Sonia Spallitta (Rifondazione comunista): “Alle elezioni regionali una lista alternativa al PD”

21 giugno 2017

Oggi, a Palermo, assemblea cittadina della sinistra (quella vera) convocata dalla segreteria regionale di Rifondazione comunista. Tema: le elezioni regionali siciliane previste il prossimo novembre. Con Sonia Spallitta, esponente di questa formazione politica, facciamo il punto della situazione affrontando tanti temi, dal renzismo alla crisi economica e sociale della Sicilia, dai disastri del Governo Crocetta alla “inopportuna” candidatura di Piero Grasso e via continuando

Oggi, a Palermo, si terrà un’assemblea cittadina convocata dalla segreteria regionale di Rifondazione comunista, insieme da altre forze politiche e sindacali. Appuntamento nella sede di Rifondazione comunista alle 19,00 di stasera, in via Merlo 36 (a due passi dalla focacceria San Francesco). Si parlerà delle elezioni regionali siciliane previste per il prossimo novembre e, in particolare, della possibilità di dare vita a una lista di sinistra alternativa al PD.

Non ci vuole molto a capire che stiamo parlando di un progetto politico diverso rispetto alla posizione assunta da Rifondazione comunista a Palermo all’interno dell’esperienza di Sinistra Comune, un cartello nel quale si ritrovano dirigenti di Rifondazione comunista di Palermo e di SEL.

Per la cronaca, Sinistra Comune, in occasione delle recenti elezioni comunali di Palermo, ha sostenuto la candidatura di Leoluca Orlando a sindaco insieme con il PD e con le liste dei vari Angelino Alfano, Simona Vicari, Giampiero D’Alia, Salvatore Cardinale, Totò Lentini e via continuando con i vecchi democristiani. In pratica, un’alleanza con tutta l’area renziana del PD di Palermo e con gli alleati di Renzi a Roma e in Sicilia.

Per le elezioni regionali Sinistra Comune, o alcuni suoi esponenti, sembrano voler riproporre lo stesso schema, magari con il candidato di Renzi per la presidenza della Regione siciliana: il presidente del Senato, Piero Grasso (ammesso e non concesso che la seconda carica dello Stato decida di scendere in campo alle elezioni regionali della Sicilia).

Sul progetto di una la lista alternativa al PD abbiamo posto alcune domande a Sonia Spallitta, componente della segreteria regionale di Rifondazione comunista.

Ci dice qualcosa sull’assemblea di oggi?

“Oggi parleremo di un progetto politico che punta a una grande aggregazione a sinistra basata sull’alternatività al PD”.

Chi contate di coinvolgere?

“Forze politiche di sinistra e forze sociali”.

Cosa intende per forze sociali?

“Penso a comitati cittadini e ad associazioni che in questi anni, in Sicilia, hanno svolto un ruolo importante nella lotta alle politiche liberiste del Governo Renzi”.

E’ un progetto politico della sinistra?

“Certo. Questa assemblea nasce da una risoluzione approvata dal comitato regionale di Rifondazione comunista e a cui hanno aderito già in ambito regionale diverse formazioni”.

C’è un legame tra il vostro progetto di una lista alternativa al PD e il risultato del referendum dello scorso 4 dicembre?

“Assolutamente sì. In Sicilia il No alle riforme costituzionali volute dal Governo Renzi ha vinto con il 70 per cento dei voti circa. Solo una piccola parte di questa valanga di No va letta come un’opposizione alle riforme costituzionali renziane. La maggior parte di questi No va letta come una netta opposizione alle politiche del Governo nazionale di Renzi e del Governo regionale di Rosario Crocetta. Il punto è proprio questo: oggi, in Sicilia, c’è un grande disagio sociale che il PD non può più rappresentare. Senza la presenza di una lista di sinistra caratterizzata come alternativa al PD, questo disagio sociale verrebbe canalizzato, almeno in parte, dal Movimento 5 Stelle, o si eclisserebbe nell’astensionismo. E’ nostro dovere – dovere delle donne e degli uomini di sinistra della Sicilia – dare una chiara prospettiva di sinistra al disagio sociale espresso con il voto del 4 dicembre”.

Costituire una lista di sinistra alternativa al PD – soprattutto se al PD riuscirà l’operazione di nascondere i fallimenti del Governo Crocetta dietro la figura di Piero Grasso – non sarà facile. Cinque anni fa, quando il PD si accorse che la candidatura di Claudio Fava avrebbe indebolito l’allora candidato alla presidenza, Crocetta, trovarono una scusa per eliminare la candidatura dello stesso Fava…

“Cinque anni fa, lo ricordo bene, si scoprì che Fava aveva cambiato residenza in ritardo, tanto da non risultare più candidabile. Oggi le condizioni sono diverse. Ma non ci nascondiamo le difficoltà. Per esempio, bisogna capire se chi ha lasciato il PD guarda veramente a sinistra”.

Infatti: in Sicilia ci sono soggetti di Articolo 1 legati storicamente a vecchi personaggi del PD…

“Io so che i protagonisti di Articolo 1 in Sicilia stanno discutendo sul riposizionamento politico e, in particolare, sulla partecipazione a un progetto politico di sinistra alternativo al PD, come il nostro”.

Chi sarà presente all’assemblea di oggi?

“Donne e uomini liberi che pensano sia necessario creare, in Sicilia, un’alternativa di Governo”.

Per esempio?

“Ci saremo noi di Rifondazione comunista. I rappresentanti siciliani di Possibile, l’area che fa riferimento a Pippo Civati, Risorgimento socialista, Un’Altra Europa, il PCI, ‘pezzi’ importanti della CGIL e comitati di base, collettivi giovanili e penso anche qualche ‘pezzo’ di Sinistra Comune. Come già accennato, puntiamo su una larga aggregazione, sempre crescente, a sinistra del PD, in grado di interpretare e rispondere al grande disagio sociale e occupazionale della Sicilia di oggi. Pensiamo a un progetto politico credibile e riconoscibile, rappresentato da soggetti credibili e riconoscibili”.

Come vede, oggi, il PD siciliano?

“Il PD siciliano, tra Renzi e Crocetta, sta scomparendo. Alle elezioni comunali di Palermo si è presentato sotto mentite spoglie, ed è sotto il cinque per cento. A questo si aggiungono le contraddizioni interne. I dirigenti di questo partito a Palermo avrebbero voluto contarsi e non sono riusciti a fare nemmeno questo. Per non parlare, poi, delle scissioni”.

Le scelte politiche del PD non sono sembrate in linea con la sinistra…

“Ma quale sinistra! Il PD, a livello nazionale, ha portato avanti politiche di destra. Con la riforma costituzionale ‘bocciata’ dagli italiani Renzi avrebbe voluto trasformare la forma di Stato. Quello di Renzi è un Governo che penalizza sistematicamente il mondo del lavoro, che protegge le banche, che introduce i voucher, li toglie per scongiurare un referendum e poi li reintroduce. E, ancora, destruttura il sistema di garanzie dei lavoratori, genera precarietà, distrugge il sistema scolastico pubblico. Insomma, per chi oggi non arriva a fine mese, il PD non è il partito da votare”.

E del PD siciliano?

“Mamma mia! Il PD, in Sicilia, fa parte di un Governo regionale disastroso. E’ inutile nasconderlo: su fatti amministrativi strategici il Governo Crocetta è stato la diretta continuità dei Governi di Raffaele Lombardo e di Totò Cuffaro. Penso alla gestione dei rifiuti, ancora incentrata sui ‘Signori delle discariche’. E all’acqua, ancora nelle salde mani dei privati. Penso agli scandali sulla Formazione professionale e a quello che è successo in materia di assistenza ai disabili. Penso agli sprechi, anche di denaro comunitario impiegato male o non impiegato. E potrei continuare con tanti altri esempi”.

Che rapporto avete con l’esperienza di Tommaso Montanari e Anna Falcone a Roma?

“Esperienza politica importantissima, da tenere in considerazione. In Sicilia, però, per ora dobbiamo camminare con le nostre gambe”.

L’ex procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo ed ex Procuratore nazionale antimafia, il già citato Piero Grasso, potrebbe essere il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione siciliana…

“Quella di Grasso – se si materializzerà – sarebbe una candidatura inopportuna, per quanto di alto profilo. Parliamo del presidente del Senato, la seconda carica dello Stato. Ebbene, la seconda carica dello Stato si deve mantenere al di sopra delle parti. Deve essere una garanzia per tutti gli italiani e non espressione di una parte politica! La verità è che i dirigenti del PD, non avendo un progetto politico spendibile per i siciliani, si trincerano dietro un nome altisonante, il nome di Piero Grasso. Ma così facendo mostrano tutta la loro debolezza”.

Ieri il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha presentato la sua idea di lista civica in vista delle elezioni regionali siciliane di novembre…

“Avendo letto solo la sua dichiarazione di lancio e trovandomi d’accordo su alcuni passaggi come quello relativo al ruolo di Confindustria nel Governo della Regione, oppure alla sottovalutazione delle esigenze delle comunità locali da parte del Governo nazionale, azzarderei la proposta di scegliere insieme il candidato alla presidenza della Regione, alternativo al PD…”.

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