembre 2017

Cari Siciliani, se continuerete a votare per la vecchia politica la nostra Isola continuerà ad affondare. Ricordatevi che centrodestra, centrosinistra, compresa la ‘Sinistra Sinistrata’ di Claudio Fava, sono tutte espressioni del neoliberismo economico imperante. Tutti servi dell’oligarchia della banche e del Finanzcapitalismo. Sono quelli, per capirci, che in queste ore stanno imponendo all’Italia di mangiare i cibi OGM!  

di Beppe De Santis

Beppe De Santis, economista ed esperto di sviluppo locale e già sindacalista della CGIL, oggi è un esponente di punta del Movimento Sovranista nazionale. I Sovranisti puntano a realizzare tre obiettivi: 1) l’uscita dell’Italia dall’Italia dall’Unione Europea come ha fatto il Regno Unito; 2) l’uscita dall’euro e il ripristino della sovranità monetaria; 3) il ripristino della sovranità nazionale politica e popolare. In Sicilia i Sovranisti sono tra i promotori del movimento-lista “Noi Siciliani con Busalacchi-Sicilia Libera e Sovrana”. Di questa lista il candidato presidente della Regione è Franco Busalacchi

Ma quale centrosinistra! Ma quale centrodestra! La feccia politica siciliana è tutta neoliberista. Tutta serva dell’oligarchia neoliberista. Che domina – e devasta – l’Italia, l’Europa, il Sud e la Sicilia.

Tutta serva, vorace, succube, sodomizzata e sodomizzatrice. Un’oligarchia delle banche speculative e del Finanzcapitalismo globalista (Cfr. Luciano Gallino, “Finanzcapitalismo-La civiltà del denaro in crisi”). Un’oligarchia che rappresenta, sì e no, l’uno per cento dell’umanità che si appropria di quasi tutta la ricchezza prodotta dalla restante umanità (Thoma Piketty, “Il Capitale nel XXI secolo”).

Delle multinazionali globali, che comandano il mondo al posto degli Stati de-sovranizzati (Ernesto Screpanti, “L’imperialismo globale e la grande crisi”). Le multinazionali che hanno distrutto la nostra agricoltura e la nostra agro-industria. Sostituendo al nostro cibo buono, pulito e giusto con cibo cangerogeno.

In Sicilia soltanto l’8% di quanto consumiamo deriva dai nostri prodotti siciliani. Su una spesa annua di 12-13 miliardi di euro, i siciliani spendono poco meno di 2 miliardi di euro per acquistare cibo prodotto in Sicilia. Con i restanti 10-11 miliardi di euro i siciliani sono costretti ad acquistare cibo che arriva dal resto d’Italia e, soprattutto, dal resto del mondo. Uno scandalo, un obbrobrio.

Tant’è che, nell’ultimo decennio, hanno chiuso i battenti il 50% delle fattorie siciliane. Altro che “Forconi”. Ci vorrebbe una rivoluzione armata, se ve ne fossero le condizioni.

GLI EUROPARLAMENTARI: PARASSITI E SERVI DEL NEOLIBERISMO EURISTA – E’ la feccia politica siciliana. Tutta serva dell’oligarchia neoliberista europea. Tutti i “nostri” europarlamentari -di destra, di centro e di sinistra, si fa per dire – hanno votato i trattati europei.

Sono i trattati che introducono – nei nostri mercati e nelle nostre tavole – cibi di minore qualità, prodotti in forme ultra-schiavistiche, che distruggono definitivamente la nostra agricoltura. Siamo davanti a un attacco al fondamento della nostra civiltà.

Gli esempi sono tanti: l’olio d’oliva tunisino, le arance marocchine, il grano duro canadese e – nelle ultime ore – il tentativo di forzare le difese dell’Italia, per costringere gli italiani – che fino ad oggi si sono rifiutati – a mangiare cibo OGM, cioè cibi geneticamente modificati in laboratorio (l’acronico OGM, infatti, sta per Organismi Geneticamente Modificati).

Maledetti criminali, manipolatori, impostori. Traditori della Patria e della nostra Terra. Che Dio vi maledica.

LA FECCIA POLITICA SICILIANA – Tutta serva del SISTEMA EURO. Che, prima di essere un sistema monetario errato e devastante, antipopolare, è UN SISTEMA DI POTERE, strumento eccellente dell’oligarchia finanzcapitalistica speculativa. Un sistema in crisi, da anni, almeno dal 2011 (Alberto Bagnai, “Il tramonto dell’euro. Come e perché la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere in Europa”).

Sono stati – o lo sono ancora-europarlamentari siciliani: Nello Musumeci (“L’Onesto), Rosario ‘Saro’ Crocetta (“Il Rivoluzionario”), Raffaele Lombardo (“L’Autonomista”), Giovanni La Via (“Il Tecnico Neutrale”), Leoluca Orlando (“L’Antimafioso professionale”) e altri pericolosissimi parassiti di tal genia. Salvo Pogliese (Forza Italia), Salvatore Cicu (Forza Italia), Caterina Chinnici (PD), Michela Giuffrida (PD). E prima ancora altri: Rita Borsellino, Claudio Fava, Saverio Romano, Sonia Alfano, Giuseppe Castiglione, Francesco Musotto, Luigi Cocilovo, Giusto Catania.

SI TRATTASSE SOLTANTO DI TRASFORMISMO – Si mena scandalo sulle fesserie. Sui dettagli. Non sulle cose serie .E tragiche.

Si mena scandalo sul TRASFORMISMO. Che c’è, mirabolante, acrobatico, effervescente, spumeggiante, sistemico, pervasivo, disgustoso.

Quest’estate, sapete, il mitico Angelino Alfano si è laureato come campione mondiale dei saltafossi. Ma non è solo.

La questione centrale è che tutta la feccia politica siciliana è sostenitrice di UNA MEDESIMA STRATEGIA POLITICA di una medesima strategia economica: la politica e la politica economica neoliberista.

TAGLIATORI VITA, TAGLIATORI DI DEMOCRAZIA – Ecco il punto. La politica di austerità (austerità per il Popolo e prebende per se stessi), la politica dei tagli dei posti di lavoro e dei salari, la politica di taglio delle pensioni, la politica di tagli della spesa pubblica in generale, la politica dei tagli alla scuola e all’università, la politica di tagli alla sanità, la politica di tagli ai servizi sociali, la politica di tagli, la politica de tagli ai Comuni, la politica di tagli alle infrastrutture viarie e logistiche.

Sono tagliatori di vita, tagliatori di speranza, tagliatori di futuro, tagliatori di teste. Tagliatori di democrazia, tagliatori di sovranità (sovranità statale, sovranità popolare democratica, sovranità monetaria, sovranità alimentare), tagliatori di Costituzione, tagliatori di Statuto autonomistico.

TAGLIATORI DEI FIGLI. L’ARMA DI RESISTENZA- pardon, di resilienza- DEL POTERE SICILIANO

Ogni anno vanno via dalla Sicilia circa 25.000 (venticinquemila!) siciliani, soprattutto giovani, in significativa parte altamente scolarizzati e laureati.

Avete letto bene: in Sicilia è in corso un genocidio silenzioso. fate quattro conti: 25.000 per 10 anni dà la cifra – da genocidio, per l’appunto – di 250 mila persone, in maggioranza giovani, che lasciano la Sicilia!

Ecco il segreto del POTERE SICILIANO neoliberista. Della resilienza dell’osceno potere siciliano.
Si mandano via decine di migliaia di giovani siciliani all’anno. Si manda via la potenziale forza biologica, sociale, culturale e civica che potrebbe mettere in minoranza, e battere, questi delinquenti che oggi governano la Sicilia e che – e qui è la vera tragedia! – vogliono continuare a governarla.

Oggi, nel silenzio generale, in Sicilia, sta avvenendo quello che avvenne alla fine dell’Ottocento, dopo l’esplosione dei “Fasci siciliani”: milioni di siciliani scacciati nel mondo. Un esodo biblico.

Scenario che si è ripetuto a cavallo degli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento, dopo la sconfitta del glorioso movimento contadino siciliano: milioni di siciliani scacciati nel Nord Italia (‘Triangolo industriale’) e nel mondo. Un secondo esodo biblico.

La stessa cosa – per la terza volta – si sta ripetendo in questi orribili primi decenni del XXI secolo.

COMANDANO, CONTINUANO A COMANDARE, CACCIANDO I NOSTRI FIGLI DALLA NOSTRA TERRA – Così lorsignori – la feccia della vecchia politica siciliana – continuano a comandare.
Mentre tramandano il loro lurido potere politico-elettorale a loro diretti pargoli. Senatore per senatore, deputato per deputato, scranno per scranno.

Il miserabile – e avido – Salvatore ‘Totò’ Cardinale da Mussomeli piazza deputata al Parlamento nazionale la sua figliola.

Il miserabile – e ingordo – Raffaele Lombardo piazza il suo pargolo deputato all’Assemblea regionale siciliana.

Il miserabile – e ladrone – “Fregantonio” Genovese si appresta a piazzare la sua schiatta.

TUTTI GAGLIARDAMENTE SERVI NEOLIBERISTI – Nello Musumeci, Gaetano Armao, Gianfranco Miccichè, Giovanni Lagalla, Raffaele Lombardo, Saverio Romano, Totò Cuffaro, e loro mediocrissimi affiliati, sono tutti servi del neoliberismo, portatori della medesima politica economica neoliberista. Possono solo continuare a tagliare, tagliare, tagliare. E, per loro, arraffare, arraffare, arraffare.

Leoluca Orlando (compreso il suo nuovo famiglio, il Magnifico Fabrizio Micari, fantasmatico e scarso candidato – per procura – a Governatore di Sicilia), Giovanni La Via, Pino Firrariello e Giuseppe Castiglione, renato Schifani e Simone Vicari, Rosario Crocetta, Totò Cardinale, Giampiero D’Alia e i deboli e grotteschi figuranti del PD siciliano a trazione renziana (che non cito per decenza) e loro mediocrissimi affiliati, sono tutti servi del neoliberismo, portatori della medesima politica economica neoliberista. Possono solo continuare a tagliare, tagliare, tagliare. E, per loro, arraffare, arraffare, arraffare.

Così, la trasformistica e velleitaria armata Brancaleone in via di accozzagliamento attorno all’improbabile candidato governatore Claudio Fava. Ultimi rimasugli della “Sinistra Sinistrata”. Picciotti di carriera, da trenta-quarat’anni al potere, in nome del Popolo lavoratore e antimafioso.

Perciò non c’è tanto il TRASFORMISMO sistemico. C’è il NEOLIBERSMO, sistemico.

Ecco, cosa unisce e amalgama la feccia politica siciliana. Che va conosciuta, contenuta, combattuta e distrutta. Al più presto, in onore dei nostri padri, per la salvezza dei nostri figli.
Nelle prossime puntate smonteremo uno per uno i loro programmi elettorali, tutti egualmente neoliberisti, antipopolari.

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