La Sicilia che affonda. Chi la salverà? Chi l’ha affossata: centrosinistra e centrodestra…

28 agosto 2017

Avversari alle elezioni, in realtà centrosinistra e centrodestra, in queste elezioni regionali, presentano obiettivi e programmi comuni. La scusa è impedire al ‘populismo’ dei grillini di vincere. Una formula che serve a questi ‘predoni’ per continuare a fare quello che fanno dal 2001 a turno: depredare la Regione. Vi dice niente il fatto che, insieme, stanno gestendo le assunzioni nella sanità in campagna elettorale? Ma questo non è voto di scambio… 

Dopo mesi di lunghe e ‘travagliate’ trattative apprendiamo che, per evitare che i siciliani emigrino, per dare lavoro agli stessi siciliani, per tutelare l’ambiente, per prevenire gli incendi delle aree verdi dell’Isola, in una parola, per governare bene la Sicilia è ‘necessario’ che le elezioni regionali le vincano o il centrodestra con l’accoppiata Nello Musumeci-Gaetano Armao (con l’ex presidente Raffaele Lombardo alla finestra), o il centrosinistra del rettore dell’università di Palermo, Fabrizio Micari, voluto da Matteo Renzi e sostenuto da Angelino Alfano, Leoluca Orlando e Totò Cardinale.

In pratica, chi ha portato la Regione siciliana nel baratro la dovrà risollevare. Attenzione: non è solo il solito cambiare tutto per non cambiare nulla, ma qualcosa di più.

Cosa? Alla fine, conti alla mano, la Regione siciliana ha un Bilancio in sostanziale default. Interi settori della vita sociale, quest’anno, resteranno senza soldi, dai Comuni alle Province ai precari degli stessi enti locali, per citare solo tre esempi: secondo voi perché la Procura generale della Corte dei Conti della Sicilia voleva bloccare tutto? Ma di questo non si parla.

In una legge regionale c’è scritto che, a partire dal 2018, le addizionali IRPEF e IRAP più alte d’Italia – un ‘regalo’ dei Governi Lombardo e Crocetta – verranno ridotte. E chi è che dovrebbe abbassarle? Gli stessi politici che li hanno introdotte?

A mezzanotte è buio, ma in Sicilia c’è ancora spazio per altro buio. Alla ‘fine’ – questo è il ragionamento degli esponenti della vecchia politica di centrodestra e di centrosinistra – la Regione siciliana ha un indebitamento pari a 8 miliardi di euro circa: si può andare oltre, tanto pagheranno i siciliani con tasse e imposte!

Il grande sponsor di Fabrizio Micari, ovvero Renzi, il Presidente del Consiglio che ha svuotato le ‘casse’ della Regione siciliana, ha già la ricetta pronta: aumentare l’indebitamento della Regione siciliana per dare liquidità alla stessa Regione. Otto più quattro fanno dodici: è così difficile portare l’indebitamento della Regione a 12 miliardi di euro?

Questo consentirebbe al Governo nazionale di continuare a scippare soldi alla Regione. E se non dovessero bastare, ebbene, si possono aumentare i prelievi dalle tasche dei siciliani. Come? Semplice: aumentando tasse e imposte comunali e inventando nuovi balzelli, tipo ZTL.

Per non parlare degli immobili che potrebbero essere venduti per fare ‘cassa’, magari a ‘investitori’ esteri che base operativa a Malta…

E il centrodestra che ricetta ha? A questa domanda si risponde con un’altra domanda: cosa pensate che faranno gli esponenti di Forza Italia e del passato Governo Lombardo se, con il loro contributo, Nello Musumeci vincerà le elezioni? Continueranno a fare quello che hanno fatto quando hanno governato la Regione: continueranno a depredarla.

Cari siciliani, non vi fate illusioni: centrodestra e centrosinistra, per voi, hanno ‘ricette’ quasi simili.

Avversari alle elezioni, sono legati da un rapporto di solidarietà e da un obiettivo comune: impedire ai grillini di vincere le elezioni.

Un solo esempio: le assunzioni nella sanità che vanno in scena in questi giorni. E’ una chiara manifestazione di clientelismo elettorale non censurato: tu mi assumi e io ti voto. 

Pensate un po’: gli ospedali pubblici sono in affanno da anni. E quando si fanno le assunzioni? A due mesi dal voto per le elezioni regionali. Ed è tutto regolare…

A ‘pilotarle’ è il Governo di centrosinistra, con il silenzio-assenso del centrodestra. Una mano lava l’altra. Soprattutto se l’obiettivo è ‘nobile’: impedire al ‘populismo’ dei grillini di andare a governare.

Sappiatelo: centrodestra e centrosinistra – che sono la stessa cosa (il Ministro Alfano e i suoi che possono stare, indifrerentemente, con gli uni o con gli altri ne sono la testimonianza) – per la Sicilia hanno ‘programmi’ comuni: continuare a depredarla.

La sanità pubblica è allo sfascio: ma ci sono ancora margini per continuare ad arraffare: le forniture, la spesa farmaceutica, per citare solo due aree dalle quali si può ancora ‘attingere’…

La gestione delle coste. In questa fase danno tutti addosso al sindaco di Bagheria, il grillino Patrizio Cinque, che nella sua ingenuità ha solo anticipato uno scenario che centrodestra e centrosinistra della Sicilia perseguono dal 2001, anche se con metodi e obiettivi diversi, se non criminali.

Parliamo di una sanatoria: ma non come la immaginano i grillini di Bagheria, per gli “abusivi di necessità”, ma una sanatoria edilizia generalizzata, che avrebbe due effetti: fare ‘cassa’ in favore delle pubbliche amministrazioni e, contemporaneamente, ‘valorizzare’ i chilometri e chilometri di costa già ‘cementificata’, con gli immobili che, grazie alla sanatoria, aumenteranno di valore.

Il sogno della mafia che si avvera…

Per non parlare della privatizzazione delle coste ancora libere, sul modello Rocco Forte tra Sciacca e Ribera, dove la spiaggia, da pubblica, è diventata dei ricchi.

Foto tratta da tempostretto.it

 

 

 

 

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