Ricordate le strade siciliane diserbate con i prodotti chimici? Ebbene, è tutto fuori legge!

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Sottoponiamo all’attenzione dei nostri lettori due documenti – un Decreto nazionale (che recepisce una direttiva comunitaria del 2009) e le ‘Linee di indirizzo’ del Servizio Fitosanitario regionale – dove si dimostra che, sulle strade, al diserbo chimico si ricorre solo in casi eccezionali e con una serie di prescrizioni. Ordinariamente, l’erba che cresce ai lati delle strade si elimina con i mezzi meccanici, fisici e biologici, non con la chimica!

Ricordate i nostri articoli sulle strade siciliane dove è stato effettuato il diserbo ricorrendo ad erbicidi e, in generale, a prodotti chimici che avvelenano l’ambiente?

Il 9 marzo scorso ci siamo accorti di quello che è stato fatto lungo la strada che collega Marineo con Corleone e abbiamo scritto questo articolo. 

Il 14 marzo abbiamo pubblicato questo articolo nel quale gli uffici dell’ANAS hanno ammesso che sulla strada che collega Marineo con Corleone è stato effettuato, per errore, il diserbo chimico. 

Il 17 marzo abbiamo dato notizia di un’interrogazione presentata dal parlamentare regionale del PD, Pino Apprendi, che chiede ‘lumi’ al Governo regionale su questa incredibile storia, in considerazione del fatto che la Sicilia, almeno sulla carta, è la prima Regione italiana nel settore dell’agricoltura biologica. In questo articolo si parla di una possibile utilizzazione del Glifosato per eliminare l’erba che cresce ai lati delle carreggiate stradali (qui l’articolo nel quale si parla dell’interrogazione di Pino Apprendi).

Nel frattempo si è scoperto che la pratica di diserbare le strade siciliane è piuttosto diffusa.

In attesa di capire che cosa succederà – le autorità stanno verificando in quante strade della nostra Isola, per ‘risparmiare’, sono stati utilizzati i veleni chimici al posto del lavoro manuale – siamo andati a verificare che cosa dicono le leggi e i regolamenti, comunitari, nazionali e regionali.

Leggendo queste norme – che sottoponiamo all’attenzione dei nostri lettori – abbiamo verificato:

primo: che ricorrendo al diserbo chimico sono stati violati leggi e regolamenti comunitari, nazionali e regionali (a meno che non si sia intervenuti per fatti “eccezionali”: ma la cosa è molto improbabile);

secondo: che l’ambiente ha subito un danno enorme che non è stato ancora quantificato;

terzo: che i cittadini che vivono nelle aree o nelle vicinanze delle zone dove sono stati effettuati i trattamenti chimici avrebbero dovuto essere informati con i cartelli che nessuno ha mai visto.

Il primo documento che sottoponiamo all’attenzione dei nostri lettori è il Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, eccolo:

DECRETO 22 GENNAIO 2014

Si tratta di un Decreto che risale al 22 gennaio del 2014. Un documento che porta la firma di tre ministri:

il ministro delle delle Politiche agricole, alimentari e forestali

il ministro dell’Ambiente

il ministro della Salute

Il punto A.5.5 è molto importante: “Misure per la riduzione e/o l’eliminazione dell’uso dei prodotti fitosanitari e dei rischi sulle o lungo le strade”.

In questo passaggio si legge che per il diserbo delle strade bisogna fare ricorso ai mezzi alternativi al diserbo chimico: mezzi meccanici, fisici e biologici. Il ricorso ai prodotti chimici è ammesso solo in condizioni eccezionali e nel rigoroso rispetto di alcune prescrizioni: niente prodotti che possono provocare il cancro e altre malattie gravi.

Poi divieto di effettuare tali trattamenti durante la fioritura: peccato che a marzo – quando sono stati effettuati i trattamenti – non manchino certo le fioriture (per esempio, il mandorlo).

Insomma, a leggere il regolamento viene da sorridere amaramente!

Un altro documento che sottoponiamo all’attenzione dei nostri lettori è stato redatto dal Servizio fitosanitario regionale, eccolo:

PRODOTTI FITOSANITARI NELLE AREE FREQUENTATE

Ogni altro commento ci sembra superfluo!

Da testimonianze che abbiamo raccolto, abbiamo appurato che per irrorare i lati delle strade con i diserbanti sarebbero state utilizzate pompe a spruzzo che non sembrano a norma di legge!

Non solo. E’ abitudine di tante persone – soprattutto dopo le piogge – andare per le strade a raccogliere verdura.

Chi l’ha fatto anche durante i giorni dell’irrorazione dell’erbicida non avrà mangiato una verdura salubre. Anzi.

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