Appello ai giovani siciliani: non scappate dalla Sicilia, ma lottate per l’indipendenza!

22 giugno 2017

Ricordatevi che in ognuna delle quattro Regioni a Statuto speciale – Val d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Sardegna – opera una forza politica legata al territorio preposta alla corretta applicazione del rispettivo Statuto Autonomo e, quindi, alla tutela degli interessi dei propri abitanti. Perché solo la Sicilia non deve avere un proprio partito autonomista-indipendentista? 

di Renato Sgroi Santagati

CARI GIOVANI SICILIANI, oltre quarant’anni fa, allorché mi resi conto della assoluta impossibilità di conciliare gli interessi della politica nazionale (di Destra, di Centro e di Sinistra) con gli interessi della Sicilia e dei Siciliani, presi definitivamente le distanze dalla partitocrazia italiana e, insieme ad alcuni amici, fondai un piccolo gruppo autonomista il cui scopo associativo primario era quello di indurre l’Assemblea Regionale Siciliana ad applicare concretamente lo Statuto Speciale del 15 maggio 1946.

Dopo aver invano tentato – più e più volte – di unificare i numerosissimi movimenti, partiti, associazioni, gruppi e gruppuscoli sicilianisti (alcuni di ispirazione autonomista ed altri di tendenza indipendentista) via via sorti nell’Isola, fondai – insieme ad altri – ben tre partiti autonomisti, dei cui successi e/o insuccessi ritengo inutile parlare in questa sede. Tutti i miei (e non solo i miei) tentativi di unificare i sicilianisti sotto una sola bandiera, in verità, sono sempre naufragati: e ciò, sempre per l’atavico e irrefrenabile (quanto imperdonabile) individualismo di noi siciliani.

Tant’è che, alla luce di quelle esperienze, anch’io, come altri più autorevoli di me e prima di me hanno sostenuto, ho finito per ammettere che “la Sicilia produce tutto,
tranne datteri e società”. E tuttora ne sono convinto. Tuttavia oggi, anche se non sono più giovane, non intendo arrendermi. Specie dopo avere letto in questo social i post di Paolo Faraone e di coloro che li hanno commentati.

Oggi, più che mai, a mio sommesso avviso, il futuro di questa nostra sventurata terra dipende dalla sensibilità e dalla volontà di voi giovani Siciliani ed è per questa ragione, che desidero rivolgere proprio a voi questo mio ennesimo appello.

Oggi, più che mai, la nostra Sicilia è allo stremo delle proprie forze e la crisi che sta vivendo, gravissima, minaccia seriamente di diventare irreversibile: l’economia è in ginocchio, la disoccupazione è ai suoi massimi livelli storici, la qualità della vita è peggiorata per tutti e, a prescindere da qualsiasi pessimistica previsione, cresce quotidianamente il numero di coloro che emigrano in cerca di lavoro; persino la cultura langue!

La media borghesia (imprenditori, artigiani e professionisti) è stata, di fatto, decapitata a seguito della sempre crescente – ed ormai insopportabile – pressione fiscale. Solo i politicanti di professione, gli alti funzionari pubblici (cioè i maggiori esponenti della burocrazia) ed i destinatari degli incarichi di sottogoverno altamente remunerati riescono ormai a vivere agiatamente, mentre gli impiegati, gli operai ed i pensionati – con le somme che percepiscono – non riescono ad arrivare alla fine del mese.

Ritengo di non sbagliare se affermo che, andando avanti così, sarete proprio i giovani a dovere andare via dalla Sicilia e, conseguentemente, ben presto, di giovani, nell’Isola, ne resteranno molto pochi. Ed è proprio in questa terribile prospettiva che
rivolgo a voi, giovani Siciliani, questo mio accorato appello.

Vi prego, carissimi giovani, non rinunciate al vostro futuro. Riprendetevelo: vi appartiene di diritto! Non lasciatevi distrarre dalle notizie tendenziose o dalle mendaci promesse di chi vuole farvi credere che, votando per un partito nazionale (nuovo o vecchio che sia) piuttosto che per un altro (vecchio o nuovo che sia), le condizioni del vostro futuro migliorerebbero; e non lasciatevi irretire neppure da coloro che vogliono
convincervi che il migliore modo per manifestare il vostro dissenso è non andare a votare.

Dite basta ai sofismi dei falsi profeti ed alle più o meno dotte disquisizioni sul Centro, sulla Destra e sulla Sinistra. La Sicilia ha necessità assoluta ed impellente, oggi e non domani, di potere contare su un unico grande partito autenticamente indipendentista (o, quantomeno, veramente autonomista), nato in Sicilia e da Siciliani, trasversale rispetto ai partiti nazionali, creato e composto da giovani siciliani brillanti, preparati,
intellettualmente onesti e orgogliosi della propria identità siciliana (e cioè consapevoli dell’importanza della propria storia, della propria lingua, della propria letteratura e delle proprie tradizioni. E’ questa l’unica strada da percorrere.

In Val d’Aosta, l’Union Valdoteine; nel Trentino Alto Adige e nel Friuli Venezia Giulia, il Sud Tirol / Volkspartei; in Sardegna, il Partito Sardo d’Azione; se ci riflettete, in buona sostanza, le altre quattro Regioni “a Statuto speciale” si sono munite, nel tempo, di un proprio partito preposto alla corretta applicazione del rispettivo Statuto Autonomo e, quindi, alla tutela degli interessi dei propri abitanti.

Ecco perché ognuna delle altre quattro regioni “a Statuto speciale” è riuscita a fare funzionare la propria AUTONOMIA: perché protetta dalla presenza di un partito costituito proprio allo scopo di difendere e fare applicare integralmente lo Statuto speciale.

La stessa “Padania”, pure non essendo dotata di uno Statuto Autonomo come quello delle sopra ricordate “Regioni a statuto speciale” (e sia pure con qualche decennio di
ritardo), grazie alla Lega Nord, sta da alcuni anni (e ancora oggi) condizionando la politica del Paese Italia (talora anche a discapito del Sud e, in particolare, della nostra Sicilia).

E mentre quelle Regioni del Vord hanno registrato e tuttora registrano successi economici concreti, noi siciliani non abbiamo mai potuto assaporare un po’ di benessere: a mio avviso, proprio perché non abbiamo mai concretamente applicato (fino ad oggi) il nostro “Statuto speciale”; ed è per questa ragione che ancora oggi, come poveri coloni, continuiamo a piangerci addosso, a recriminare, a lamentarci ed a litigare tra di noi!

O, peggio, mentre continuiamo a fare la fame, noi Siciliani, da veri e propri coloni, per il tramite degli ascari (o dei proconsoli) nominati dalle segreterie dei partiti nazionali ed al soldo di queste (tutti, peraltro, SICILIANI COME NOI … anche se soltanto
di nascita!) consegniamo le ingenti risorse della nostra Isola al Governo Nazionale, il quale ne spende poi la maggior parte per migliorare le infrastrutture delle Regioni del Centro e del Settentrione d’Italia.

E così, paradossalmente, il divario tra le condizioni economiche del Nord e le condizioni economiche del Sud continua a crescere a tutto danno del secondo.

ORBENE, E’ VENUTO IL MOMENTO DI DIRE BASTA! BASTA! E ANCORA BASTA! NON ABBANDONATE LA SICILIA, NON FUGGITE! ALZATE LA TESTA! METTETEVI SOTTO UNA SOLA BANDIERA, TUTTA SICILIANA, E BATTETEVI PER L’INDIPENDENZA DI QUESTA VOSTRA TERRA!!!!!!

ALTRO CHE STRINGERE ALLEANZE CON IL PD O CON FORZA ITALIA O CON IL NUOVO CENTRODESTRA O QUALSIASI TERZO POLO (Movimento 5 Stelle
compreso)!!! GIOVANI SICILIANI, DATE UN ULTIMATUM A TUTTI I POLITICI SICILIANI DI TUTTI I PARTITI: CHE LA SMETTANO DI RECITARE E DI PROMETTERE CIO’ CHE SANNO DI NON POTERE POI MANTENERE!! CHE SI
DIMETTANO E RITORNINO TUTTI A CASA PROPRIA!!!

RIVENDICATE CON FORZA IL VOSTRO DIRITTO AD UN FUTURO DIGNITOSO E BATTETEVI CONTRO QUALSIASI TIPO DI PRIVILEGIO! PROCLAMATE TUTTO IL VOSTRO DISPREZZO PER GLI INTRIGHI E PER I COMPROMESSI DELLA PARTITOCRAZIA E PER LA POLITICA DEI PARTITI TRADIZIONALI!

COSTITUITE AL PIU’ PRESTO UN PARTITO DELLA GIOVENTU’ SICILIANA (COMPOSTO E GUIDATO DA GIOVANI, DA GENTE NUOVA, CHE NON HA MAI QUESTUATO ALCUNCHE’ PRESSO LE SEGRETERIE DEI PARTITI NAZIONALI, NE’ HA MAI CHIESTO INCARICHI O PREBENDE AI PRESIDENTI CHE SI SONO
AVVICENDATI A PALERMO ALLA GUIDA DELLA REGIONE).

DATEVI UNO STATUTO CHIARO E TRASPARENTE, COLLAZIONANDO UN PROGETTO POLITICO ALTRETTANTO CHIARO E CONCRETO! POI, A TESTA ALTA, AFFRONTATE IL GIUDIZIO DEL POPOLO SICILIANO, METTENDO TUTTI I SICILIANI, UNA VOLTA PER TUTTE, DI FRONTE ALLE PROPRIE RESPONSABILITA’. CHE SIANO TUTTI I SICILIANI A DECIDERE DEMOCRATICAMENTE DEL PROPRIO FUTURO E DI QUELLO DEI PROPRI FIGLI.

SE POI DOVESSERO CONTINUARE A CONSEGNARE IL PROPRIO DESTINO E QUELLO DEI PROPRI FIGLI AI PARTITI NAZIONALI ED ALLA BECERA OLIGARCHIA CHE LI GUIDA… ALLORA, PEGGIO PER LORO (E, OVVIAMENTE, ANCHE PER TUTTI NOI)!!!

MA ALLORA COLORO CHE VI AVRANNO VOLTATO LE SPALLE DOVRANNO SMETTERLA DI LAMENTARSI E DI RIBALTARE LE PROPRIE
RESPONSABILITA’: ESSI, DOVRANNO PRENDERSELA, UNA VOLTA PER TUTTE, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE CON SE STESSI!!!

SOLO ALLORA VOI SARETE LIBERI DI SCEGLIERE TRA LA POSSIBILITA’ DI CONTINUARE LA VOSTRA BATTAGLIA POLITICA STANDO ALL’OPPOSIZIONE E QUELLA DI ANDARE VIA DALLA SICILIA PER CERCARE ALTROVE IL VOSTRO FUTURO. PERO’, PRIMA, DATE AI SICILIANI LA POSSIBILITA’ DI VOTARE PER UN UNICO GRANDE PARTITO SICILIANO E PER UOMINI NUOVI, CAPACI ED ONESTI!!!

FORZA RAGAZZI, NONOSTANTE LE DELUSIONI CHE DA ME PROVATE IN PASSATO E NONOSTANTE L’AMAREZZA CHE, ANCORA OGGI, PROVO
NELL’ASSISTERE AL DISASTROSO TRACOLLO ECONOMICO E POLITICO DELLA NOSTRA ISOLA, VOGLIO ANCORA UNA VOLTA TENTARE DI SCUOTERE GLI ANIMI SICILIANISTI ED INCITARLI A RIUNIRSI SOTTO UNA SOLA BANDIERA: QUELLA DELL’INDIPENDENTISMO.

SOLO UN PARTITO POLITICO SICILIANO, INDIPENDENTISTA, COSTITUITO IN SICILIA E GUIDATO DA GIOVANI SICILIANI INTELLETTUALMENTE ONESTI PUO’ OGGI SALVARE IL POPOLO SICILIANO E LIBERARLO DALLA SCHIAVITU’ DEL BISOGNO E DALL’OPPRESSIONE DELLA PARTITOCRAZIA ITALIANA”.

In ogni caso, condivido la tesi di chi ritiene opportuno che si organizzi un convegno e, al tempo stesso, si indica una sorta di REFERENDUM esplorativo VIA RETE per sottoporre ai Siciliani il seguente quesito:

“VUOI TU CHE LA SICILIA DIVENTI STATO FEDERALE, INDIPENDENTE E SOVRANO?”

Ogni cittadino potrà votare SI oppure NO, entrando nel sito: www.noisiciliani.info
Mi farebbe piacere avere un vostro riscontro (anche telefonico o via sms).
Con sincero e disinteressato affetto,

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