Ars: non è vero che senza Bilancio e Finanziaria non si possono rinnovare i contratti ai precari

21 dicembre 2016

Questa è la tesi che Crocetta e Baccei cercano di fare passare. Attenzione: potrebbe anche essere vera, nel senso che con l’esercizio provvisorio non si possono rinnovare i contratti al personale precario. Solo che, negli anni passati, il rinnovo dei contratti dei precari con l’esercizio provvisorio è stato fatto. Perché oggi non si potrebbe più fare quello che è stato fatto ieri? Il dubbio è che questa sceneggiata non sia altro che una manfrina per sbarazzarsi di questo personale

Si complica la situazione finanziaria della Regione siciliana e dei Comuni. La Regione è senza legge di stabilità 2017 e i Comuni dell’Isola sono in difficoltà perché si ritrovano sul ‘groppone’ migliaia di precari che non sanno come pagare, se è vero che dei trasferimenti regionali per retribuire questo personale – circa 180 milioni di Euro del 2016 – non c’è ancora traccia. Il risultato è che tanti lavoratori precari dei Comuni o non sono stati pagati, o sono stati pagati con artifizi contabili (per esempio, con onerose scoperture con le banche da parte degli stessi Comuni).

Lo scenario non è semplice. Da una parte ci sono il ‘commissario’ del Bilancio regionale per conto di Renzi (parliamo dell’assessore all’Economia, Alessandro Baccei) e il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che insistono per fare approvare dall’Assemblea regionale siciliana la legge regionale di stabilità 2017 (cioè Bilancio e Finanziaria). Questo perché – è la loro tesi – senza legge di stabilità regionale non si possono prorogare i contratti a circa 30 mila precari. perché con l’esercizio provvisorio le proroghe non possono essere effettuate.

La tesi del Governo potrebbe essere giusta. Anzi lo è: perché nell’esercizio provvisorio manca la proiezione triennale. Il problema è che, con l’esercizio provvisorio – a nostro avviso con una forzatura – negli anni scorsi la proroga dei contratti ai precari è stata fatta. Se è stata fatta negli anni scorsi, perché oggi diventerebbe impossibile?

Perché è in vigore la riforma della contabilità pubblica (leggere il Decreto nazionale n. 118 del 2011)? La scusa non regge, perché anche prima dell’entrata in vigore di tale riforma, le leggi non consentivano la proroga dei precari con l’esercizio provvisorio: e la proroga, come abbiamo ricordato, è stata fatta lo stesso.

Ieri, intanto, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha richiamato il Governo alla realtà, ricordando che fino ad oggi, negli uffici del Parlamento siciliano, mancano i documenti finanziari che i parlamentari dovrebbero esaminare ed approvare. Ciò posto, Ardizzone ha invitato il Governo a presentare il disegno di legge sull’esercizio provvisorio.

Il presidente Ardizzone ha ragione. Fino ad oggi, infatti – e siamo già al 21 dicembre – il Governo ha presentato a Sala d’Ercole solo uno schema di Finanziaria senza le tabelle e, soprattutto, senza le relazioni tecniche. Ora, senza le relazioni tecniche – con le quali il Governo deve illustrare quali sono le risorse finanziarie da impiegare e da dove prenderle – è impossibile, per i parlamentari, iniziare ad esaminare la finanziaria.

A meno che – e noi non pensiamo che Crocetta e, soprattutto, Baccei abbiano tale intenzione – presidente della Regione e ‘commissario’-assessore abbiano in testa un progetto quanto meno singolare: fare approvare dai parlamentari dell’Ars una Finanziaria con coperture fantasiose.

In questi casi, si sa, non c’è che un modo per fare chiarezza: allegare alle coperture finanziarie di ‘peso’ le relative relazioni tecniche.

Ora, ammesso che entro oggi si ‘materializzino’ le relazioni tecniche c’è anche un altro problema: il Bilancio 2017, del quale non si sa ancora nulla.

La sensazione è che il Governo regionale, in queste ore, stia impegnando la politica siciliana a parlare del nulla, perché senza relazioni tecniche alla Finanziaria e senza Bilancio si parla, per l’appunto, del nulla.

Non solo: si parla e si perde altro tempo. va ricordato, infatti, che l’esercizio provvisorio con dentro il rinnovo dei contratti dei precari non è un’operazione semplice.

A questo punto sorge un dubbio: non è che tutta questa manfrina – il Governo che dice una cosa, l’Assemblea regionale siciliana che ne dice un’altra – dovrebbe servire, alla fine, a liberare l’Amministrazione pubblica siciliana nel suo complesso dai precari, senza dare modo agli osservatori di chi sono le responsabilità di quello che potrebbe succedere?

P.S.

Solo una domanda a Crocetta e a Baccei: ma se ancora non avete pagato erogato i 180 milioni di quest’anno per il pagamento delle retribuzioni per i precari dei Comuni, quali soldi andrete ad appostare per il 2017?

Aveva ragione Pirandello: la vita non è una cosa serie che si può risolvere con la logica…

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