La ‘bonifica’ del fiume Oreto ha prodotto un pastrocchio: sradicati alberi dove nidificavano uccelli

7 aprile 2017

La notizia è che in corso una polemica tra il Corpo Forestale della Regione siciliana i il Comune di Palermo. Pomo della discordia: il fiume Oreto. O meglio, una ‘bonifica’ forse un po’ troppo avventurosa del Comune di Palermo che, dopo il pasticcio-pastrocchio combinato con i cani, ha trovato il modo di andarsi ad ‘infilare’ in un’altra storia poco chiara. Noi abbiamo intervistato un naturalista, Giovanni Guadagna, che ci racconta che… Aggiornamento: una nota del Corpo Forestale della Regione conferma quanto scritto dall’ANSA. Aggiornamento 2 – dichiarazione di Ugo Forello

Com’era prevedibile, la ‘bonifica’ un po’ audace di una parte del fiume Oreto, effettuata dall’Amministrazione comunale di Palermo, è stata messa in discussione dal Corpo Forestale della Regione siciliana. Si tratta, infatti, di un Sito d’Interesse Comunitario (SIC) e per intervenire in tale area ci vogliono le autorizzazioni. Da parte di chi?

In attesa di capire come finisce ‘sta storia dobbiamo segnalare che l’Amministrazione comunale uscente di Palermo, retta da Leoluca Orlando, dopo il ‘pasticcio-pastrocchio’ sul canile comunale, si è andata ad impelagare (ma non hanno altro da fare, al Comune?) in un’altra vicenda dai contorni poco chiari.

(Nella foto sopra, il fiume Oreto dopo la ‘bonifica’: sono spariti i salici e i pioppi…)

Il merito giuridico di questa storia a noi interessa poco: la Giustizia farà il suo corso. A noi interessa, invece, capire che cos’ha combinato il Comune di Palermo con una ‘bonifica’ andata in scena, a quanto pare in modo molto avventuroso, a circa due mesi dal voto per le elezioni comunali.

Per capire cos’è successo siamo andati a parlare con Giovanni Guadagna, che oltre ad essere un bravo collega (è un giornalista) è anche un appassionato naturalista (per la cronaca, è laureato in Scienza naturali, collabora con Geapress che si occupano di tutela del territorio e conosce molto bene gli aspetti naturalistici di Palermo).

Per la cronaca, il Comune ha pensato bene di iniziare a ‘bonificare’ il tratto del fiume Oreto che va, grosso modo, dal quartiere della Guadagna fino al mare.

“Le piante che il Comune ha estirpato – ci dice Giovanni Guadagna – non rientrano tra quelle che vengono definite infestanti. Sono stati estirpati alberi: salici e pioppi, che sono piante arboree che crescono sulle sponde dei fiumi. Hanno eliminato una vegetazione naturale, non una vegetazione infestante. E’ stato depauperato un ecosistema che, lentamente, si andava ricostituendo. Un vero peccato”.

“Nella parte di vegetazione – ribadisco: naturale – prosegue Guadagna – nidificavano uccelli. Come, ad esempio, l’Usignolo di fiume, che è una specie protetta. O come la Gallinella d’acqua, altra specie protetta. Si tratta di due specie di volatili che ho avuto modo più volte di osservare. Poi c’erano anche gli aironi. Non ci crederete, ma nel fiume Oreto ci sono anche dei pesci, per esempio le carpe: da qui la presenza degli aironi. Ripeto: si stava ricostituendo un ecosistema, nonostante l’abbandono di questo angolo di natura”.

Abbandono e anche inciviltà, aggiungiamo noi, se è vero che per alcuni palermitani l’area dell’Oreto è sempre stata considerata una discarica.

“Questo è verissimo – ci dice sempre il nostro collega appassionato di natura -. E bisognerebbe trovare il modo di impedire che l’Oreto venga ancora vandalizzato. E’ indubbio, infatti, che oltre alla vegetazione naturale ci sono anche rifiuti: per esempio, un deposito di eternit lasciato così. In questo caso sarebbe stata corretta la bonifica”.

Guadagna ci racconta che questo tratto del fiume Oreto non è più naturale:

“E’ stato cementificato nei decenni passati. Operazione, questa, che ha rotto il corso del fiume. Detto questo, oggi l’Oreto e un Sito d’Interesse Comunitario che, in quanto tale, non dovrebbe essere oggetto di interventi estemporanei. So che c’è un Piano di gestione che non conosco”.

Dicono che tra un po’ dovrebbe arrivare una nota del Corpo Forestale della Regione siciliana. Vi aggiorneremo.

Aggiornamento – Stamattina il Comune di Palermo ha smentito un lancio dell’ANSA nel quale si dice che i lavori di ‘bonifica’ del fiume Oreto sono stati interrotti dal Corpo Forestale della Regione siciliana perché manca la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIA), autorizzazione che viene rilasciata dagli uffici dell’assessorato regionale al territorio e Ambiente.

Ma nel pomeriggio una nota del Corpo Forestale della Regione siciliana smentisce il Comune e conferma quanto scritto dall’ANSA:

“Il personale del Distaccamento Forestale di Palermo Villagrazia in data 06 e 07 aprile – si legge nella nota del Corpo Forestale – ha effettuato alcuni accertamenti sui lavori di ripulitura dell’alveo del fiume Oreto, nel tratto compreso tra il ponte di via Oreto e il ponte della ferrovia, area sulla quale grava il vincolo paesaggistico e il vincolo per il Sito di Interesse Comunitario (SIC). Si è accertato che i lavori, affidati dal Comune di Palermo ad una ditta privata, erano stati iniziati senza la preventiva autorizzazione della Sovrintendenza e senza la valutazione di Incidenza Ambientale per il Vincolo SIC e che gli stessi consistevano in tagli e potature con deposito dei residui sulle sponde del fiume, già occupate da ingenti quantitativi di rifiuti eterogenei abbandonati nel tempo”.

“Ciò è stato evidenziato dal personale del Corpo Forestale al Rup e al Direttore dei lavori presso gli Uffici Comunali, i quali, dopo essersi ravveduti sulla effettiva mancanza delle autorizzzazioni necessarie, hanno provveduto a sospendere i lavori in attesa di munirsi dei nulla osta occorrenti. Nel frattempo, per evitare che i residui vegetali ottenuti dalle potature già effettuate potessero arrecare danni ostruendo l’alveo in occasioni di piogge eccessive, è stata disposta la loro asportazione e il trasferimento in altri siti”.

Aggiornamento 2 – dichiarazione del candidato sindaco di Palermo del Movimento 5 Stelle, Ugo Forello:

“Dal Comune di Palermo – dice Forello – assistiamo solo a spot elettorali. A due mesi dalle elezioni l’amministrazione si mostra solerte e attenta alla cura del verde pubblico e al benessere degli animali quando non è così: ieri l’irrisolta questione del canile municipali con gli animali ancora nella struttura di via Tiro a Segno mentre i cantieri, che sarebbero dovuti partire il 3 aprile sono fermi. Oggi ci risiamo con i lavori di pulizia del fiume Oreto bloccati dagli uomini della Forestale, perché il sito è di interesse comunitario e per eseguire le opere l’amministrazione, che avrebbe dovuto richiedere i pareri di valutazione di incidenza di ripulitura, non lo ha fatto”.

“Invece di tacere – prosegue il candidato sindaco dei grillini – il Comune attacca la stampa senza verificare cosa fanno gli uffici, trincerandosi dietro un mantra ormai stantio, annunciando l’ennesima querela. Non stupisce che la mano destra non sappia cosa fa quella sinistra. Di certo c’è che questa amministrazione naviga a vista. Mentre a confermare integralmente quello che il Comune nega è proprio il Corpo Forestale della Regione siciliana con una nota firmata dal responsabile del Centro Operativo, Antonino Rocco, che non solo conferma lo stop dei lavori ma, cosa ancora più grave, che i lavori, affidati dal Comune di Palermo ad una ditta privata per ripulire il fiume, erano stati avviati senza la preventiva autorizzazione della Sovrintendenza e senza la Valutazione di Incidenza Ambientale per il Vincolo SIC. Presenteremo una richiesta di accesso agli atti per capire cosa sia successo”.

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