Elezioni comunali di Palermo: che fine hanno fatto il PD e Forza Italia?

2 febbraio 2017

Due partiti tradizionali del nostro Paese – il PD e Forza Italia – non riescono non solo ad esprimere un candidato sindaco di Palermo, ma nemmeno ad elaborare una proposta politica chiara. Il Partito Democratico è spaccato. I renziani di Davide Faraone sostengono Leoluca Orlando e sembrerebbero disposti persino a rinunciare al simbolo del partito. Altri esponenti del PD non sono d’accordo sull’eliminazione del simbolo. Gianfranco Miccichè, commissario dei berlusconiani siciliani, è stato allontanato da Fabrizio Ferrandelli che non vuole il suo appoggio. Mentre lo stesso Orlando mette insieme ex democristiani, renziani, ex fascisti e comunisti (o presunti tali…)   

Caos, confusione, demagogia e cultura… Questi, per ora, gli ingredienti della campagna elettorale per le elezioni di Palermo, previste per la primavera prossima, quando i cittadini verranno chiamati ad eleggere il nuovo sindaco e il nuovo Consiglio comunale. In questo scenario, nel bel mezzo della già citata confusione, ci sono alcuni elementi di chiarezza che proviamo a sottolineare.

La prima cosa che va detta – se non altro perché salta subito agli occhi – è la crisi delle formazioni politiche tradizionali. Ci riferiamo, in particolare, al PD e a Forza Italia. Due partiti che, almeno fino ad oggi, non esistono.

Il Partito Democratico di Palermo non ha un candidato sindaco e, allo stato attuale dei fatti, non si sa nemmeno se presenterà la propria lista. Può sembrare incredibile, ma il partito che governa l’Italia e la Regione siciliana, in queste ore, sta vagliano la possibilità di fare scomparire il proprio simbolo!

Non va meglio a Forza Italia. Questa formazione politica, tornata sotto le ali di Gianfranco Miccichè, non sa che pesci prendere. Si è parlato di presentare un proprio candidato. Poi Miccichè ha detto che il suo partito avrebbe appoggiato Fabrizio Ferrandelli. Ma quest’ultimo ha fatto sapere che lui non è il candidato di Forza Italia, ma dei cittadini palermitani.

Per i berlusconiani di Palermo, è inutile che ci giriamo attorno, è stata una ‘lavata di faccia’. Tanto che, adesso, questa formazione politica è alla ricerca di qualche candidato disposto a metterci la faccia.

Si racconta che sarebbe Berlusconi i persona a volere un candidato forte a sindaco di Palermo. Sarà così? Per ora, in questa formazione politica, trionfa il vuoto.

Intanto, in entrambi gli schieramenti – cioè nel PD e in Forza Italia – tanti militanti e alcuni dirigenti (questi ultimi sottobanco, almeno per ora) hanno già scelto.

Ci sono militanti e dirigenti del PD che hanno già scelto di votare per Leoluca Orlando, il sindaco uscente che si ricandida. E ci sono militanti e dirigenti che hanno già scelto di appoggiare il già citato Ferrandelli.

Stesso discorso in Forza Italia: ci sono militanti e dirigenti che hanno scelto di appoggiare Orlando; e ci sono militanti e dirigenti che hanno scelto di appoggiare Ferrandelli.

Di fatto, Partito Democratico e Forza Italia, a Palermo, stanno dimostrando, almeno fino a questo momento, fragilità e debolezza.

E gli attuali candidati? La sensazione – che in realtà è più di una sensazione – è che la vecchia politica e lo stesso Governo nazionale spingano a sostegno di Leoluca Orlando. E’ in questo scenario che si inserisce la mossa del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, di nominare Palermo città della cultura per il 2018.

Di fatto, una designazione elettorale, a sostegno di una candidatura che si sta dimostrando debole e, soprattutto, confusa.

Scrive sulla propria pagina facebook Saverio Cipriano, esponente della CGIL, personaggio storico della sinistra di Palermo, oggi in dissenso rispetto alle scelte di Rifondazione comunista e di SEL:

“Premesso che ritengo Orlando un personaggio unico che io stimo e al quale riconosco grandi capacità. Vorrei fare alcune osservazioni a partire dalle liste con le quali Orlando si presenterà alle prossime amministrative.
1) lista Cardinale con l’on Tamajo eletto con Grande Sud di Miccichè, e l’on Lo Giudice eletto con la fiamma tricolore di Storace;
2) lista di Lentini eletto con la lista Udc di Cuffaro;
3) lista Vizzini (ex Forza Italia);
4) Lista civica PD di Faraone (renziani)
Inoltre in alcune liste di Orlando si annunciano candidature esplosive come quella di Mimmo Russo, ex capopopolo fascista passato all’Mpa.
In questo quadro mi chiedo: con quale coraggio Rifondazione comunista o meglio Sinistra Italiana, permette di presentare una lista che si chiamerà Sinistra comune, che sarà apparentata con le liste sopra citate e che contiene esponenti dei due partiti?”.

In effetti, Cipriano tocca i punti dolenti dello schieramento che sostiene Orlando.

C’è Salvatore ‘Totò’ Cardinale da Mussomeli con i parlamentari regionali Edmondo Tamajo e Salvatore Lo Giudice, tutti centristi di provenienza democristiana.

C’è Salvatore ‘Totò’ Lentini, anche lui di provenienza democristiana.

C’è Carlo Vizzini, già segretario nazionale del Psdi, già ministro della Repubblica, poi senatore di Forza Italia.

C’è Davide Faraone, sottosegretario, leader dei renziani siciliani.

Poi c’è il consigliere comunale uscente, Mimmo Russo, un passato tra la destra e il partito di Raffaele Lombardo.

Cipriano non cita alcuni consiglieri comunali uscenti di Forza Italia che, in questi anni, di fatto, si sono ‘stricati’ con l’Amministrazione comunale di Orlando.

A questa compagnia si sono aggiunti Rifondazione comunista con in testa l’assessore comunale uscente, Giusto Catania, e il parlamentare nazionale di Sinistra Italiana, Erasmo Palazzotto.

I dirigenti di Sinistra Italiana si sono premurati di precisare che loro con l’ammucchiata che sostiene Orlando non c’entrano e che questa formazione politica si sta strutturando. Ma l’unico parlamentare nazionale di questa formazione politica – Palazzotto – si è intruppato con l’allegra e variegata compagnia politica che sostiene Orlando.

Di fatto, senza offesa per nessuno, lo schieramento politico che si è delineato in favore do orlando sembra un nuovo capitolo del celebre romanzo di Luigi Pirandello, I vecchi e i giovani…

Da qui qualche domanda ai dirigenti di Sinistra Italiana a Palermo:

i soggetti che oggi sono alleati di Cardinale, di Tamajo, di Lo Giudice, di Lentini, di Vizzini e di Faraone sono gli stessi che, tra qualche settimana, a Rimini, daranno vita a Sinistra Italiana? E questa sarebbe la serietà di una proposta politica di sinistra?

Abbiamo detto che un esponente del Partito dei siciliani-Mpa – Mimmo Russo, appoggia Orlando. Ma, a quanto pare, c’è un altro esponente di questo partito, il parlamentare regionale Giovanni Greco, schierato con il centrodestra:

“Stiamo lavorando con una coalizione di centrodestra per presentare al più presto una proposta valida, unitaria e alternativa rispetto a quelle fatte fino ad ora, che ci rappresenti per la candidatura alla carica di  sindaco di Palermo – dice Greco -. Quella che si sta operando è una sintesi dei programmi per la scelta di un candidato capace di dialogare con tutte forze politiche e sociali della città”

“Vogliamo sollecitare tra gli altri anche tutti i comitati civici affinché si mettano insieme per fare una loro proposta. Li invitiamo a prendere coraggio, a mettersi in gioco e a presentare al più presto un candidato alla carica di sindaco che possa rappresentare veramente la società e la città di Palermo”.

Come potete notare, un quadro politico ‘chiaro’, dove i grandi contenuti ‘culturali’ prevalgono sulle miserie della politica (in questo senso Palermo è veramente la ‘capitale’ della cultura…).

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