GranoSalus all’attacco: “L’industria della pasta condiziona il mercato di Foggia e tiene basso il prezzo del grano duro”

22 dicembre 2016

L’associazione che raccoglie tanti produttori di grano duro del Sud Italia e tanti consumatori ha consultato i dati sull’andamento del mercato di grano duro di Foggia custoditi negli uffici della Camera di Commercio di Foggia. Consultando i dati di tutto il 2016 ha scoperto che… Una storia che spiega perché anche il Sicilia il prezzo del grano duro è basso

“Il nostro dubbio è che i rappresentanti della grande industria della pasta condizionino l’attività della commissione tecnica per la determinazione dei prezzi dei cereali. Il tutto per tenere basso il prezzo del grano duro”.

A parlare sono i rappresentanti di GranoSalus, l’associazione che raccoglie tanti produttori di grano duro del Sud Italia e consumatori.

Gli esponenti di GranoSalus fanno riferimento a quanto avviene presso la Camera di Commercio di Foggia, dove opera la commissione tecnica per la determinazione dei prezzi dei cereali, organo consultivo dell’ufficio prezzi.

Per essere chiari, parliamo dei due organismi che stabiliscono il prezzo del grano duro nella zona di Foggia e dintorni, in Puglia. Si tratta del più importante mercato del grano duro d’Italia i cui prezzi influenzano i prezzi del grano duro prodotto in tutte le Regioni del Mezzogiorno, a cominciare dalla Sicilia.

“Noi parliamo sulla base di dati di fatto – ci dice Saverio De Bonis, presidente di GranoSalus -. Abbiamo inoltrato, presso la Camera di Commercio di Foggia, una richiesta di accesso agli atti. Per conoscere i verbali del 2016. E, precisamente, il lavoro di quarantasette settimane: dal 13 gennaio al 14 dicembre di quest’anno. I documenti che abbiamo visionato non ci hanno convinto. Ci sono i nomi dei sedici commissari e le relative firme. Con l’indicazione dei presenti e degli assenti. I verbali sono però troppo sintetici. Così abbiamo chiesto le fatture, tenute riservate”.

“Nel consultare questa documentazione – ci dice sempre De Bonis – ci saremmo aspettati di conoscere i riferimenti alle fatture e i volumi di scambio del grano duro commercializzato. Invece…”.

L’ufficio prezzi – ci dicono a GranoSalus – nel valutare l’andamento del mercato del grano duro, deve tenere conto di tre parametri.

Primo parametro: le transazioni con pagamenti a pronti, esclusa la cessione in conto deposito.

Secondo parametro: le transazioni di grano duro locale per partite significative.

Terzo parametro: documenti, fatture e altri riscontri certi facilmente verificabili in ordine ai prezzi realizzati: in difetto di tali dati l’ufficio prezzi non dovrebbe effettuare variazioni di prezzi del grano duro, o non dovrebbe quotare il prodotto.

“Da quando abbiamo cominciato a chiedere chiarezza sul funzionamento della commissione e dell’ufficio prezzi – racconta De Bonis – abbiamo riscontrato nervosismo da parte dei responsabili degli stessi uffici. Abbiamo quasi registrato un’atmosfera di censura. Per carità, è stato un timido tentativo di censura”.

“Dopo di che, avendo visionato i documenti – aggiunge il presidente di GranoSalus – non possiamo tacere sulle insufficienze che abbiamo riscontrato e che denunciamo con forza. In primo luogo, dobbiamo dire che i verbali sono monchi. Non raccontano quello che dovrebbero raccontare. In secondo luogo abbiamo riscontrato l’assenza dei pareri dei commissari. In terzo luogo non ci sono le fatture. Insomma, mancano gli elementi per capire sulla base di che cosa sono stati rilevati i prezzi del grano duro che a noi, questo non finiremo mai di ripeterlo, risultano molto bassi rispetto alla richiesta di grano duro da parte del mercato e rispetto alle dinamiche dei prezzi internazionali, sensibilmente più alti”.

“Il nostro dubbio – conclude De Bonis – è che l’attività della commissione e dell’ufficio prezzi della Camera di Commercio di Foggia subiscano condizionamenti impropri: per esempio, da parte della grande industria della pasta, che ha tutto l’interesse a tenere bassi i prezzi del grano duro”.

P.S.

Quello che succede a Foggia nel mercato del grano duro influenza la Sicilia. Non è un mistero, infatti, che anche nella nostra Isola, quest’anno, il prezzo del grano duro è ancora oggi basso, nonostante le richieste del mercato. Tant’è vero che la grande industria – con l’appoggio di soggetti che non sembra facciano gli interessi degli agricoltori – sta provando ad acquistare il grano duro siciliano con i contratti di filiera: ovvero con una modalità che punta a imporre ai produttori di grano duro della nostra Isola non soltanto particolari varietà, ma anche tecniche di coltivazione che hanno come obiettivo la produzione di un grano duro funzionale agli interessi della grande industria della pasta.

Una pasta che, prodotta con la logica dei contratti di filiera, risulta iperproteica, con tutto quello che ne consegue…

 

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