Le strade siciliane cadono a pezzi: nell’Agrigentino i massi ormai invadono le carreggiate!

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Le strade della nostra Isola sono il paradigma di come il centrosinistra governa l’Italia e la Sicilia. Manto stradale pieno di buche e di avvallamenti e, adesso, anche i massi che invadono le carreggiate. Per questo motivo, in provincia di Agrigento, due strade – una statale e una provinciale – sono state chiuse al traffico. I disagi per gli abitanti di Casteltermini. Le responsabilità del Governo nazionale e del Governo regionale

Le strade della Sicilia cadono a pezzi: manto stradale pieno di buche, avvallamenti, segnaletica inesistente e, in alcuni casi, massi che cadono sulle stesse strade. Un delirio del quale non gliene frega niente a nessuno. Del resto, questo è il risultato dei tagli operati dal Governo nazionale alla Regione: con la stessa Regione che ha commissariato le ex Province lasciandole senza soldi. Morale: niente manutenzione. Così non c’è da stupirsi se nella strada provinciale n. 22 tra la Stazione di Campofranco (SS189), Cozzo Disi e Casteltermini, in provincia di Agrigento, un masso si è riversato sulla strada.

Parliamo della strada che collega la strada a scorrimento veloce Palermo-Agrigento con Casteltermini. I tempi di chiusura si prospettano molto lunghi. Motivo: l’ex Provincia è senza soldi e quindi i cittadini possono aspettare. Non servirebbe nemmeno un intervento per accomodare (ormai in Sicilia, in moltissime strade interne, si fa così, se è vero che, spesso, sono gli stessi cittadini che si arrangiano), perché non vengono esclude altre frane.

Insomma, questa strada provinciale resterà chiusa chissà per quanto tempo. A meno che il Comune di Casteltermini – e soprattutto i cittadini di questo centro dell’Agrigentino non inizino a protestare.

In provincia di Agrigento non è la sola strada che cade a pezzi. Sulla pagina facebook di Francesco Coppa leggiamo:

“Questo è lo scenario di poc’anzi sulla strada statale 118 tra Cianciana e Raffadali dove si è staccato un masso ed è caduto sulla carreggiata (cosa poteva accadere lo lascio immaginare ad ognuno di voi). L’isolamento dei nostri territori montani e la scarsa manutenzione delle carenti vie di comunicazione per Agrigento sono inaccettabili. Troppe volte abbiamo sentito vane promesse della politica, mai mantenute. Adesso è il momento di non chiedere e di agire in prima persona per tutti quelli che ancora ci credono e che hanno a cuore le proprie origini”.

Francesco Coppa parla delle strade interne della provincia di Agrigento. Dove, in effetti, quello che è accaduto è grave: se di lì fosse passata un’auto avremmo commentato un dramma. Per fortuna non ci sono stati danni alle persone.

In realtà, il problema – come questo blog segnala da oltre un anno – riguarda tutta la Sicilia. E quasi tutte le strade e le autostrade.

Tutte le strade provinciali della Sicilia sono abbandonate. Tutte. La competenza è delle ex Province: ma queste istituzioni sono state lasciate senza soldi. E di questo i Siciliani debbono ringraziare il Governo nazionale che ha scippato un sacco di soldi alla nostra Regione e, soprattutto, chi ha consentito a Roma di ‘svuotare’ le ‘casse’ della Regione: il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e i partiti che lo sostengono: il PD e le altre forze politiche di centrosinistra.

E’ bene che gli elettori siciliani se lo ricordino quando andranno a votare.

Anche le strade statali della nostra Isola sono ridotte male. La strada che collega la scorrimento veloce Palermo-Agrigento e Casteltermini è solo un esempio. Lo sfascio riguarda anche altre strade statali tenute male. Delle quali si parla solo in caso di incidenti.

Non va meglio con le autostrade. La Palermo-Catania è un disastro. E il bello è che il Governo regionale e l’ANAS – che stanno lavorando a un progetto per eliminare il Consorzio Autostrade Siciliane (CAS) e affidare tutto all’ANAS – vorrebbero far pagare il pedaggio anche su questa autostrada! Sembra incredibile, ma è così.

Così com’è incredibile che, ancora oggi, gli automobilisti paghino il pedaggio sull’autostrada Palermo-Messina, gestita in modo penoso.

Ma quando cominceranno a ribellarsi i Siciliani?

 

 

 

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