Nello Musumeci + Gaetano Armao = Il ritorno del lombardismo. E Marco Falcone gioisce…

27 agosto 2017

Se nel centrosinistra siciliano è in corso il tentativo, da parte di alcune forze della sinistra, di liberarsi dall’abbraccio con il trasformismo di Renzi e Leoluca Orlando, nel centrodestra siciliano sembra completamente scomparsa anche la decenza politica: così Nello Musumeci, che dovrebbe ‘rinnovare’ la Regione siciliana, si prepara ad ‘abbracciare’ Gaetano Armao, già assessore del Governo ‘ribaltonista’ di Raffaele Lombardo: cambiare tutto per non cambiare nulla arraffando potere & poltrone 

Cosa sono i Siciliani per gli ‘autorevoli’ esponenti del centrodestra dell’Isola? Nella migliore delle ipotesi sono un po’ distratti. Nella peggiore delle ipotesi sono dei ‘fessacchiotti’ ai quali fare ingoiare tutto. Prendiamo il post pubblicato su facebook dal capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana, Marco Falcone:

“Confidiamo che nelle prossime ore, grazie all’autorevole intervento del presidente Berlusconi, si giunga alla definizione e all’ufficializzazione della candidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione siciliana, quale sintesi di un arioso progetto di centrodestra, che con il ticket del professor Gaetano Armao coniughi all’esperienza e alla dirittura morale, la competenza giuridica e la sensibilità moderata”.

Il “professor Gaetano Armao”, giusto per ridare un po’ di memoria a Marco Falcone, che sembra averla smarrita, è l’uomo che, per quattro anni, ha ricoperto il ruolo di assessore di riferimento del Governo Regionale di Raffaele Lombardo (nella foto sopra).

L’avvocato Armao ha ricoperto il ruolo chiave di assessore nel Governo Lombardo nel 2009, nel 2010, nel 2011 e nel 2012.

Ricordiamo che Lombardo è il presidente della Regione che, nel 2008, ha chiesto e ottenuto i voti dagli elettori del centrodestra siciliano mentre, sottobanco, aveva già siglato l’accordo con il PD di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia.

E infatti, Lombardo, dopo aver preso quasi il 70% dei voti di lista del centrodestra, con un volgare ribaltone, tradendo la fiducia della stragrande maggioranza degli elettori siciliani, ha buttato fuori dal suo Governo gli assessori del centrodestra per fare posto agli assessori del PD, cioè del partito che aveva perso le elezioni regionali del 2008.

Questo è Lombardo. E questo è Armao, che per quattro anni ha ricoperto il ruolo di assessore regionale in un Governo di ribaltonisti: un Governo lo ribadiamo, frutto del tradimento ai danni degli elettori siciliani.

Oggi Marco Falcone – dirigente e parlamentare regionale di Forza Italia – trova del tutto normale che Armao, per quattro anni assessore di un Governo regionale ribaltonista di centrosinistra, sia il candidato vice presidente della Regione di uno schieramento di centrodestra.

Dove si dimostra che per questi personaggi – in questo caso per Marco Falcone e Gaetano Armao – centrodestra e centrosinistra, e la cultura politica che ognuno di questi due schieramenti dovrebbe rappresentare non significano assolutamente nulla: per questa gente l’unica cosa che conta è la gestione del potere allo stato puro, senz’alcun’altra motivazione. 

Attenzione: sarebbe un errore – oltre che ‘ingiusto’ – pensare che siano solo Falcone e Armao a pensare ed ad agire così: al contrario, nel centrodestra siciliano sono in tanti a pensare e ad agire così.

Lo stesso discorso vale per il centrosinistra, dove i ragionamenti ‘politici’ sono praticamente gli stessi: tant’è vero che il grande rammarico di Leoluca Orlando – il regista della candidatura del rettore dell’università di Palermo Fabrizio Micari alla presidenza della Regione per il centrosinistra per conto di Matteo Renzi – è il non essere riuscito a mettere insieme Angelino Alfano e Totò Cardinale da una parte con Rifondazione comunista, Sinistra Italiana e i bersaniani di Articolo 1 MDP dall’altra parte.

Come per Gaetano Armao e Marco Falcone, anche per Orlando le culture politiche di centrodestra e centrosinistra sono solo discorsi inutili che non servono alla ‘causa’: per il sindaco di Palermo, insomma, l’importante è mettere assieme sigle, fare ‘massa critica’ elettorale, ‘vincere’ e acchiappare le poltrone.

Anche mettendo assieme – per citare un esempio emblematico della ‘filosofia politica’ dell’orlandismo – gli studenti siciliani che contestavano Renzi e che sono stati manganellati con chi appoggiava Renzi e apprezzava i celerini chiamati a ristabilire l’ordine….

E’ questo, portato alle estreme conseguenze’, il ‘civismo politico’ di Leoluca Orlando: il potete per il potere per il potere.  

Ma se nel centrosinistra c’è il tentativo, pur difficile, di dare vita a una sinistra alternativa alla sinistra del PD e al ‘civismo’ di Orlando, nel centrodestra siciliano non c’è nemmeno la voglia di salvaguardare un minimo di decenza politica. Della serie: senza ritegno.

Così assistiamo all’abbraccio tra i parlamentari regionali di Forza Italia (con in testa Falcone, ma non è il solo) e Armao: ovvero tra i rappresentanti di un partito di centrodestra che dal 2009 al 2012 ha fatto opposizione al Governo Lombardo Armao e lo stesso Armao: insieme appassionatamente per gestire il potere!

Grande politica, no?

E così Nello Musumeci, che vuole ‘rinnovare’ la Regione siciliana, potrebbe ritrovarsi come vice presidente della Regione il responsabile della gestione fallimentare del personale della Regione del Governo Lombardo; il responsabile della gestione fallimentare dei Beni culturali siciliani dello stesso Governo Lombardo; e, ancora, il responsabile della gestione fallimentare dell’assessorato all’Economia ancora del Governo Lombardo.

E la cosa bella sapete qual è? Che Marco Falcone – con l’accoppiata Musumeci-Armao – è convinto di vincere le elezioni. E infatti sempre sulla pagina fecebook scrive a proposito dell’accordo Musumeci candidato presidente e Armao candidato vice presidente della Regione:

“Tutto ciò arriva al termine di una fase difficile e laboriosa, oggi in dirittura d’arrivo grazie al significativo lavoro svolto dal coordinatore regionale Gianfranco Micciche. L’intuizione di Silvio Berlusconi, nel tenere unito il centrodestra anche in Sicilia, non darà soltanto il giorno 6 novembre un governo regionale in linea con le aspettative e le speranze dei siciliani, ma sarà anche una premessa fondamentale per riportare la nostra coalizione alla guida del Paese Italia”.

Avete capito? Le “speranze dei siciliani” per Falcone, consisterebbero nel portare alla vice presidenza della Regione di un eventuale Governo regionale di centrodestra un soggetto – Gaetano Armao – già assessore regionale di un Governo regionale ‘ribaltonista’ di centrosinistra!

Ma i siciliani chiedono veramente di essere amministrati da questi personaggi totalmente privi di morale in politica? ‘Sognano’ veramente di rivedere le facce del Governo Lombardo?

Già immaginiamo la faccia dei dipendenti della Formazione professionale e degli Sportelli multifunzionali, massacrati dal Governo Lombardo, che, in caso di vittoria dell’accoppiata Musumeci-Armao, si ritroverebbero con il vice presidente Armao, già assessore di riferimento del Governo Lombardo…

Tutto questo è normale? Per questa gente, sì.

Può la politica diventa brutta, selezionando i peggiori, più gli elettori si allontanano dalle urne. E in Sicilia, ormai, sia alle elezioni comunali, sia alle regionali, vota meno del 50% degli elettori aventi diritto, sempre più nauseati.

Se poi aggiungiamo una legge elettorale regionale con uno sbarramento del 5% – da raggiungere in almeno tre collegi provinciali! – il gioco è fatto: la malapolitica di centrodestra e centrosinistra è quasi imbattibile.

Esiste una via d’uscita? Ne parleremo domani.

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