Pino Apprendi: “La Regione si occupi seriamente dei diritti umani e della loro tutela”

12 marzo 2017

Il deputato regionale del PD, Pino Apprendi, interviene su un tema piuttosto delicato: gli interventi in favore delle categorie deboli della società siciliana fino ad oggi quasi abbandonate dal Governo regionale (disabili, persone private della libertà personale, ex detenuti, dei minori a rischio e abbandonati, i detenuti negli istituti di pena minorili, gli indigenti e gli anziani non autosufficienti)

“Vengo a conoscenza che, finalmente, l’Amministrazione regionale ha deciso la chiusura della superflua struttura periferica di Catania dell’Ufficio del Garante  per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti. Immagino che tale decisione preceda altre, mirate e corpose, iniziative, a livello governativo regionale, dirette a  ridurre gli esosi costi di mantenimento dell’elefantiaco apparato politico-burocratico con l’obiettivo, da tutti auspicato, di reperire risorse e personale da destinare all’attuazione  di efficaci politiche di promozione e tutela dei diritti umani e della dignità della persona”.

Lo dice il parlamentare regionale del PD, Pino Apprendi. Che aggiunge:

“In Sicilia, a Statuto  speciale vigente – prosegue il deputato di Sala d’Ercole del Partito Democratico – sussistono tutti i presupposti giuridici, amministrativi e politici, idonei a consentire all’Ente Regione di pianificare interventi, anche con il concorso dello Stato e dell’Unione Europea, per il presente e per l’immediato futuro, a favore dei disabili, delle persone private della libertà personale ed ex detenuti, dei minori a rischio e abbandonati, dei ristretti negli istituti di pena minorili, degli indigenti e degli anziani non autosufficienti”.

“Dopo l’assenza di adeguate azioni, amministrative e legislative – dice sempre Apprendi – e dopo le recenti, confuse e sussultorie proposte esternate dal Presidente della Regione solo a seguito di giustificate pressioni mediatiche (senza precedenti), è arrivato il momento per il Governo regionale (e per lo specifico assessorato regionale ancora privo del vertice politico) di occuparsi, seriamente e concretamente, della drammatica problematica afferente la tutela dei diritti umani e della persona senza improvvisazioni e con la preventiva consultazione di tutti i soggetti interessati (organizzazioni del volontariato, dei diritti umani, operatori penitenziari ecc.)”.

“Aggiungo, data la rilevanza della questione – conclude Apprendi – che non appare superfluo convocare, al più presto, un’apposita Conferenza regionale di settore con lo scopo di fornire al Governo siciliano e all’Ars utili elementi di valutazione per quanto di competenza”.

P.S.

I tagli della Regione a queste categorie ci sono stati. Ma anche il Governo nazionale ha grandissime responsabilità, forse anche maggiori di quelle del Governo regionale. 

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