Elezioni a Palermo/ Il PD resiste: “Non rinunceremo al nostro simbolo”

22 gennaio 2017

Lo scrivono in una lettera al segretario nazionale del Partito Democratico, Matteo Renzi, alcuni dirigenti del partito. Di fatto, è un invito a ritrovare l’orgoglio. Come dire: il primo partito del Paese non può sottostare né ai diktat di Orlando, né ai capricci di Rifondazione comunista e compagnia bella  

Come si presenterà, a Palermo, il centrosinistra alle elezioni comunali previste per la prossima primavera? Ieri le cronache hanno registrato due notizie. La prima è la riunione convocata a Palazzo Cefalà dai soggetti della sinistra che dovrebbero essere alternativi al PD. Da quello che si è capito, gli esponenti di questa magmatica area politica ed elettorale (in realtà, più elettorale che politica) vogliono appoggiare la ricandidatura di Leoluca Orlando a sindaco di Palermo, ma non vogliono che nell’alleanza entro il PD.

Questa, almeno, è la posizione di Rifondazione comunista e anche del parlamentare nazionale di Sinistra Italiana, Erasmo Palazzotto, che ieri era al ‘battesimo’ di Sinistra comune (questo il nome di tale alleanza) a titolo personale, come potete leggere nel seguente articolo:

Il Barometro delle elezioni comunali di Palermo/ Il più forte sembra Ferrandelli

Ieri abbiamo pubblicato un’intervista a Renato Costa, esponente di spicco di Rifondazione comunista, che non ha nascosto i suoi “se” e i suoi “ma” rispetto a un appoggio acritico alla ricandidatura di Orlando.

Qui potete leggere l’intervista a Renato Costa

A giudicare da quello che afferma, Costa non sembra molto convinto di un’alleanza politica che ingloberebbe anche il partito di Salvatore ‘Totò’ Cardinale, dell’ex ministro Carlo Vizzini e del Nuovo Centrodestra Democratico di Angelino Alfano (Cardinale e Vizzini hanno già detto che appoggeranno la ricandidatura a sindaco di Palermo di Orlando, gli alfaniani ci starebbero pensando).

Sempre ieri, da quello che si è capito, i protagonisti di Sinistra comune vorrebbero appoggiare la ricandidatura di Orlando ma non vorrebbero il PD. Motivo: il Partito Democratico ha fatto opposizione alla Giunta comunale uscente (in parte è stato così, in parte no e, adesso, a loro avviso, dovrebbe restare fuori.

Sempre stando a quello che abbiamo capito, Sinistra comune – che vuole tenere il PD fuori dalla coalizione che appoggia la ricandidatura di Orlando – dovrebbe essere contraria anche alla presenza, nella coalizione, della formazione politica di ‘Totò’ Cardinale e del Nuovo Centrodestra Democratico di Alfano.

In tutto questo, Orlando – sempre stano a quello che si intuisce – vorrebbe ‘imbarcare’ sia Cardinale, sia gli alfaniani (noi diamo per scontato che Carlo Vizzini appoggi Orlando, visto che l’appoggiava già nel 1987, al tempo della ‘Primavera’ di Palermo).

La cosa un po’ paradossale di tutta questa storia è che il più grande partito del nostro Paese – il PD – si ritrovi tra due fuochi. Da una parte Sinistra comune che lo vuole tenere fuori dall’alleanza che sostiene la ricandidatura di Orlando; dall’altra parte lo stesso Orlando, che vorrebbe i voti del PD, ma pretende che i dirigenti di questo partito rinuncino al simbolo.

Così un gruppo di dirigenti del Partito Democratico di Palermo, ieri, ha preso carta e penna e ha scritto al segretario nazionale del partito, Matteo Renzi. Da qui un loro comunicato stampa dal titolo molto significativo:

“Amministrative, PD: nasce #orgogliopd – Sì a Orlando, Sì al Simbolo”. E ancora:

“Va bene il centrosinistra allargato ai moderati, va bene Leoluca Orlando, ma tutto ciò con il rispetto che la più grande forza politica del Paese merita”.

La lettera a Renzi gira molto sulla rete. Scrive Carmelo Greco sulla propria pagina facebook:

“Nasce #orgogliopd con una pagina Facebook e una lettera aperta indirizzata a Matteo Renzi per chiedere di essere presenti con il proprio simbolo nella competizione amministrativa di Palermo. Il gruppo, che vede fra gli altri come primi firmatari Fabio Teresi, Carmelo Greco, Antonio Ferrante, Federica Tarantino e Ruggero D’Amico, oggi invierà la lettera a tutti gli iscritti del PD palermitano chiedendone la sottoscrizione prima di inviarla al leader MATTEO Renzi. Di seguito il testo integrale della lettera”.

“Caro Segretario, Ti scriviamo questa lettera aperta perché crediamo che in un momento così difficile per il nostro partito che si appresta ad affrontare le amministrative di Palermo, anche un tuo diretto intervento sia necessario perché il PD possa giocare un ruolo da protagonista e così ripartire da una delle più importanti città del Sud Italia”.

“Essere militanti del PD – prosegue la lettera – per noi significa mettere la faccia sempre e comunque, soprattutto nei momenti più difficili dove il nostro orgoglio e il nostro spirito di appartenenza e l’amore per la nostra città devono prevalere su ogni tatticismo o interesse di parte. Per questa ragione siamo intervenuti pubblicamente per rivendicare la necessità che il PD si presentasse con il proprio simbolo senza abdicare ad un ‘civismo senza anima’ in nome dell’unità del centrosinistra”.

“Da attivisti impegnati da anni per la nostra città – leggiamo sempre nella lettera – siamo consapevoli dell’importanza di unire le forze che con noi condividono gli ideali del riformismo provando a ricomporre il centrosinistra e costruire un campo largo capace di frenare l’avanzata populista o di un centrodestra che nella nostra città ha lasciato ferite di mal governo assai profonde. Ma il raggiungimento di tali obiettivi non può passare dal progressivo smantellamento di quello che dovrebbe essere il partito aggregante della coalizione e che oggi invece, nella quinta città d’Italia, viene considerato mero comprimario o addirittura scomoda zavorra”.

“Noi crediamo nel PD, nelle nostre donne, nei nostri uomini e nei nostri giovani oltre ogni momento elettorale e politico e proprio per questo siamo convinti che, anche in questa occasione, che mette a dura prova il nostro coraggio e il nostro entusiasmo, dobbiamo far prevalere l’orgoglio di ciò che siamo. Va bene il centrosinistra allargato ai moderati, va bene Leoluca Orlando, ma tutto ciò con il rispetto che la più grande forza politica del Paese merita. Chi sceglie di lottare può vincere o perdere, chi si arrende o si nasconde semplicemente ha fallito e non sarà mai in grado di cambiare davvero le cose. E noi vogliamo cambiarle.
Grazie”.

Segnaliamo tre passaggi della lettera.

Il primo è là dive si parla di “civismo senza anima”: chiaro il riferimento alla pretesa di Orlando di incamerare l’alleanza con il PD senza che questo partito presenti il proprio simbolo.

Il secondo passaggio riguarda il PD che verrebbe considerato “scomoda zavorra”: in questo caso il riferimento è a Rifondazione comunista, che nei giorni scorsi, per bocca del suo segretario provinciale, ha definito l’eventuale presenza del PD a sostegno della ricandidatura di Orlando “ospite indesiderato”.

Il terzo passaggio è la richiesta di “rispetto che la più grande forza politica del Paese merita”.

Tutt’e tre i passaggi sono importanti. Ma il terzo, forse, lo è un po’ di più rispetto ai primi due: forse perché potrebbe preludere alla presentazione di un candidato sindaco targato PD.

Questo, con molta probabilità, potrebbe anche fare piacere a Sinistra comune, ma non farebbe piacere a Orlando, che già deve affrontare una campagna elettorale piena di insidie. Certo, le divisioni interne al Movimento 5 Stelle e l’avviso di garanzia spedito a Fabrizio Ferrandelli lo avvantaggiano. Ma è un vantaggio più teorico che reale, perché i delusi dell’Amministrazione comunale uscente sono tanti e, per ora, stanno solo cercando di capire su chi far convergere i propri voti.

In questo scenario una candidatura, magari autorevole, del PD indebolirebbe molto Orlando, che oggi non sembra irresistibile come lo era cinque anni fa.

In tutto questo c’è anche l’incognita dei comitati civici che dovrebbero avere davanti tre strade: un proprio candidato, l’appoggio a Ferrandelli o l’appoggio a Orlando.

Tra l’altro, Forza Italia e, in generale, il centrodestra non ha ancora deciso se puntare su un proprio candidato, o se appoggiare qualcuno già in ‘pista’.

C’è anche l’incognita di Siciliani Liberi, il Movimento Indipendentista del professore Massimo Costa. Snobbato dalla vecchia politica, il candidato sindaco di questo Movimento, Ciro Lomonte, e la sua lista potrebbero intercettare una significativa quota di voti, anche alla luce della crisi della politica tradizionale.

La parola, adesso, passa a Orlando, che dovrà trovare la ‘quadra’ tra il PD – che in un’eventuale alleanza con il sindaco uscente non sembra avere intenzione di rinunciare al proprio simbolo – Sinistra comune e, magari, qualche altro alleato.

 

 

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