Sinistra anti-PD in Sicilia: avanti tutta non senza qualche ambiguità

29 luglio 2017

L’editore Ottavio Navarra ha confermato la propria disponibilità a candidarsi alla presidenza della Regione con un programma di sinistra alternativa al PD. Poi, però, lo stesso Navarra si dice pronto a farsi da parte se, in prospettiva, si farà strada un accordo con Sinistra Italiana e Articolo 1 di Bersani. Il problema è che Sinistra Italiana, in Sicilia, è ambigua, mentre i bersaniani vogliono l’alleanza con il PD. Insomma…

A che punto è la candidatura della Sinistra alternativa al PD? Ottavio Navarra, editore, già parlamentare nazionale e regionale della Sinistra post comunista ha confermato la propria disponibilità a candidarsi alla presidenza della Regione siciliana. Non non eravamo presenti alla manifestazione. Ma da quello che ci è stato riferito e che leggiamo qua e là su giornali, siti d’informazione e commenti su facebook non riusciamo a farci un’dea precisa.

Sulla propria pagina facebook Sonia Spallitta, esponente della segreteria regionale di Rifondazione comunista, tra le protagoniste di un’idea politica che punta a un’alternativa al PD sembra piuttosto ottimista:

“Sono emozionata – scrive -. Un paio di mesi fa a Enna eravamo giusto una decina (di visionari ), abbiamo immaginato un progetto di rinascita per la Sicilia, abbiamo immaginato di costruire una alternativa di governo di sinistra unitaria, dal basso, partecipata. Abbiamo lavorato, aggregato, costituito coordinamenti e realizzato assemblee sui territori. Stamattina quei dieci sono diventati 250 rappresentanti di realtà politiche e forze sociali provenienti da tutte le province siciliane e unite dalla stessa visione di una terra dalla quale i nostri ragazzi non debbano più fuggire. Il processo di cambiamento è avviato ed è credibile perché nessuno di noi lavora per se stesso, ma in nome di un progetto collettivo da offrire al popolo siciliano. Siamo tutti protagonisti in una Sicilia tutta da rifare”.

Poi, però, sul Giornale di Sicilia on line leggiamo:

“La sinistra guarda e punta a una coalizione, con un proprio candidato presidente, che annoveri al proprio interno anche Sinistra Italiana e Mdp-Art 1. Non a caso proprio Navarra, che l’assise ha designato candidato in pectore alla Presidenza, è pronto a fare un passo indietro in caso di un ok degli ‘alleati’ alla costruzione di un progetto comune che metta al centro dell’agenda politica i diritti: dall’ambiente, al lavoro, alla salute fino a quelli civili”.

Mdp-Art 1 – ovvero i seguaci di Bersani – hanno una linea politica diversa da quella che viene fuori dalle parole di Sonia Spallitta, Saverio Cipriano e Renato Costa, per citare tre esponenti della Sinistra che lavora per un progetto alternativo al PD.

Lo stesso discorso vale per Sinistra Italiana in versione siciliana: discorsi molto bellicosi e poi, alla tirata delle somme, rimane un’ambiguità di fondo.

Quello che non si capisce – da quello che si legge su giornali e blog – è la posizione di Navarra: lavora per un progetto politico alternativo al PD? O media per inglobare Sinistra Italiana e bersaniani, che non sembrano voler escludere il PD?

Insomma, anche in questa parte politica non mancano i tentennamenti. Con molta probabilità, Navarra e compagni provano a portare dalla propria parte bersaniani e Sinistra Italiana, pensando che queste due formazioni politiche chiudano con il PD.

Ma questo significherebbe abbandonare il PD siciliano al crocettismo, con la faccia di Crocetta che campeggia già nei manifesti in tutta la Sicilia con lo slogan (un po’ comico detto da lui):

“La Sicilia ai siciliani”.

Insomma, per dirla tutta, se il progetto dei bersaniani e di Sinistra Italiana è quello di riprendersi il PD buttando fuori Renzi, non dovrebbero abbandonare il Partito Democratico siciliano al crocettismo e ad altri dirigenti che, magari con lo scomoco Crocetta comunque candidato, rischiano una clamorosa batosta elettorale alle elezioni regionali di novembre.

Il PD, i bersaniani e Sinistra Italiana, se lo vorrebbero riprendere ancora in vita e non ridotto ai minimi termini con Crocetta che ‘abbannia’ la sua ricandidatura…

Non è semplice la posizione di Navarra, che deve provare ad allargare la propria alleanza politica ed elettorale. Ma non è facile nemmeno il cammino dei bersaniani e di Sinistra Italiana, che debbono provare a non fare scomparire il partito che si vorrebbero riprendere al netto del renzismo.

Il questo scenario, sotto gli occhi degli osservatori, non può che presentarsi una mezza commedia degli equivoci. Tutti, in questa benedetta Sinistra siciliana, dicono di essere alternativi e al presidente della Regione uscente, Rosario Crocetta. Anche il PD siciliano, pur avendo appoggiato Crocetta, oggi chiede “discontinuità” da Crocetta, nella speranza – a nostro modesto avviso riposta male – che gli elettori siciliani dimentichino che i danni del Governo Crocetta sono, in realtà, nella stragrande maggioranza dei casi, danni politici, economici e soprattutto sociali prodotti dal PD dell’Isola.

Detto questo, alla manifestazione di oggi erano presenti i rappresentanti di Rifondazione comunista, del Pci, di Azione civile (il movimento fondato da Antonio Ingroia: quest’ultimo, oggi, è al vertice di una società regionale, nominato dal Governo Crocetta: piaccia o no è così), Risorgimento socialista, Possibile e vari ‘cespugli’ dell’associazionismo di sinistra.

Alla fine dell’assemblea è stato approvato un documento che aggiungeremo a tale articolo appena ne saremo in possesso.

Da leggere anche:

Saverio Cipriano: “Piero Grasso? Da presidente del Senato non ha fatto nulla per difendere la Sicilia”

Sonia Spallitta (Rifondazione comunista): “Alle elezioni regionali una lista alternativa al PD”

Renato Costa: alle elezioni regionali, senza una lista alternativa al PD, si spiana la strada ai populismi

 

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