Caccia ai massoni siciliani e calabresi. E gli altri?

2 marzo 2017

La Commissione Antimafia ha disposto il sequestro dei registri degli iscritti alle logge in Sicilia e Calabria. Perché si ipotizzano contatti con la criminalità organizzata. Ma perché limitarsi a queste due regioni? “Il raggio d’azione delle mafie è nazionale- dice il senatore Giarrusso- l’indagine risulterà monca”…

Dopo mesi di convocazioni, audizioni, polemiche e rifiuti, la Commissione parlamentare Antimafia ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissa: mettere le mani sugli elenchi degli iscritti alle logge massoniche, ma solo di Sicilia e Calabria. La Guardia di Finanza sta procedendo al sequestro dei registi proprio in queste ore. 

Le logge nel mirino dell’Antimafia sono queste: Grande Oriente d’Italia, Gran Loggia Regolare d’Italia, Serenissima Gran Loggia d’Italia e Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori (ALAM).

E perché sono nel mirino? “Perché – dice la Commissione guidata da Rosi Bindi – sono emersi preoccupanti elementi sul rischio di infiltrazione da parte di Cosa Nostra e della ‘ndrangheta di settori della massoneria”.

Cosa più volte confermata dalle inchieste giudiziarie, quelle calabresi in particolare.

Da qui la decisione di limitare l’indagine alla Sicilia e alla Calabria, regioni dove gli iscritti sarebbero tantissimi come vi abbiamo raccontato in questo articolo in cui, grazie ad un approfondimento de l’Espresso, si parla di oltre 2200 iscritti solo al Grande Oriente in Sicilia, 2600 in Calabria. Numeri altrettanto sostanziosi riguardano la loggia degli ALAM: Il grande ‘successo’ delle logge nelle due regioni era già evidente nel 1992, l’annus horibilis delle stragi e di drastici avvenimenti (o rivolgimenti) politici. 

C’ è da dire che l’avere limitato il sequestro agli elenchi dei massoni siciliani e calabresi lascia un po’ perplessi. Difficile trovare un massone divenuto ‘potente’ senza l’appoggio di personaggi di calibro nazionale.

Da qui la presa di posizione del senatore del M5S, Michele Giarrusso: “Abbiamo partorito il topolino:restringere l’ambito di sequestro degli elenchi a due regioni quando il raggio d’azione delle mafie è nazionale, renderà monca l’indagine”.

Rosi Bindi, comunque, torna a precisare che “non c’è nessuna caccia ai massoni in corso. Stiamo facendo la caccia ai massoni deviati che diventano veicolo di penetrazione delle mafie nella vita, nell’economia e nella politica del nostro Paese. Ci sono inchieste a riscontro di questo”.

Da mesi (la Commissione Antimafia si è  anche recata più volte a Trapani) si punta a chiarire per esempio per quale motivo a Castelvetrano, luogo dove è nato e cresciuto Matteo Messina Denaro, ci sia un numero così consistente di logge massoniche.

Detto questo, precisiamo subito che i nomi non saranno resi pubblici: “La Commissione, nonostante non sia opponibile in questo caso il diritto alla privacy, ha stabilito che gli elenchi saranno assoggettati al regime di segretezza e quindi non soggetti alla divulgazione”.

Ma la decisione non è comunque piaciuta al Gran maestro, Stefano Bisi: “Il sequestro degli elenchi da parte della Commissione Antimafia è un atto arbitrario e intimidatorio. Il Grande Oriente d’Italia si tutelerà in tutte le sedi italiane ed europee”.
“Le interferenze tra una parte del circuito massonico e le organizzazioni mafiose – gli risponde il vicepresidente della Commissione Antimafia, Claudio Fava – non sono una millanteria di questa Commissione ma evidenze giudiziarie”.
Più cauta la reazione degli ALAM: “La Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, con spirito collaborativo, sta ottemperando l’ordine di consegna degli elenchi dei propri iscritti delle regioni Calabria e Sicilia nel pomeriggio di oggi pervenuto dalla Commissione antimafia” ha dichiarato il gran maestro, Antonio Binni che ha aggiunto: “Auspichiamo che il provvedimento possa servire, in via definitiva a chiarire la differenza tra una associazione rispettosa delle leggi, come la Gran Loggia d’Italia, da altri gruppuscoli sedicenti massonici. Siamo fiduciosi che l’impegno di segretezza assunto dalla Commissione sara’ rispettato a tutela della riservatezza dei nostri iscritti”.

Massoneria: migliaia di iscritti in Sicilia, oltre 2000 affiliati al Grande Oriente

 

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