Trasporto pubblico, Federconsumatori diffida la Regione

26 gennaio 2017

Ritardi nella stipula di contratti penalizzano i cittadini mentre crescono le tariffe e si abbassa lo standard dei servizi: “Parlando di treni, oggi in Sicilia partono appena 429 corse giornaliere, contro le 2.300 della Lombardia. Dal 2010 al 2016 i servizi hanno subito un taglio del 12,1 %, mentre le tariffe pagate dai viaggiatori sono cresciute del 7,7 %. La Sicilia è la terza regione, dopo l’Abruzzo e la Basilicata, per anzianità delle vetture: i nostri mezzi hanno mediamente 23,2 anni”.

Federconsumatori Sicilia invia una diffida alla Regione Siciliana “affinché l’Ente concluda l’iter che porterà alla stipula dei nuovi contratti di affidamento in esclusiva del Trasporto Pubblico Locale (TPL) su strada e ferrovia. Cioè del trasporto intraregionale dei pendolari”.

E’ quanto si legge in una nota dell’associazione a tutela dei consumatori che spiega:
“La Regione, infatti, è competente nell’affidamento e nella stipula dei contratti di questo tipo e, come previsto dal D.L. 201 del 2011 e dalla Delibera 49 del 2015 dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, spetta proprio alla Regione definire una “cornice di regolazione” che garantisca efficienza ed economicità delle tariffe ai trasporti pubblici locali.
Specialmente la Delibera del 2015, infatti, chiede alle Regioni di imporre alle aziende due criteri fondamentali: il “price cap”, cioè un prezzo massimo applicabile al servizio, e un “contenuto minimo” che comprende gli standard quali-quantitativi sotto i quali il servizio di trasporto non dovrebbe mai scendere. Prevista anche la partecipazione dei cittadini, anche tramite le Associazioni di tutela, e la stesura di Carte di qualità del servizio”.
Su questi temi la Regione Siciliana non ha ancora risposto in pieno alle numerose segnalazioni di Federconsumatori Sicilia. Per questo l’associazione ha inviato ieri, 26 gennaio 2017, un invito-diffida all’Ente pubblico, affinché si proceda speditamente verso i nuovi contratti di servizio. L’attuale contratto con Trenitalia per i treni dei pendolari siciliani, ad esempio, è scaduto il 31 dicembre scorso.
“Nel frattempo, però, in Sicilia- continua la nota- le tariffe aumentano, le stazioni ferroviarie sono sempre più degradate, abbondano i disservizi causati dai lavori di ammodernamento e, contemporaneamente, assistiamo alla staticità dei cantieri presenti nella Regione, a forti ritardi sui tempi di consegna delle opere e al mancato avvio dei cantieri del raddoppio di binario e dell’alta velocità sulla Catania-Palermo. Per completare il quadro, Federconsumatori ricorda che da anni i treni a lunga percorrenza non arrivano ad Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Trapani.
“Sul nuovo Contratto di Servizio – afferma il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – a metà dicembre, nel corso di una riunione all’Assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità, ci è stato detto che è in corso una costante interlocuzione tra la Regione e Trenitalia, ma che ancora non è possibile avviare un confronto con le Associazioni e i Comitati”. Se c’è interlocuzione, secondo Federconsumatori, questa deve coinvolgere anche le Associazioni.
Fino ad oggi, invece, solo poche proposte delle Associazioni sono state recepite da Regione e Trenitalia. “La Sicilia accumula i ritardi normativi a quelli infrastrutturali – conclude La Rosa – invece di puntare su un nuovo Contratto basato sugli investimenti infrastrutturali e sul miglioramento della qualità del servizio”.
Oggi in Sicilia partono appena 429 corse giornaliere, contro le 2.300 della Lombardia. Dal 2010 al 2016 i servizi hanno subito un taglio del 12,1 %, mentre le tariffe pagate dai viaggiatori sono cresciute del 7,7 %. La Sicilia è la terza regione, dopo l’Abruzzo e la Basilicata, per anzianità delle vetture: i nostri mezzi hanno mediamente 23,2 anni.

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